Consiglio Regionale del Piemonte

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La settimana in Commissione

I Commissione (Programmazione e Bilancio) 

Assestamento del bilancio del Consiglio e conti della Regione

La prima Commissione, presieduta da Elvio Rostagno, nella seduta del 14 settembre ha approvato a maggioranza la proposta di deliberazione “Assestamento del bilancio 2015” del Consiglio regionale. Dalla relazione del presidente Mauro Laus, sono emersi nuovi risparmi relativi alla gestione dell’ultimo anno, che portano a un avanzo libero di 11 milioni 229mila euro, dei quali la proposta intende destinare 4 milioni 229mila al fondo di riserva e 7 milioni da restituire alla Giunta regionale, “previo atto di indirizzo sulla destinazione, da parte dell’Aula”, come lo stesso Laus ha ricordato.

La proposta di deliberazione intende anche “procedere alla riduzione degli assegni vitalizi ex consiglieri”.

Sul punto sono intervenuti diversi consiglieri, tra i quali Gianluca Vignale (Fi) che ha sottolineato come “la riduzione dei costi della politica deve essere univoca, quindi se il Consiglio risparmia il 30 per cento, anche la Giunta deve fare altrettanto”. E Giorgio Bertola (M5s), che ha ricordato come “si continua a parlare del taglio delle indennità, ma non si arriva a una decisione. Inoltre concordo con Vignale, anche la Giunta deve tagliare, altrimenti colpendo solo il Consiglio si taglia la democrazia, non i reali costi della politica”. Valter Ottria (Pd) ha espresso il “giudizio positivo del nostro gruppo sull’assestamento di bilancio del Consiglio, quanto al taglio delle indennità è all’ordine del giorno”. Gianna Gancia (Lega), ha sottolineato come “non bisogna discriminare i vari lavoratori, per cui non bisognerebbe calcolare i contributi dei dipendenti assunti, come si fa con i consulenti”.

Nel corso della stessa prima Commissione, l’assessore al Bilancio Aldo Reschigna, ha tenuto una lunga e dettagliata relazione sui conti regionali, soffermandosi in particolare sul diritto allo studio e annunciando che in questo momento la priorità è quella di pagare gli anni 2012-2013 e 2013-2014, non ancora saldati alle famiglie dalla Regione. Per l’anno 2014-2015, quindi non verrà fatto il bando, mentre per il 2015-2016 lo si farà, ma già con i fondi stanziati in modo da poter permettere pagamenti celeri.

Si è anche parlato del recupero delle morosità del bollo auto e del rientro delle passività della Regione nei confronti dei creditori. Nel dibattito sono intervenuti con osservazioni e domande consiglieri di tutti i partiti politici.

Infine, l’assessore Reschigna ha anche illustrato i contenuti del DDL n. 145 “Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province, in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni montane e fusioni di comuni)”.

 

II Commissione (Pianificazione territoriale e Urbanistica)

Consumo del suolo

Anche negli ultimi anni, il consumo del suolo in Piemonte è cresciuto. È quanto emerso in seconda Commissione, presieduta da Nadia Conticelli il 17 settembre, dove  si sono svolte le informative riguardo la preparazione del Documento economico finanziario, degli assessori  Alberto Valmaggia in tema di urbanistica e territorio e di Augusto Ferrari, circa l’edilizia sociale.

In particolare, Ferrari ha spiegato i due ambiti di intervento (sopra o sotto i 15mila euro di ristrutturazione), annunciando che “sono state destinate risorse pari euro 5.295.026,40 agli interventi minori per il quadriennio 2014-2017 ed euro 30.444.463,96 agli interventi di maggior spesa, con una articolazione temporale 2014-2024”.

Valmaggia ha poi presentato l’informativa sul monitoraggio del consumo di suolo in Piemonte, ricordando che “Il contenimento del consumo di suolo costituisce uno dei temi principali sui quali si sono basate le politiche territoriali regionali degli ultimi 5 anni”.

L’arco temporale preso a riferimento (2008-2013) pone in rilievo un complessivo rallentamento del trend di crescita del fenomeno il consumo di suolo urbanizzato è passato da 139,294 a 147,316 ettari: dal 5,5% del 2008 al 5,8% del 2013 con un aumento di circa lo 0,30% il consumo di suolo agricolo ad elevata potenzialità produttiva è pari al 4,68% del territorio regionale con un incremento, rispetto al dato 2008, dello 0,05%, suddiviso sostanzialmente tra suoli agricoli di I, II e III classe d’uso.

Per il consumo di suolo riferito alle infrastrutture, si deve registrare una significativa contrazione della superficie dovuta a una diversa metodologia di calcolo; complessivamente tale tipologia di consumo contribuisce comunque in modo significativo al complessivo consumo di suolo, sia in termini quantitativi sia per gli effetti ambientali che i manufatti artificiali possono causare sugli ecosistemi e sulla continuità e fruibilità delle superfici agricole coltivate. Per quanto riguarda la tipologia di consumo di suolo reversibile, si deve registrare un decremento complessivo, ovvero la riduzione pari a circa 400 ha.

La provincia di Torino si conferma come l’ambito che incide in modo prevalente sul consumo complessivo di suolo regionale (34,00%), seguono, nell’ordine, Cuneo (20,50%), Alessandria (13,76%), Novara (9,22%), Asti (6,83%), Vercelli (5,67%), Biella (5,05%) e Verbania (4,97%). Consumo dei suoli agricoli di pregio, i dati evidenziano che il maggior consumo, in termini assoluti, riguarda le province di Novara (CSPa pari 9,49%), di Torino (CSPa pari al 6,87) e Biella (CSPa pari al 6,08).

I dati sono utilizzati anche per il Piano Paesaggistico Regionale, riadottato nel maggio 2015 dalla Giunta regionale. Il Piano è stato predisposto di concerto con il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo,  con riferimento agli ambiti vincolati. “Si sta concludendo in questi mesi la fase di revisione d’intesa con il ministero che ne ha potenziato finalità e contenuti e sarà presto oggetto di nuova adozione”. L’obiettivo principale è il ridisegno dei margini della città e la mitigazione degli impatti pregressi, mediante progetti che tendano a consolidare linee di azione di sistematica applicazione nelle maggiori città. Il monitoraggio del consumo del suolo è fondamentale anche nel nuovo Piano territoriale regionale.

gmonaco

 

III Commissione (Economia e industria)

Il regolamento regionale sugli agriturismo

Approvata lo scorso mese di febbraio, la nuova legge regionale in materia di agriturismi contempla un regolamento attuativo, che ha ottenuto il parere favorevole dalla terza Commissione (presidente Raffaele Gallo) nella seduta del 17 settembre.

Si tratta di un testo che dà indirizzi e garanzie importanti ad un settore significativo della nostra realtà economica, introducendo importanti elementi di semplificazione e trasparenza, come ha ribadito l’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero.

Va sottolineata l’importanza che assumono la qualità e la valorizzazione dei prodotti agricoli dell’ azienda, e il suo legame con il territorio. Valorizzare qualità ed eccellenze locali è di importanza fondamentale se ci si vuole confrontare con buone prospettive con il mercato agroalimentare e l'offerta turistica.

La nuova legge stabilisce che d’ora in poi gli operatori piemontesi dovranno acquistare almeno il 60% dei prodotti alimentari presso altre aziende regionali e di questa quota, almeno il 25% deve essere di produzione propria. L’intento è normare e riqualificare l’offerta del settore agrituristico con un'attenzione particolare ai prodotti agricoli locali.

Inoltre, viene riservata particolare attenzione alle zone cosiddette svantaggiate, in special modo della montagna, e ai soggetti diversamente abili, si garantisce la piena trasparenza sulle regole, compreso il ribadire che l’agriturismo è complementare all’attività agricola, si dispone che negli agriturismi ci sia la prevalenza dell’attività agricola su quella alberghiera e di ristoro, e se ne fissano i criteri per la misurazione. Viene anche istituita la possibilità di esercitare una forma ridotta di ospitalità, quella rurale familiare, e di utilizzare spazi per il campeggio. Per l’avvio di un'azienda è sufficiente la segnalazione certificata di inizio attività.

Durante il dibattito, il consigliere Elvio Rostagno (Pd), già relatore di maggioranza della legge, ha voluto sottolineare come in passato molto spesso gli agriturismi nati con la legislazione nazionale del 1985 e poi con quella aggiornata del 2006, invece di essere un sostegno all’attività agricola fossero diventati una falsa concorrenza dell’attività turistico ricettiva, per cui venivano penalizzati coloro che avevano un’attività di ristorazione costretti a patire una poco sana concorrenza sulla scorta di normative non ben chiare. Prima c’era il limite di avere massimo 40 coperti, quota che molti agriturismi non rispettavano, nonostante avessero agevolazioni fiscali. Ora questo limite cade ma subentrano quelli dei prodotti.

Viene inoltre introdotta l’ospitalità rurale famigliare, una nuova forma di accoglienza agrituristica che prevede solo l’uso del fabbricato abitativo dell’imprenditore, e non di altre strutture collegate, con la possibilità di ricevere e somministrare pasti a un massimo di dieci persone al giorno.


mbocchio

 

IV Commissione (Sanità e assistenza)

Incarichi professionali, psichiatria e punti nascita

Nalla seduta della IV Commissione Sanità del 16 settembre, presidente Domenico Ravetti, si è tenuto l’esame di due proposte di legge sulle quali si erano svolte le consultazioni: la prima di “Integrazione della legge regionale 24 gennaio 1995, n. 10 (Ordinamento, organizzazione e funzionamento delle Aziende sanitarie regionali) in materia di inconferibilità degli incarichi di direzione nelle Aziende sanitarie locali o ospedaliere” - che è stata illustrata dal primo firmatario Alfredo Monaco (Scelta civica) - prevede che i dipendenti di un’azienda sanitaria o unità ospedaliera non possano essere nominati nelle posizioni di direzione per “evidenti problemi di incompatibilità – ha sottolineato Monaco – che anche l’Anticorruzione ci sollecita”. L’assessore alla Sanità Antonio Saitta, “pur comprendendo le ragioni della proposta”, ha sottolineato che gli uffici hanno segnalato “perplessità sulla possibilità tecnica da parte della Regione di normare in tale materia, visto che il legislatore nazionale ha anzi ridotto le incompatibilità. Ci esponiamo a ricorsi”. A favore della proposta è intervenuto Davide Bono (M5s) e, in ogni caso, l’assessore ha assicurato che la questione verrà approfondita ulteriormente.

La seconda concerne le “Modifiche alla legge regionale 3 gennaio 1997, n. 4 (Regolamentazione dell’esercizio dell’attività libero-professionale dei medici veterinari dipendenti dal Servizio sanitario nazionale)”, presentata sempre da Monaco (primo firmatario). Si prevede che “ l'attività libero-professionale intramuraria dei medici veterinari dipendenti del Servizio sanitario nazionale (Ssn) è svolta in strutture interne messe a disposizione dall'Azienda sanitaria locale (Asl), in strutture esterne che rispondono ai criteri di congruità e idoneità per l'esercizio dell'attività medesima, presso gli studi professionali o al domicilio dei richiedenti”. E anche che “il professionista sottoscrive una convenzione annuale rinnovabile con l'azienda sanitaria di appartenenza sulla base di uno schema tipo”. Il proponente Monaco ha illustrato il testo, che è stato appoggiato anche da Davide Bono (M5s), mentre Paolo Allemano (Pd) ha sottolineato perplessità, “visti anche i pareri espressi sulla proposta di legge da parte delle associazioni professionali”.

L’assessore Saitta ha poi svolto una comunicazione sulla rete dei servizi residenziali per la psichiatria la cui riforma è in itinere. “È stato illustrato il percorso per il riordino della psichiatria che parte dalle esigenze dei pazienti. Nelle prossime settimane riusciremo ad avere il quadro preciso della offerta attuale dei relativi servizi sul territorio, avendo quest’estate interpellato le varie strutture interessate – ha affermato Saitta -. Sulla base, quindi, delle esigenze dell’utenza, l’offerta verrà rimodulata”. Il lavoro di adeguamento dell’offerta verrà predisposto “coinvolgendo le associazioni dei pazienti che partecipano al tavolo permanente istituito sul tema”.

Nel corso dei lavori è anche stata esaminata una mozione per riconvertire i punti nascita a rischio chiusura in centri specializzati per il parto naturale, presentata da Stefania Batzella (M5S).

Tra l’esponente del gruppo M5S, l’assessore, Monaco, Davide Bono (M5S) e Nino Boeti (Pd) si è acceso un dibattito che ha anche toccato il tema della sicurezza delle strutture ginecologiche attuali e proposte per il futuro sul territorio. Il dibattito è stato aggiornato a quando la mozione verrà discussa in Aula.

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V Commissione (Tutela dell'ambiente e Protezione civile)

Parere positivo per il Def

 

Nella seduta della V Commissione Ambiente, presidente Silvana Accossato, è stato espresso parere consultivo favorevole a maggioranza, il 17 settembre, per la proposta di deliberazione del Consiglio regionale “Documento di economia e finanza regionale 2015”.

Propedeutico al parere, dato sulle materie di competenza, si è svolta l’illustrazione da parte degli assessori regionali Alberto Valmaggia (Ambiente e parchi) e Francesco Balocco (Difesa suolo).

L’assessore Balocco ha evidenziato l’intento di “predisporre i progetti necessari per poter ottenere i finanziamenti per ridurre i rischi del territorio”. Si tratta dei progetti relativi agli interventi di riduzione del rischio idraulico e idrogeologico del programma nazionale previsto dalla Dpcm del 28 maggio 2015, gestiti dalla cabina di regia nazionale presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Oltre alle leggi nazionali si potrà far ricorso anche ai fondi europei Fsc per gli interventi di difesa del suolo.

“Le politiche di pianificazione territoriale e paesaggistica – secondo l’assessore Valmaggia - costituiscono un elemento di consolidamento delle culture e delle economie locali, e rafforzano la competitività e la attrattività della regione rispetto ai contesti europei e internazionali; possono essere, quindi, considerate vere e proprie politiche di sviluppo regionale”.

Lo Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente verranno sviluppati attraverso i programmi: Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione; Politica regionale unitaria per sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente; Qualità dell'aria e riduzione dell'inquinamento; Rifiuti; Servizio idrico integrato; Sviluppo sostenibile territorio montano piccoli comuni; Tutela e valorizzazione delle risorse idriche; Tutela, valorizzazione e recupero ambientale.

Per lo Sviluppo sostenibile lo stanziamento previsto sarà di oltre 75milioni di euro.

Valmaggia ha anche illustrato il cronoprogramma per il rinnovo degli organi degli enti di gestione delle Aree protette regionali. “Proprio oggi – ha detto Valmaggia – è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale il bando con la scadenza per le designazioni e le candidature fissata per il 17 ottobre. Il 10 novembre concluderemo l’istruttoria sulle candidature ammissibili ed entro metà dicembre scadrà il termine per l’espressione dell’intesa con le Comunità delle aree protette”.

Per il 24 dicembre è prevista la pubblicazione delle nomine sul Bollettino Ufficiale che avranno decorrenza dal 1° gennaio 2016. In gennaio vi sarà, infatti, la riunione di insediamento dei nuovi Consigli e la decadenza degli attuali Commissari.

La prossima settimana, il 24 settembre, è in programma un approfondimento sul Piano regionale dei Rifiuti.


VI Commissione (Cultura e Istruzione)

Promozione e sviluppo della cultura

La VI Commissione (Cultura e istruzione), presieduta dal consigliere Daniele Valle, ha proseguito l’esame del Documento di economia e finanza regionale, con l’illustrazione dell’assessore Antonella Parigi, in merito alle materie di competenza, ovvero Cultura e Turismo.

In particolare Parigi ha evidenziato le linee guida relative alla prossima programmazione, sottolineando gli interventi di sostegno per promozione, tutela e sviluppo delle attività, dei beni culturali e del teatro di prosa. È emersa poi l’ipotesi di stipulare un minor numero di convenzioni con enti, garantendo comunque un rapporto attento e continuo con le eccellenze presenti sul territorio regionale.

Per quanto riguarda, inoltre, i beni culturali, l’assessore ha rilevato la necessità di interventi in alcune sale delle Residenze sabaude e di opere di conservazione dei siti Unesco in Piemonte.

La consigliera Francesca Frediani (M5S) ha chiesto chiarimenti sul progetto Hangar, volto a sviluppare competenze imprenditoriali in ambito culturale e sui due tavoli tecnici istituiti rispettivamente con il Comitato emergenza Cultura e l’Agis.

La seduta è poi proseguita con la comunicazione dell’assessore in merito all’attuale situazione della Fondazione Salone del Libro.

Parigi ha rilevato alcune criticità, soprattutto in seguito alle dimissioni del direttore designato, Giulia Cogoli, auspicando la ricostituzione di un fondo di dotazione e la ripresa, a breve, delle attività della Fondazione.

droselli