Documenti approvati dall'Assemblea

Nella seduta dell'11 ottobre l'Assemblea ha approvato cinque tra ordini del giorno e mozioni in materia di salvaguardia occupazionale, sanità e infrastrutture.
Il primo documento, sulla salvaguardia occupazionale dei dipendenti Eurofidi e presentato dal M5S, impegna la Giunta regionale "a dare mandato ai liquidatori di elaborare un piano di liquidazione ordinato con particolare attenzione alla salvaguardia dei posti di lavoro dei dipendenti Eurofidi anche attraverso la loro ricollocazione nelle altre partecipate della Regione, con particolare riferimento a Finpiemonte, da presentare alle Commissioni competenti del Consiglio regionale entro il mese di novembre; ad avviare un confronto con le altre Regioni per valorizzare gli 'asset' e le competenze presenti non soltanto in Piemonte ma anche nelle regioni dove Eurofidi ha una presenza specifica nel sostegno alle imprese; a garantire apposite occasioni di confronto periodico con le Commissioni consiliari competenti sugli sviluppi in questione; a proseguire nell'attuazione dell'ordine del giorno n. 725, approvato il 31 marzo 2016, in particolare nell'impegno che prevede di assicurare mediante Finpiemonte adeguati strumenti di garanzia e controgaranzia (in attuazione della legge regionale n. 34/2004) in particolare per le micro e piccole imprese, tenuto conto delle particolari difficoltà di accesso al credito, tramite la ricerca prioritaria di accordi con confidi vigilati nella logica dell'integrazione degli operatori e dell'addizionalità delle risorse finanziarie"
Il secondo documento, sulla piena applicazione della Legge 194 nei consultori familiari e presentato dal gruppo (Sel), impegna il Consiglio regionale "ad aggiornare la legge regionale n. 39 del 9 luglio 1976 al fine di esplicitare ancor più nettamente che 'sia da escludere che l'attività di mero accertamento dello stato di gravidanza richiesta al medico di un consultorio si presenti come atta a turbare la coscienza dell'obiettore' e allo stesso modo la "richiesta di effettuare interruzione volontaria di gravidanza inoltrata dalla donna" e/o dell'eventuale richiesta di pillole contraccettive d'emergenza".
Gli altri tre ordini del giorno, in merito al Piano regionale per la banda ultra larga, sono stati presentati rispettivamente dal gruppo Pd (il primo) e M5S (gli ultimi due).
Quello del Pd impegna la Giunta regionale "a mettere in atto tutte le azioni necessarie a salvaguardare e valorizzare quanto già realizzato negli anni sul territortio regionale e porre le basi affinché sia assicurata la successiva attivazione del servizio; a coinvolgere, fin dalla fase di progettazione e nel monitoraggio del Piano regionale per la banda ultra larga, tutti i soggetti pubblici e privati del territorio, in quanto portatori d'interesse e conoscenza relativamente ai punti di attestazione, ai percorsi e alla distribuzione dell'infrastruttura passiva; ad avviare tempestivamente ogni iniziativa atta a promuovere l'interesse dell'utenza per i servizi di banda ultra larga sull'intero territorio regionale, nonché l'interesse degli operatori locali e nazionali nell'attivazione del servizio anche nelle aree grigie e bianche favorendo, pertanto, condizioni ottimali d'incontro tra domanda e offerta; a prevedere nella realizzazione del Piano regionale per la banda ultra larga misure di particolare sostegno alla sua diffusione nei piccoli Comuni".
Quelli del M5S impegnano la Giunta regionale "affinché si lavori per la progettazione e l'attuazione della terza ed ultima fase della strategia per la banda ultra larga, che riguarda l'attivazione del servizio all'utenza finale, all'interno delle aree bianche (cluster D) e per l'interazione e il coinvolgimento degli operatori locali di telecomunicazioni nella realizzazione delle fasi 1 e 2 per l'infrastruttura del cluster C e D" e "affinché predisponga uno studio economico di fattibilità sul costo necessario per coprire le aree bianche (aree non coperte tramite interventi diretti di operatori Tlc) ricadenti sotto la categoria 'cluster D' (quindi con meno di 2.500 unità abitative) di tutta l'area del Piemonte, valutando tra le migliori soluzioni tecnologiche di trasporto radio a banda larga o wi-fi e valuti la predisposizione d'integrazione del progetto all'interno delle fasi 1 e 2 dell'accordo con il Ministero, tale impianto strutturale".