Lavori in Commissione, 21 dicembre

In II Commissione i parametri tecnici per le procedure in ediliza e urbanistica
La Commissione urbanistica ha dato parere favorevole, a maggioranza, alla proposta di deliberazione sui parametri tecnici per lo snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica. Il parere favorevole è condizionato alla rimodulazione delle percentuali di efficientamento di ciascuna classe energetica, in base a una proposta del M5S accolta dall'assessore Alberto Valmaggia.
In III Commissione pareri su impianti termici, energia e sostenibilità.
La Commissione Attività produttive ha espresso parere favorevoli a tre proposte di delibera della Giunta su impianti termici, riduzione delle emissioni delle imprese e cofinanziamento della diagnosi energetiche delle PMI.
Il primo, “Disposizioni regionali in materia di accertamento e ispezione degli impianti termici", è un obbligo di legge ed è importante - come ha spiegato l'assessore Giuseppina De Santis - nell’ottica di tutela dell’ambiente, un provvedimento condiviso con le autonomie locali e i rappresentanti di categoria. A bilancio la Giunta prevede 200 mila euro per realizzare gli accertamenti. Dal consigliere Paolo Mighetti (M5S) è arrivata la richiesta di definire con precisione il responsabile degli impianti ispezionati. Critiche anche dal consigliere Gianluca Vignale (Fi). Ai consiglieri la replica di De Santis: la Giunta non vuole erogare sanzioni ma usare il buon senso, è necessario partire quanto prima visto l'obbligo di legge.
Parere favorevole anche alle altre due proposte riguardanti "Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili" e "Programma regionale di cofinanziamento a favore della realizzazione di diagnosi energetiche nelle Pmi".
La quarta proposta, presentata dall'assessore all'Ambiente Alberto Valmaggia, ha come oggetto "Individuazione delle azioni d’iniziativa della Giunta regionale ammissibili al finanziamento per l’anno 2015". La legge 3/2014, all'art. 6, prevede che la Giunta regionale possa utilizzare fino al 10% del fondo regionale per la montagna "ad azioni, anche a carattere straordinario, per finalità di promozione, tutela e sviluppo delle zone montane, mediante spese e contributi ad enti e privati". La proposta di Valmaggia è di destinare 200 mila euro (poco più dell'1% del fondo) così ripartiti: 50 mila euro all'Uncem, 50 mila euro al soccorso alpino e ottomila euro per gli interventi finali su un rifugio di proprietà regionale colpito da valanga. Critiche dall'opposizione che con il consigliere Mauro Campo (M5S) ha chiesto di "uscire dalla logica di interventi discrezionali erogati ogni anno, in particolare verso realtà - come Uncem - che hanno finalità politiche". Della medesima opinione Gianluca Vignale (Fi): "una serie di Comuni da tempo non pagano la quota all'Uncem, contestualmente ci sono soggetti privati che versano legittimamente un contributo a un'associazione che, però, nelle sue iniziative ha invitato quasi sempre una parte politica e ha garantito equilibrio solo in caso di bisogno". A difesa dell'associazione delle Comunità montane, e del lavoro che svolge per il territorio, i consiglieri Antonio Ferrentino ed Elvio Rostagno (Pd).
fmalagnino
In Prima licenziata la Variazione al bilancio di previsione 2015
La Prima Commissione, presieduta da Elvio Rostagno, ha licenziato nella seduta del 21 dicembre due Proposte di deliberazione al Consiglio regionale, inerenti il Disegno di legge 167 “Variazione al bilancio di previsione 2015 ed al bilancio pluriennale 2015-2017 e relative disposizioni finanziarie”, che a sua volta ha ottenuto voto favorevole.
Le due proposte, votate dopo che l’assessore Aldo Reschigna ha comunicato su di esse il parere favorevole da parte del Collegio dei revisori dei Conti, sono la numero 129 che consente di ripianare il disavanzo finanziario al 31 dicembre 2014 in 7 anni e la numero 130, volta a ripianare in 30 anni il maggiore disavanzo al 1° gennaio 2015, derivante dalla rideterminazione del risultato di amministrazione a seguito dell’attuazione del riaccertamento straordinario dei residui, ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011.
Sul parere del Collegio dei revisori, si è registrato nel dibattito il forte dissenso da parte del Movimento 5 stelle. La seduta è proseguita come detto con l’approvazione a maggioranza del Disegno di legge 167 e poi con l’esame degli emendamenti al Disegno di legge 166, per il quale la Giunta ha predisposto un emendamento che esclude dagli aumenti del bollo i mezzi di lavoro, ma che prevede un 10 per cento in più per motocicli e altri mezzi. Su questo punto il dibattito ha visto il forte dissenso delle opposizioni.
gmonaco
Parere favorevole ai Piani provinciali per la programmazione della rete scolastica 2016-2017
La VI Commissione (presidente Daniele Valle) ha espresso parere favorevole ai Piani presentati dalle Province e dalla Città Metropolitana di Torino in riferimento ai Piani di indirizzo della Regione sulla programmazione della rete scolastica e integrativo dell’offerta formativa delle scuole secondarie di secondo grado statali per l’anno 2016-2017.
Lo stesso Piano era stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta dello scorso 3 novembre e fissava indirizzi e criteri generali per l’acquisizione o il mantenimento dell’autonomia degli istituti scolastici, per i punti di erogazione del servizio, per il dimensionamento delle scuole piemontesi e per i centri provinciali per l’istruzione degli adulti.
La rete scolastica piemontese - come evidenziato dall’assessora Pentenero - è caratterizzata da una significativa articolazione, che riflette la frammentarietà della distribuzione territoriale e amministrativa del Piemonte, particolarmente marcata nelle aree montane: infatti, circa 870 Comuni su 1.206 risultano avere almeno un punto di erogazione del servizio scolastico. Nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria le sedi sono numerose e diffuse in maniera capillare sul territorio piemontese, mentre sono meno numerose le sedi della scuola secondaria di primo e di secondo grado, che raccolgono mediamente un’utenza maggiore e proveniente da una fascia più ampia.
Nell’anno 2015-16 la rete scolastica piemontese risulta complessivamente formata da circa 4.300 sedi, di cui il 19% appartenenti alla scuola paritaria; il servizio statale è gestito da 584 istituzioni scolastiche autonome, di cui 12 Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia). Le autonomie riferite al primo ciclo di istruzione rappresentano oltre il 69% dell’offerta totale, di queste poco meno del 25% è ancora caratterizzato dal modello cosiddetto “orizzontale”. Si conferma quindi, anche per il prossimo anno scolastico, l’indirizzo a superare l’aggregazione “verticale” delle attuali istituzioni scolastiche costituite separatamente da Direzioni didattiche e Istituti secondari di primo grado, a favore invece di Istituti comprensivi, composti da scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, nell’ottica dell’attuazione di un progetto, che ha come caratteristiche basilari la continuità educativa, l’integrazione di competenze ed esperienze tra i docenti di vario grado e il superamento di tutte le situazioni di sottodimensionamento.
mbocchio