Consiglio Regionale del Piemonte

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Dibattito sullo stato delle finanze

Con la seconda seduta dopo la pausa estiva, l’attività del Consiglio regionale è entrata subito a pieno regime analizzando e approvando, a maggioranza, il rendiconto di bilancio 2015.

Il documento - che ha ottenuto il giudizio di parifica della Corte dei Conti in quanto è stato avviato il percorso di recupero e risanamento del bilancio - garantirà di poter mantenere anche per il 2017 e il 2018 il livello di spesa di quest'anno, senza ricorrere a nuova tassazione.

Il rendiconto 2015 – relatori di maggioranza e di opposizione rispettivamente i consiglieri Raffaele Gallo (Pd) e  (M5S) - prevede un avanzo vincolato di 431milioni di euro, in grado di coprire abbondantemente le quote di disavanzo finanziario previste per gli anni 2016-2018, pari a 126 milioni annui. Resta a disposizione un avanzo in grado di permettere anche nel 2017 e 2018 di mantenere la spesa al livello dell’anno in corso, superando i differenziali precedentemente emersi tra le risorse a disposizione nel 2016, anche per entrate eccezionali, e quelle prevedibili negli anni successivi. Le maggiori risorse a disposizione - ha ricordato l’assessore al Bilancio Aldo Reschigna - derivano dalla modifica di un principio di contabilità che ha comportato l’iscrizione nell’esercizio 2015 per competenza di accertamenti per manovre fiscali per un importo superiore a 491 milioni.

Secondo lo stesso Reschigna tale situazione permette, pur in un quadro di grande difficoltà, di poter garantire per altri due anni a livello 2016 le risorse per le politiche perseguite dalla Giunta, a partire dalle quelle sociali, dell’'istruzione, dell’innovazione, del diritto allo studio e del sostegno allo sviluppo, il tutto, senza aumentare la pressione fiscale.

Prima del rendiconto, è stato invece approvato - sempre a maggioranza - il provvedimento sui piani di rientro dal disavanzo finanziario al 31 dicembre 2014 e dal maggior disavanzo al 1 gennaio 2015.

Il piano è composto da un’articolata serie di interventi di riduzione della spesa e di incremento delle entrate che, pur richiedendo un ragionevole tempo per un effettivo e prudenziale effetto a regime, dovrebbero portare già dal 2016 e, soprattutto, dal 2017, a un riequilibrio strutturale di alcuni milioni di euro annui. Per garantire la copertura annua costante di una quota di 180 milioni, ovvero un settimo del disavanzo finanziario, verrà utilizzato anche il surplus derivante dalla cancellazione degli impegni assunti sul bilancio regionale e successivamente trasmessi al Commissario straordinario del Governo per il tempestivo pagamento dei debiti pregressi della Regione. Parte dei risparmi di spesa sono utilizzati anche per il recupero del disavanzo tecnico da riaccertamento straordinario, da effettuarsi in 30 anni.

Sempre come evidenziato da Reschigna, tra i campi d’azione figurano, tra l’altro, le spese per il trasporto pubblico locale, la riduzione delle locazioni passive a fronte del nuovo canone di leasing per il palazzo unico, i costi di conduzione degli stabili, le spese per arredi e apparecchiature informatiche, i trasferimenti al Consiglio regionale e altri interventi di razionalizzazione delle spese regionali.

Nel corso dei due rispettivi dibattiti sono intervenuti gli esponenti dell’opposizione Davide Bono e Mauro Campo (M5S), Gilberto Pichetto e Gian Luca Vignale (Fi) e Gianna Gancia (Lega Nord), che hanno sottolineato come il rendiconto evidenzi che la Giunta non ha risposto alle esigenze dei piemontesi, mancando di programmazione futura, e come la situazione dei derivati sia fuori controllo, per cui è necessario affrontarla urgentemente con trasparenza.

Per la maggioranza ha preso la parola il solo Andrea Appiano (Pd), che ha spiegato come dopo anni la Giunta sia sulla giusta strada per un efficace risanamento dei conti.