Lavori in Commissione, 20 ottobre

Piano di rientro, anticoncezionali e ospedale Asl To5
Nella seduta della IV Commissione la Giunta regionale ha fornito diverse informative ai commissari grazie al contributo del vicepresidente dell’Esecutivo e dell’assessore alla Sanità.
La questione strategica sul piano di rientro è stata sviscerata dal vicepresidente, stimolato anche dalle domande dei consiglieri di opposizione. In particolare la Regione Piemonte – secondo il numero due di piazza Castello – ha la concreta possibilità di uscire dal piano di rientro. Infatti oltre il lavoro svolto per il contenimento dei costi, particolarmente della sanità, darebbe la possibilità di uscire dal piano l’ottenere una anticipazione di 419 milioni ai sensi del decreto legge n. 35/2013 “Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali”. A questa condizione se ne aggiungerebbe una seconda e cioè, quella di non dover portare entro l’anno i pagamenti in sanità a 60 giorni (attualmente la performance massima della Regione è di 110 giorni, che sarebbe già migliore della media delle altre Regioni). L’Esecutivo ha anche assicurato i commissari che gli eventuali risparmi nel bilancio di previsione non avverranno, comunque, attraverso tagli lineari ma con scelte politiche ponderate.
L’assessore alla Sanità si è soffermato sul lavoro svolto, spiegando che virtualmente il suo comparto sarebbe già fuori dal piano di rientro perché il contenimento della spesa, conseguito nella prima parte della legislatura, è strutturale e per questo da Roma si è già ottenuta la deroga sulla possibilità di reclutare personale che ha portato a ben mille500 assunzioni.
I consiglieri delle opposizioni hanno affermato di non essere convinti del buon lavoro della Giunta regionale e di temere per la copertura delle prestazioni sanitarie extra Lea (Livelli essenziali di assistenza), oltre la continua rincorsa alle emergenze che porta ricadute negative sul territorio e ad un aumento dei costi.
In merito alle disposizioni regionali in materia di appropriatezza prescrittiva e sulle ricadute della collocazione di alcuni farmaci anticoncezionali dalla fascia A alla fascia C, le posizioni tra minoranza, maggioranza ed Esecutivo sono apparse più vicine. L’assessore ha spiegato che si sta valutando l’ipotesi di ricorrere al Consiglio di Stato non volendo accettare la posizione delle case farmaceutiche che non hanno interesse diretto alla salvaguardia del sistema sanitario. L’assessore ha parlato di un errore da parte dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) e per questo si ha intenzione di chiedere, ai due rappresentanti delle Regioni appena eletti, di sollevare la questione alla prima riunione del Consiglio di amministrazione dell’Aifa. Secondo numerosi consiglieri importante comunque garantire, oltre alla appropriatezza, la libertà prescrittiva dei medici.
Per quanto concerne l’individuazione dell’area di realizzazione del nuovo ospedale unico per l’Asl To5 (come stabilito dalla deliberazione del 17 ottobre), ha spiegato il responsabile della Sanità, la scelta sarebbe stata fatta sulla base dei criteri indicati nel protocollo d’intesa siglato il 3 dicembre 2015 con i sindaci dei Comuni di Moncalieri, Chieri e Carmagnola e del lavoro svolto dal gruppo di studio di edilizia sanitaria (composto da tecnici delle direzioni Sanità, Ambiente e tutela del territorio, Opere pubbliche, Trasporti e logistica) che dapprima ha predisposto la “Carta dei Vincoli” e il “Documento Trasporti” sulla base dei quali sono state valutate le diverse candidature.
La nuova struttura sorgerà tra Moncalieri e Trofarello in località “Cenasco” (a nord di Vadò), contigua al Movicentro trofarellese.
Gli interventi dei commissari delle opposizioni hanno manifestato forti perplessità nei confronti della scelta dell’Esecutivo ed hanno chiesto ulteriori chiarimenti da calendarizzarsi nelle prime sedute utili della Commissione con audizioni dei sindaci e dei comitati di cittadini della zona. I rilievi hanno posto l’accento sul timore che la decisione più che tecnica fosse stata influenzata dalla maggiore vicinanza politica con alcune amministrazioni della zona piuttosto che altre. Anche perché se i criteri scelti dalla Regione sarebbero condivisibili l’applicazione non ha convinto i gruppi di opposizione. La zona di territorio scelta poi andrebbe contro le stesse regole enunciate come il consumo di suolo agricolo pregiato. Inoltre è stato rilevato come l’attenzione alle istanze degli amministratori e dei comitati dei cittadini sarebbe stata insufficiente.
abruno
Programmazione della rete scolastica, i criteri
La sesta Commissione ha approvato a maggioranza, nella seduta del 20 ottobre, la Proposta di deliberazione al Consiglio regionale in merito a: "Atto di indirizzo e criteri per la programmazione e la definizione del piano regionale di revisione e dimensionamento della rete scolastica e per la programmazione dell'offerta formativa delle autonomie scolastiche piemontesi per l'anno scolastico 2017/18".
Era presente l’assessore all’Istruzione, che ha esposto i criteri della proposta. Si prosegue in coerenza ed in sostanziale continuità con il processo di razionalizzazione già avviato, anche intervenendo sugli istituti attualmente sottodimensionati, al fine di mantenere, difendere e valorizzare la peculiarità della rete piemontese;
Si dovranno altresì fornire indicazioni agli enti locali coinvolti nel processo di definizione della rete scolastica e dell’offerta formativa che consentano l’attuazione di una programmazione il più efficiente possibile finalizzata a garantire una didattica ed un’offerta formativa efficaci e qualitativamente adeguati.
Si è ricordato che il 28% delle autonomie sta programmando e gestendo la propria offerta formativa in situazione di reggenza, ovvero in mancanza di un Dirigente Scolastico titolare e che gli ambiti scolastici, così come delineati, sono risultati piuttosto complessi e non corrispondenti ad altri ambiti di intervento regionale, come a esempio le Asl.
L’azione di dimensionamento, in ogni caso, dovrà consentire il mantenimento della media regionale di circa 950 alunni per istituto, e comunque non dovrà determinare a livello provinciale un incremento rispetto al numero di autonomie attive per il 2016/17.
I Piani provinciali/metropolitano potranno prevedere una revisione dell’articolazione dei 12 CPIA attivi in Piemonte limitatamente ai punti di erogazione del servizio individuati come stabili e consolidati nel tempo.
Sono intervenuti con domande e chiarimenti, commissari sia di minoranza, sia di maggioranza.
gmonaco
Nel corso della riunione del 20 ottobre, in sede legislativa, la V Commissione (Tutela dell’Ambiente e Impatto ambientale) ha esaminato la proposta di legge n. 188, con disposizioni di semplificazione concernenti la compatibilità ambientale e strategica. La proposta ha visto come proponente Forza Italia.
L’assessore all’Ambiente ha informato i commissari sui profondi mutamenti introdotti nella normativa di settore che hanno reso difficoltosa, e talora impossibile, l’osservanza sia delle disposizioni regionali sia di quelle statali, modificate con l’intervento del legislatore nazionale.
Si è intervenuti ponendosi l’obiettivo di giungere ad una semplificazione delle norme generali attraverso il recepimento di talune osservazioni da parte degli uffici regionali. Dai precedenti atti amministrativi compiuti dall’esecutivo, si è passati a una revisione delle norme che consentono un cambiamento rispetto alle singole competenze.
Passati alla discussione generale, il relatore nonché primo firmatario ha spiegato le motivazioni della presentazione del testo: “Una ridondanza di interpretazioni della normativa vigente, con una diversa e possibile applicazione in Piemonte rispetto alle altre Regioni”.
Il Gruppo Pd esprimeva condivisione per le proposte e motivazioni formulate dal Gruppo FI, ma obiettava che le problematiche legate ai territori richiedono risposte concrete, offrendo al relatore la possibilità di ritirare la proposta di legge.
Si passava alla votazione del testo con gli emendamenti presentati.
L’intero articolato così come gli emendamenti e il testo finale venivano respinti dai gruppi di maggioranza.
I commissari del M5S non hanno partecipato alle votazioni.
dbarattin