Consiglio Regionale del Piemonte

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Atti d’indirizzo approvati

Nella seduta del 27 luglio l’Assemblea di Palazzo Lascaris ha approvato due ordini del giorno sui danni economici derivanti dalle sanzioni economico-commerciali adottate dall’Unione europea e dall’Italia, nei confronti della Federazione Russa.

Passato a larghissima maggioranza (un astenuto), il primo atto d’indirizzo, presentato dal primo firmatario, Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia) e leggermente modificato in accordo con la maggioranza, impegna la Giunta regionale “a chiedere al Governo di sostenere un modello inclusivo che coinvolga Usa, Europa, Russia, Paesi arabi, Iran e Cina nell'affrontare e gestire le crisi umanitarie e nel contrastare la minaccia senza confini del sedicente Stato islamico, e richiama a tal fine ad un ruolo incisivo l'Onu per gestire i vari conflitti nel senso della costruzione della pace; a rivendicare, in sede di Conferenza Stato-Regioni, un maggior peso del ruolo dell'Europa nel facilitare il dialogo tra Usa e Russia, imprescindibile per la stabilità e prosperità della stessa Europa, andando a superare lo strumento sanzionatorio; a monitorare, con gli strumenti di competenza regionale, l'impatto delle sanzioni sul tessuto produttivo piemontese e, in particolare, per le piccole e medie imprese che sia si trovano in maggiore difficoltà nel mantenere le attuali quote di mercato; a sostenere, mediante bandi regionali, a fronte delle spese sostenute, le attività commerciali di marketing, promozione e diversificazione dell'offerta, delle imprese piemontesi operanti in Russia onde evitare che perdano quote di mercato a favore di altre imprese”.

Voto unanime invece per il secondo documento, presentato da Alessandro Benvenuto (Lega Nord) (prima firmataria la capogruppo Gianna Gancia), che impegna il Presidente e la Giunta regionale, “ad adottare tutte le azioni politiche e di concertazione che dovessero risultare utili a limitare i danni dei provvedimenti (n.d.r. sanzionatori) citati che penalizzano fortemente il comparto agroalimentare della nostra regione e, di riflesso, l'intera capacità produttiva e competitiva del territorio”.