Dibattito su consumo del suolo

Alla presenza di sindaci e amministratori locali del Piemonte, martedì 17 novembre, si è svolta la seduta straordinaria del Consiglio regionale richiesta dal gruppo consiliare di Forza Italia in merito al disegno di legge sul consumo del suolo pubblico, in queste settimane in discussione in Parlamento.
Il testo in esame mira ad attuare l’obiettivo previsto dal Trattato Cee di Lisbona di azzerare il consumo di suolo nel 2050.
“Vogliamo lanciare il nostro grido d’allarme per una norma che rischia di passare sotto silenzio e di creare un vero e proprio terremoto per gli Enti locali, in particolare i Comuni di piccole e medie dimensioni” ha detto Diego Sozzani (Fi) nello spiegare le motivazioni della richiesta di convocazione del Consiglio.
Il disegno di legge all’articolo 10 prevede che dal momento dell’approvazione dello stesso e fino all’emanazione del decreto del ministro dell’Agricoltura, il quale ripartirà tra le varie Regioni le quote di riduzione del consumo di suolo necessarie per conseguire l’obiettivo previsto dal Trattato di Lisbona, entri in vigore una sorta di moratoria analoga alla salvaguardia prevista per piani urbanistici oggetto di adozione. In pratica fino all’emissione di tale decreto per un periodo non superiore a tre anni, l’efficacia delle previsioni edificatorie inserite in piani regolatori vigenti ed approvati sono sterilizzate vietando il rilascio di titoli edificatori.
Tutti gli interventi dei consiglieri Claudia Porchietto, Daniela Ruffino, Francesco Graglia, Massimo Berutti, Gian Luca Vignale e Gilberto Pichetto (Fi) e di Alessandro Benvenuto (Lega Nord) si sono soffermati su tale aspetto, sottolineando come si tratti di una legge assurda che penalizza proprio le realtà comunali che in questi anni hanno contenuto di più l’espansione delle zone urbanizzate.
Per i consiglieri del M5S (Paolo Mighetti, Gianpaolo Andrissi e Mauro Campo) è indispensabile partire da un censimento di tutto il patrimonio edilizio piemontese, per dimostrare nei fatti ciò che nel corso degli anni si sarebbe costruito troppo e male. Inoltre viene considerato fondamentale il ritorno di una progettazione urbanistica scevra dagli interessi di pochi e che vada a correggere gli squilibri e le brutture delle nostre città.
Per i gruppi di maggioranza hanno contribuito al dibattito Antonio Ferrentino, Domenico Ottria, Paolo Allemano, Silvana Accossato e Elvio Rostagno, ritenendo indispensabile una norma nazionale che intervenga con una rigidità coerente con incentivi, penalizzazioni e compensazioni per avere strumenti adeguati e comprensibili dai territori.
Da tutti gli interventi è emersa la differenza condivisa tra consumo e utilizzo, ovvero che quando viene cementificato un territorio lo consumiamo per sempre anche per le future generazioni. Proprio la pianura padana è la zona in Europa a maggiore consumo di suolo. Nelle conclusioni, l’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero ha voluto mettere in risalto come il paesaggio non sia solo estetica, ma strumento in grado di produrre rinomati prodotti agricoli come il vino, che poi diventano volano per il turismo e per l’economia.
Al termine del dibattito sono poi stati respinti gli ordini del giorno dei consiglieri Pichetto (Fi) e Mighetti (M5S), mentre è stata approvata la mozione di Rostagno (Pd), per istituire una concertazione con i territori e per ricondurre il consumo del suolo nell’ambito della revisione delle norme urbanistiche. L’atto d’indirizzo chiede inoltre al governo nazionale di definire una metodologia di riferimento per il calcolo del consumo stesso.