Consiglio Regionale del Piemonte

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Lavori in Commissione, 10 novembre

La IV per l'accorpamento delle Asl To1 e To2

La IV Commissione (Sanità e assistenza) ha approvato - con il voto favorevole dei gruppi Pd e Sel e - la delibera di Giunta relativa all'accorpamento delle Asl To1 e To2.

Prima della votazione la Commissione, con quella omologa del Comune di Torino, ha svolto un confronto con i componenti delle Conferenze sanitarie e socio-sanitarie, dei presidenti di Circoscrizione della Città di Torino, del direttore generale dell'Asl To2 e  commissario dell'Asl To1 per approfondire il tema.

L'assessore regionale alla Sanità ha specificato che "non si tratta di una mera operazione di sommatoria ma del tentativo di creare qualcosa di migliore per ridurre i costi e potenziare i servizi. S'intende liberare risoerse per offrire nuovi servizi ed elevarne il livello e - già in sede di assegnazione degli obiettivi ai direttori generali - abbiamo chiesto di favorire accordi interaziendali per giungere a rapporti di unificazione ove possibile. La Giunta, dal canto proprio, può indicare un metodo per procedere ma, concretamente, sarà il direttore individuato a predisporre l’atto aziendale operativo".

Il direttore generale dell'Asl To2 e commissario straordinario dell'Asl To1 Valerio Fabio Alberti ha illustrato i principi del documento predisposto, "che mira a fornire una risposta dei servizi articolata coniugando efficienza gestionale e accessibilità dei servizi non solo attraverso un'estensione della rete fisica dei medesimi ma anche attraverso una progressiva sburocratizzazione dell’accesso ai servizi e la semplificazione. Utilizzare una filiera più lunga rappresenta inoltre un’opportunità anche, ad esempio, per i servizi di pronto soccorso, per la copertura dei servizi domiciliari per gli anziani non autosufficienti anche attraverso la teleassistenza, e per l'assistenza psichiatrica".

L'esponente della Lista civica comunale Roberto Rosso si è detto in linea di massima d'accordo con il documento, mentre il gruppo regionale del M5S ha affermato che il documento presenta alcuni aspetti forse un po' troppo teorici per quanto riguarda, in particolare, l'erogazione dei servizi e il futuro assetto del personale delle Asl chiedendo ancora un po' di tempo per approfondire il documento esplicativo, coinvolgendo anche le unità sindacali e tutti i soggetti interessati, e poterlo allegare alla delibera e ha sottolineato il rischio - in una realtà troppo grande - di perdere la governabilità del sistema e l'accesso ai servizi.

Il gruppo comunale Torino in Comune - La Sinistra ha ripercorso le numerose trasformazioni che hanno caratterizzato negli ultimi anni il sistema sanitario regionale mettendo in dubbio che gli accorpamenti porteranno davvero alla liberazione di nuove risorse, il gruppo regionale del Pd ha espresso la necessità di dettagliare meglio - all'interno del documento - l'organizzazione decentrata, la governance e l'interazione tra i laboratori di due Asl che paiono destinate a diventare una e sottolineato l'utilità di continuare il confronto con la Commissione comunale Sanità, mentre il gruppo regionale di FI ha fatto presente la necessità di armonizzare i servizi delle due Asl, attualmente difformi, come per esempio il governo dei servizi di sanità mentale.

Per il gruppo comunale del Pd l'idea di un'unica Asl servirà ad avviare un percorso per garantire uniformità di prestazioni ai cittadini che deve essere approfondito a partire dai dati epidemiologici e dai bisogni di salute del territorio, il gruppo comunale del M5S ha espresso riserve sull'utilità dell'incontro auspicando un rinvio della votazione e la disponibilità della Giunta regionale a fornire dati più precisi mentre il gruppo regionale di Sel ha definito l'aspirazione all'armonizzazione dei servizi un obbiettivo troppo aleatorio e generico alla luce dei dati riportati nella delibera e nel documento.

Anche la presidente della Commissione e l'assessore comunale alla Sanità hanno definito prematuro il parere della Commissione regionale sulla delibera e invitato i commissari a prendere tempo per approfondire i numerosi argomenti emersi nel corso della discussione, ma l'assessore regionale alla Sanità ha replicato che la delibera non rappresenta un atto politico per avviare il processo di unificazione e che non mancheranno occasioni per programmare strategie e approfondire tutti i temi in discussione.

ctagliani

 

Dalla riduzione dei costi della politica il Consiglio regionale avanza oltre sei milioni di euro

Il Consiglio regionale del Piemonte restituirà alla Giunta la cifra di 6,7 milioni di euro, il disavanzo di amministrazione derivato dalla riduzione dei cosiddetti costi della politica. È quanto emerge dall’assestamento del bilancio di previsione per il triennio 2016-2018 dell’Assemblea, approvato in data odierna dalla I Commissione.

Come noto, lo stesso Consiglio regionale negli ultimi anni aveva apportato tagli alle indennità dei consiglieri regionali, abolito i vitalizi e ridotto sensibilmente le spese dedicate a supportare l’attività dei gruppi consiliari e degli eletti, comprese quelle per il personale a tempo determinato o collaborante.

Dopo ampia discussione, è stato approvato all’unanimità l’emendamento che ripartisce la cifra avanzata nelle seguenti finalità: politiche socio-sanitarie, cultura, ambiente, diritto allo studio e prevenzione antisismica negli edifici scolastici piemontesi. La somma di 500mila euro è stata invece destinata al sostegno delle popolazioni compite dal recente e devastante evento sismico nell’Italia centrale.

Nel corso del dibattito, i consiglieri del M5S hanno più volte posto la questione politica di non essere rappresentati nell’Ufficio di Presidenza, creando pertanto quello che hanno definito un evidente squilibrio.

Gli stessi, unitamente ai colleghi del gruppo di Forza Italia, hanno poi concentrato l’attenzione sulle modalità di concessione dei contributi per associazioni, enti e Comuni da parte del Consiglio regionale, chiedendo che vengano erogati in virtù di strategie ben definite. Sono poi state richieste le audizioni dei vari consiglieri delegati per valutare costi e attività dei Comitati e delle Consulte. Il capogruppo del Pd, nell’ottica di snellire ulteriormente l’organizzazione regionale e di ridurre i relativi costi di funzionamento, ha evidenziato l’opportunità di unire in un unico soggetto l’attuale Commissione regionale per le Pari Opportunità e le Consulte Elette e Femminile.

Intanto nel pomeriggio è proseguito l'esame del disegno di legge n. 222 "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2016 - 2018 e disposizioni finanziarie". I lavori hanno seguito l'ordine delle poste di bilancio del nuovo bilancio armonizzato secondo le disposizioni della nuova normativa (d.lgs nn. 118/2011 e 126/2014) che omogeneizza le regole per le varie amministrazioni italiane. In particolare sono stati illustrati gli emendamenti presentati dai gruppi di maggioranza e da quelli delle opposizioni sulle tabelle del bilancio: è stata completata la missione n. 12 "Diritti sociali, politiche sociali e famiglia", alla quale mancavano i programmi dal n. 5, "Interventi per le famiglie", fino al n. 10 "Politica regionale unitaria per i diritti sociali e la famiglia". Sono poi stati illustrate anche le varie proposte emendative sulla missione n. 13

 

mbocchio