Europe Day 2016

Il pane, la sua storia, le sue forme dall’origine ai giorni nostri, secondo le tradizioni di ventuno Paesi europei. È stato questo il filo conduttore della Festa dell’Europa, svoltosi a Milano venerdì 13 maggio, presso lo Spazio Mac.
All’evento hanno partecipato trentasei studenti delle scuole superiori del Piemonte, accompagnati dalla Consulta regionale europea.
La Festa dell’Europa si celebra il 9 maggio, giorno della storica dichiarazione di Robert Schuman. In occasione di un discorso a Parigi, nel 1950, l’allora ministro degli Esteri francese aveva esposto la sua idea di una nuova forma di cooperazione politica per il Vecchio Continente, che avrebbe reso impensabile una guerra tra le nazioni europee.
Oggi tanta acqua è scorsa sotto i ponti, si sono delineati nuovi scenari e mai come in questo momento, la stessa Europa è scossa da fremiti e inquietudini.
Quest’anno spazio dunque all’alimentazione: la stessa Europa per legislazione e normativa, produce un quinto delle derrate mondiali di grano.
Garantire un’ alimentazione sana e sostenibile è una delle principali sfide rivolte al futuro e ai giovani, per coltivare insieme il domani anche dell'Europa. È sempre più necessario allora capire come la sfida della sicurezza del cibo possa essere vinta solo con la cooperazione tra Stati e Regioni e tra scienza e agricoltura, e con il giusto equilibrio.
Tra i momenti più densi di significato, c’è stato quello in cui i giovani hanno potuto vedere come nasce il pane, come si è evoluta la sua produzione, come è cambiato nei vari Stati europei fino a diventare il nome stesso del pane elemento di riconoscimento della nazione, strumento identitario: ad esempio la baguette per la Francia, i pretzel per la Germania. Il cibo più antico - come messo in evidenza dal dibattito al quale sono intervenuti il giornalista scrittore Giangiacomo Schiavi, il medievalista Gabriele Archetti e lo chef pasticcere Iginio Massari - può dunque essere parte del processo di costruzione dell’identità, l’antropologia del viaggio, dell’emigrazione, dei luoghi e dell’abbandono, oltre che la storia e l’antropologia stessa delle culture alimentari, in un mondo in cui la globalizzazione non sempre è una realtà da considerare positiva.
Al termine della mattinata, è seguito un quiz a squadre sulla storia dell’Ue: in palio viaggi d’istruzione al Parlamento europeo a Strasburgo a luglio e settembre: anche quattro giovani piemontesi sono risultati tra i vincitori.