Vent’anni di Costituzione

Porta la firma di ben tre docenti universitari di Diritto costituzionale, l’opera: “Vent’anni di Costituzione (1993 – 2013) – Dibattiti e riforme nell’Italia tra due secoli”. Il volume è stato presentato lunedì 22 giugno, alle ore 15.30, a Palazzo Lascaris in Sala Viglione.
L’evento rientra nell’ambito del programma di attività del Comitato Resistenza e Costituzione, presieduto dal vice presidente del Consiglio Nino Boeti e promosso dal Dipartimento di studi per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”.
Boeti ha reso omaggio ai presenti spiegando che “il Comitato Resistenza e Costituzione è nato a ridosso degli anni di piombo che avevano come principale obiettivo quello di scardinare lo Stato dalle sue fondamenta”.
“Da qui l’idea di dar vita a questo organismo – ha proseguito Boeti – che con il trascorrere del tempo ha modificato il suo modus operandi attraverso l’insegnamento nelle scuole dei principi che sono alla base delle libertà di oggi”.
La presentazione della pubblicazione segna la conclusione della ricerca multimediale di diritto comparato sulle riforme della Costituzione italiana a partire dal 1993 e sulle relative interpretazioni. Durata quattro anni, ha visto la collaborazione di numerosi costituzionalisti, docenti e ricercatori universitari dei principali atenei italiani.
Curato da Stefano Sicardi, Massimo Cavino e Luca Imarisio il volume congiunge il secolo presente a quello passato, offre una riflessione a tutto campo nella prospettiva del diritto costituzionale.
Il professor Cavino, che ha ringraziato il Consiglio regionale per la sensibilità dimostrata e per il sostegno economico, mentre Mario Dogliani – ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Torino – ha posto l’accento sulla dialettica innescata dagli stessi costituzionalisti distinguendo tra giudizio storico e giuridico. Lo studioso, ha sintetizzato il proprio pensiero a difesa della Costituzione: “Forse la soluzione migliore potrebbe essere quella di mantenere viva la prospettiva di una vera politica costituzionale, conservando alcune delle caratteristiche salienti della Carta, ovvero la rigidità e la forma scritta”.
A seguire gli interventi di Sicardi e Imarisio che hanno posto l’accento, il primo sul tentativo di ricostruire una serie di vicende e normative per presentare un programma dettagliato di ciò che è successo in questo arco di tempo, il secondo sviluppando il tema dei diritti e delle libertà costituzionali.
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dbarattin