Consiglio Regionale del Piemonte

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Per l'accoglienza dei migranti

Un ordine del giorno che impegna la Giunta regionale a mobilitare le competenze interne ai vari Assessorati per rafforzare il ruolo della Regione nell’accoglienza dei rifugiati e a facilitare l’incontro tra la domanda d’aiuto proveniente dai rifugiati e l’offerta d’accoglienza già espressa da diversi soggetti (compresi i comuni cittadini) in Piemonte, affinché si possa contare su un coordinamento forte degli interventi e si possa mettere a valore ogni possibile contributo. È quanto richiesto nel documento, presentato dal primo firmatario Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte), approvato dall’Assemblea - con 28 sì, 2 no della Lega Nord, un astenuto e quattro non votanti -  nella seduta del 15 settembre.

Nel corso del dibattito i consiglieri Domenico Ravetti e Andrea Appiano (Pd) hanno sottolineato come “non sia possibile chiudere gli occhi dinanzi alle profonde ingiustizie che hanno nel mondo occidentale precise responsabilità. La parte del mondo minoritaria e più fortunata ha il dovere di farsi carico della parte maggioritaria e meno fortunata”.

I consiglieri Giorgio Bertola e Federico Valetti (M5S) hanno evidenziato la necessità “di non limitarsi ad accogliere ma di concertare con gli enti locali le modalità di accoglienza e di cominciare a ragionare sulle cause che spingono migliaia di persone ad attraversare l’Europa per scappare da qualcosa”.

La consigliera Gianna Gancia (Lega Nord) ha denunciato che “se l’Europa non farà la propria parte e non si cercherà un accordo comune il rischio di creare caos e disagi è enorme. Un conto è essere umanitari, un altro essere irresponsabili”.

I consiglieri Gian Luca Vignale e Franco Graglia (FI) hanno osservato che “è singolare che la Giunta consideri gli immigrati come un’occasione per ripopolare le zone alpine. Ricordiamoci che solo al 12% dei richiedenti asilo viene riconosciuto lo status di rifugiato”.

Il consigliere Marco Grimaldi (Sel) ha ammonito che “senza dubbio nel ‘mare magnum’ degli aiuti umanitari possono esserci corruzione e speculazione, ma molti fingono d’ignorare che l’unica alternativa sarebbero i corridoi umanitari per consentire alle popolazioni di uscire dai territori in guerra e far arrivare gli aiuti”.

Prima della votazione finale l’assessora all’Immigrazione Monica Cerutti ha dichiarato che quello dell’accoglienza sia “un tema su cui si gioca il futuro politico dell’Europa e la Regione farà la propria parte applicando l’accordo Stato-Regioni del 2014 che prevede un numero d’ingressi proporzionale a quello della popolazione. Ai primi di settembre le presenze erano circa 6.500 e sono previsti circa 1.600 nuovi arrivi. Da agosto stiamo mettendo in atto un processo per passare dall’accoglienza di tipo emergenziale, gestita dalle prefetture, a quella strutturale, gestita direttamente dai Comuni, e stiamo mettendo a disposizione strutture, percorsi di formazione e di lavoro e altre forme di progettualità”.

L’Assemblea ha anche respinto l’ordine del giorno presentato dal primo firmatario Maurizio Marrone (FdI) per impegnare il Consiglio regionale a dar vita a una Commissione speciale d’inchiesta per esaminare le modalità di assegnazione e di gestione dei servizi di accoglienza dei cittadini extracomunitari richiedenti asilo ospitati sul territorio piemontese.

I fatti in breve

  • Approvato un ordine del giorno che impegna la Giunta regionale a rafforzare il ruolo della Regione nell’accoglienza dei rifugiati.
  • Nel dibattito è emersa la necessità di concertare gli interventi e gli aiuti con gli enti locali.
  • L'assesora aIl'Immigrazione ha illustrato gli interventi svolti dall'Assessorato.