Consiglio Regionale del Piemonte

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Viaggio al centro dell'Europa

Ci sono momenti in cui la creatività più semplice, quasi ingenua, quella che nei giorni della quotidianità ordinaria snobbiamo con un’alzata di spalle, diventa salvezza e riscatto. Epifania della solidarietà senza aggettivi.

Se ne sono resi conto in prima persona i trentadue studenti piemontesi delle scuole medie superiori, che sono andati alla scoperta delle istituzioni europee presenti a Bruxelles. Si tratta del viaggio studio per uno dei gruppi di vincitori della 32esima edizione del concorso “Diventiamo cittadini europei”, organizzato dalla Consulta europea del Consiglio regionale in collaborazione con il Parlamento europeo.

Mai come in passato, questo viaggio - dal 21 al 23 maggio - assumerà per sempre una particolare unicità, perché il primo dopo gli ormai noti e tragici attentati dello scorso marzo.

In quei giorni, dopo che venne colpita la capitale belga e dell’Europa, piazza della Borsa si trasformò in un grande mosaico colorato: coi gessetti i messaggi d’amore e di speranza verso una città ferita al cuore dal terrorismo.

Molte di quelle scritte e di quei messaggi resistono, anche perché rinnovati come in un rito che si ripete quasi quotidianamente, per andare anche al di là del fattore atmosferico. La pioggia che cancella i gessetti, infatti, potrebbe essere come la memoria che fa in fretta a dimenticare. Ma ciò non deve accadere.

Vista dall’alto, la piazza sembrava e sembra un quadro di Klee dai colori tenui, di quelli che portano titoli poetici e allegri, tipo “Musica e Luce”, “Giardino magico” o “Innalzatosi dal grigiore della notte”, che potrebbero essere le didascalie più esatte di questa involontaria opera d’arte prodotta a cielo aperto. Da vicino mille macchie colorate, cuori, candeline accese e un coro di frasi prive di punti esclamativi, per nulla minacciose o vendicative: “Non abbiamo paura”, “We are one”, “Paix”, “Peace”, “Non avrete il nostro odio”.

Gli studenti piemontesi si sono resi conto di come l’asfalto si sia traformato in un’immensa lavagna, di come la piazza del Denaro al centro dell’Europa sia diventata in un attimo la poesia del gesto semplice, ancora più potente nella sua trasparenza felice, quasi infantile.

Lasciatasi alle spalle questa toccante esperienza, è venuto il tempo di calarsi nel ruolo di un deputato al Parlamento europeo. Di fare un corso accelerato per capire come funziona l’organismo europeo democraticamente eletto. Tutto ciò avviene al Parlamentarium, il complesso dedicato ai visitatori del Parlamento europeo.

Si può e si deve negoziare con altri studenti per costruire il futuro che si desidera per l’Europa. Nei gruppi fittizi, si discute su temi quali la gestione solidale dell’acqua o i micro-chip, e si devono sempre trovare i compromessi necessari per poter legiferare.

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