Consiglio Regionale del Piemonte

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Contro il caporalato

Si svolgeranno on line le consultazioni per la proposta di legge numero 200 relativa a “Disposizioni per la sistemazione temporanea dei salariati stagionali nelle aziende agricole piemontesi durante la stagione della raccolta”, volta tra l’altro a combattere il fenomeno del caporalato. Lo ha deciso la terza Commissione, riunita il 27 aprile in sede legislativa nell’Aula consiliare. Il presidente ha specificato che parteciperanno alle consultazioni on line con scadenza il 18 maggio Coldiretti, Confagricoltura, Confederazione agricoltori, associazione vignaioli, diverse cooperative, Unci Piemonte, Confedilizia, Caritas, Libera e altri, sindacati e altri.

Come evidenziato dalla relazione di maggioranza, la Proposta 200 punta alla valorizzazione e al recupero del patrimonio agricolo, alla tutela, all'efficienza delle unità produttive e al miglioramento dello svolgimento dell'attività lavorativa stagionale di raccolta dei prodotti agricoli e al fine di contrastare lo sfruttamento ed il fenomeno del caporalato, incentiva la sistemazione temporanea dei coltivatori stagionali nelle aziende agricole piemontesi durante i periodi di raccolta dei prodotti della terra giunti a maturazione e attività correlate.

Le norme sono rivolte principalmente ai soggetti titolari di aziende agricole e imprenditori agricoli professionali che intendono avvalersi di manodopera stagionale al di fuori dei flussi migratori ed accoglierla durante il periodo della durata del rapporto di lavoro mediante la realizzazione di locali ad uso abitativo.

Per  migliorare le condizioni di svolgimento dell'attività lavorativa stagionale di raccolta dei prodotti agricoli, la Giunta regionale collabora alla pianificazione degli interventi di sistemazione logistica e supporto dei lavoratori stagionali, attraverso il coinvolgimento delle Aree Vaste, Unioni di Comuni, Amministrazioni locali e organizzazioni del terzo settore. Nell'ambito delle aziende agricole è ammesso il recupero di strutture esistenti non residenziali fino ad un massimo di duecento metri quadrati di superficie che, strumentali all'azienda, sono da destinare ad alloggi temporanei di salariati agricoli. Sempre 200 metri quadri per i prefabbricati, mentre sono previsti 2mila metri quadri per gli attendamenti.

È anche previsto un contributo fino a un massimo di 25mila euro per interventi realizzati con un accordo tra Giunta e enti locali, per la realizzazione delle strutture che contengano i lavoratori.

Tra gli interventi, quello del Movimento 5 stelle ha sottolineato il “lavoro in Commissione abbastanza condiviso, che ha portato  a un disegno di legge che offre nuove direttive in un ambito importante. Il problema del caporalato è esteso e bisogna trovare strumenti idonei a disincentivare queste pratiche. Dobbiamo portare a livello statale le nostre esperienze, il Piemonte vive diverse realtà agricole che generano diversi problemi”.

Forza Italia, invece, ha obiettato che “sembra si vogliano favorire le associazioni, più che gli imprenditori agricoli. Oltretutto con una quota parte finanziata: sembra che la proposta sia stata un po’ cambiata rispetto a quella discussa in Commissione.