Documenti approvati dall'Assemblea

Nella seduta del 14 febbraio il Consiglio regionale ha discusso e approvato diversi ordini del giorno e mozioni.
Norme in materia di panificazione
L'Assemblea ha approvato la mozione presentata dal primo firmatario Francesco Graglia (FI) per impegnare la Giunta regionale "ad adottare, al fine di frenare gli atti di concorrenza sleale, tutelare l'opera artigiana di eccellenza delle imprese operanti nel settore della panificazione e garantire ai consumatori la provenienza del prodotto, il regolamento di cui all'articolo 7 della legge regionale n. 14/2013, 'Norme in materia di panificazione', entro sessanta giorni dall'approvazione della mozione”.
L'articolo 7 della legge regionale n. 14/2013 prevede l'adozione da parte delle Giunta regionale del regolamento di attuazione delle finalità della legge medesima che, al momento, non è ancora stato predisposto.
Liberazione del ricercatore iraniano Ahmadreza Djalali
Approvati all'unanimità due ordini del giorno per la liberazione del medico iraniano Ahmadreza Djalali, condannato a morte in Iran.
Il primo documento, presentato dalla prima firmataria Stefania Batzella (M5S), impegna l'assessore competente affinché "solleciti, quanto prima, il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale a fare pressioni sul Governo di Teheran perché riveda le decisioni prese e restituisca immediatamente libertà al dottor Ahmadreza Djalali".
Il secondo documento, presentato dal presidente dell'Assemblea Mauro Laus e illustrato in Aula dalla consigliera Enrica Baricco (Pd), impegna l'assessore competente affinché "si attivi con sollecitudine presso il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale affinché intervenga presso le autorità iraniane per ottenere l'immediata revoca della condanna a morte del dottor Djalali e la sua scarcerazione".
Ricezione segnale Rai in Piemonte
Licenziati quattro ordini del giorno aventi per oggetto la difficile ricezione del segnale Rai in alcune zone del Piemonte.
Il primo documento, presentato dal primo firmatario Massimo Berutti (FI) impegna la Giunta regionale "a intervenire, nei confronti di Rai e del Ministero competente, affinché si possa arrivare alla soluzione del problema e garantire un efficiente servizio televisivo pubblico a tutti gli abitanti delle aree montane e collinari piemontesi e ad avviare un tavolo di monitoraggio su tutto il territorio piemontese relativo alla ricezione del servizio televisivo e all'attivazione di misure per salvare anche le piccole reti locali".
Il secondo, presentato dal primo firmatario Elio Rostagno (Pd), impegna la Giunta regionale "a sollecitare con urgenza l'istituzione di un tavolo di monitoraggio nazionale con la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, l'Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della montagna e l'Agcom, finalizzato a individuare le aree alpine e appenniniche in cui persistono ostacoli alla corretta ricezione del segnale digitale terrestre e a realizzare una mappatura del segnale Rai nelle aree montane prevedendo di conseguenza, compatibilmente con le risorse diponibili a bilancio, la possibilità di sostenere interventi mirati a potenziare il segnale digitale dei ripetitori ove necessario e coprire le zone impervie tuttora non servite o mal servite dagli impianti esistenti".
Il terzo documento, presentato dal primo firmatario Federico Valetti (M5S), impegna la Giunta "a richiedere al Governo nazionale la sospensione del pagamento del canone Rai a tutti i cittadini che attualmente non possono usufruire del servizio a causa della mancanza di copertura totale o parziale e a garantire l'efficienza dei ripetitori in modo da giungere a una risoluzione del problema, valutando se sia economicamente più conveniente, in alternativa al potenziamento del segnale terrestre, l'acquisto di frequenze dedicate via satellite per le trasmissioni regionali".
L'ultimo ordine del giorno, presentato dalla prima firmataria Maria Carla Chiapello (Moderati) impegna la Giunta "a intervenire, presso le sedi competenti, sulla riduzione o sospensione del canone Rai a tutti i cittadini che non possono usufruire del servizio a causa della mancata copertura del segnale, a iniziare a risolvere almeno in parte il problema nell'immediato con interventi di manutenzione sui ripetitori e a capire con quali tecnologie più innovative si potrebbe risolvere il problema in maniera definitiva".
La Regione continui a dire no al pozzo esplorativo di Carpignano Sesia (No)
Approvata la mozione presentata dal primo firmatario Gian Paolo Andrissi (M5S) che impegna la Giunta affinché - nonostante l'eventuale epilogo positivo sulla Valutazione d'impatto ambientale (con probabili prescrizioni) elaborato dal Ministero dello Sviluppo economico - mantenga ferma la posizione politica espressa sulla base delle potenziali ricadute conseguenti alla realizzazione del progetto "Carpignano Sesia 1" (ora diventato "Carisio 1"), presentato nel marzo 2012 dalla divisione Exploration & Production di Eni, che prevederebbe la perforazione di un pozzo esplorativo per la ricerca e lo sfruttamento del petrolio. Tale progetto, infatti, avrebbe conseguenze nefaste "sull'assetto socioeconomico di un territorio particolarmente vocato alle produzioni agroalimentari e vitivinicole di pregio e, in generale, caratterizzato da naturalità del contesto ambientale, che rappresenta un'area importante di ricarica di una delle cinque riserve d'acqua strategiche del Piemonte".
Far fronte ai danni dell'alluvione del novembre 2016
L'Assemblea ha infine licenziato la mozione, presentata dal primo firmatario Francesco Graglia (FI), che impegna la Giunta regionale "a intervenire presso il Governo per un maggiore impegno economico a favore delle zone colpite dall'alluvione del novembre scorso in particolare nelle zone di Asti e di Alessandria, a stanziare sul bilancio regionale adeguate risorse per un efficace sistema di prevenzione del rischio idrogeologico attivo su tutto il Piemonte attraverso le risorse finanziarie del Fondo per lo sviluppo e la coesione e a prevedere agevolazioni specifiche per le aziende situate sul territorio dei Comuni medesimi, in modo particolare nell'ambito dei bandi del Programma di sviluppo rurale".