Lavori in Commissione, 16 febbraio

Riordino delle Ipab
La Commissione Sanità, prima delle seduta ordinaria, ha ascoltato in audizione Maria Grazia Breda presidente della Fondazione Promozione Sociale onlus, in quanto prima firmataria della petizione popolare per il riconoscimento del diritto alle cure domiciliari per i malati non autosufficienti in capo alla sanità e non all'assistenza.
La seduta ordinaria della IV Commissione (presieduta da Domenico Ravetti) è stata interamente dedicata al proseguimento dell'esame del Ddl 193 sul riordino delle 114 Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) presenti in Piemonte. L'assessore alle Politiche Sociali Augusto Ferrari ha illustrato il nuovo testo dell'emendamento all'art. 4 "Istituzioni che svolgono attività di erogazione di servizi socio-assistenziali e socio-sanitari". "Le trasformazione delle Ipab - ha detto l'assessore - in fondazioni o aziende private, è stabilita in base a tre scaglioni di valore di attività degli ultimi tre anni. Comunque anche sulle aziende che diventano private la Regione continua ad avere un compito di vigilanza perchè devono in ogni caso fornire un servizio alle persone".
Critiche all'impostazione dell'assessore sono venute dal Movimento 5 Stelle, per il quale sono intervenuti i consiglieri Davide Bono e Stefania Batzella, e da Forza Italia con Gianluca Vignale e Claudia Porchietto. Al termine, la votazione dell'emendamento è stata rimandata alla prossima seduta.
fcalosso
Audizione sull'elettrosensibilità e l'inquinamento elettromagnetico
Durante la Commissione VI (Cultura e Istruzione), presieduta da Daniele Valle, è stato audito il dottor Paolo Orio, vicepresidente dell’associazione italiana elettrosensibili in merito al tema dell’elettromagnetismo e dei pericoli per la salute derivanti dall’esposizione alle onde elettromagnetiche.
Orio ha spiegato come, sugli effetti nocivi dell’esposizione ai campi elettromagnetici (fra cui quelli ad alta frequenza generati da cellulari, wi-fi, telefoni cordless), la comunità scientifica sia divisa in due: l’Organizzazione mondiale della sanità e altri organismi internazionali mantengono una posizione conservativa, riconoscendo solo gli effetti termici, mentre una parte della comunità scientifica indipendente, basandosi su un corpo di evidenze relative agli effetti non termici, richiede l’applicazione del principio di precauzione.
Supportando questa seconda posizione cautelativa Orio ha affermato che esistono studi in letteratura scientifica che confermano come l’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche di alta e bassa frequenza possano causare effetti biologico-sanitari nocivi anche al di sotto dei valori soglia contemplati nei limiti di legge. Fra gli effetti a breve termine è segnalata l’elettrosensibilità, ovvero una manifestazione di malessere multiorgano i cui sintomi e segni regrediscono con l’allontanamento dai campi elettromagnetici. Fra gli effetti a lungo termine sono stati citati i tumori cerebrali, quelli mammari, le leucemie, l’infertilità maschile e le malattie neurodegenerative.
“I danni maggiori di una esposizione ai campi elettromagnetici sono subiti dai bambini, in quanto per le loro caratteristiche anatomiche e funzionali assorbono un maggior numero di microonde”, ha aggiunto Orio, il quale ha sollecitato l’attuazione di politiche di prevenzione primaria con l’applicazione del principio di precauzione e con il passaggio dal wi-fi alle reti cablate, per garantire la didattica e la formazione tecnologica con una connettività più efficiente e sicura. L’associazione italiana elettrosensibili, che fornisce informazione e sostegno a chi soffre di questa malattia, chiede inoltre il riconoscimento della malattia stessa a livello sanitario, previdenziale e istituzionale.
Al termine, il consigliere Paolo Allemano (Pd) è intervenuto affermando come l’impegno dei politici debba orientarsi verso la sensibilizzazione del mondo sanitario e per promuovere la prevenzione primaria e l’adozione di tecnologie in grado di non nuocere alla salute, specialmente in ambito scolastico.
ecorreggia
Licenziato il disegno di legge sull’edilizia sociale
Nella seduta della II Commissione, presidente Nadia Conticelli, è stato licenziato a maggioranza il disegno di legge n. 229 “Disposizioni in materia di decadenza dall'assegnazione degli alloggi di edilizia sociale. Modifiche alla LR 3/2010”.
Si è proceduto alla votazione in quanto era stato appena acquisito il parere del Cal, ultimo tassello mancante dell’iter in Commissione.
Sono anche stati nominati i relatori: per la maggioranza Marco Grimaldi (Sel), per le opposizioni Davide Bono (M5S) e Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia).
Prima dell’esame del ddl n. 229 si è svolto un approfondimento su una eventuale indagine conoscitiva, ex art. 32 del Regolamento interno, in base alla richiesta depositata da Diego Sozzani (FI) (supportata da tutta l’opposizione) in merito all’ammanco di 26 milioni di euro nel bilancio dell’Atc Piemonte nord.
È stato deciso di portare in Ufficio di presidenza la problematica per comprendere meglio se l’applicazione dell’istituto previsto dall’art. 32 possa soddisfare l’esigenza conoscitiva della Commissione.
abruno
Piano regionale per la qualità dell'aria
La V Commissione (Ambiente), presieduta da Silvana Accossato, nella seduta del 16 febbraio ha ascoltato l'informativa, richiesta dal consigliere Gianpaolo Andrissi, dell'assessore Alberto Valmaggia sul Piano regionale per la Qualità dell'Aria.
Valmaggia ha evidenziato il tema generale del Piano di competenza della Regione e che va a incidere su altri settori e assessorati quali Agricoltura, Energia, Industria, Trasporti le cui politiche sono fondamentali per la sua attuazione.
L'attivazione sul territorio dello strumento del semaforo/cruscotto ha come obiettivo la creazione di politiche condivise, non solo per la Città di Torino ma anche per l'area metropolitana.
Nell’ambito del bacino padano sono stati sottoscritti e calendarizzati incontri per arrivare all'attuazione di politiche comuni omogenee riguardanti l'intera area; i livelli su cui si opera sono quelli richiamati dall'Ue, prevedendo a livello normativo eventuali infrazioni.
Il direttore di Arpa Angelo Robotto ha riferito che, per la rilevazione della qualità dell’aria si dispone di campionatori portatili, oltre che di stazioni fisse e mobili. Arpa effettua ventimila analisi all'anno, i dati certificati sono ampi, mentre da un anno si è istituito un centro tarature per rispettare tutti i parametri di qualità che vengono richiesti. Arpa dispone di 6 stazioni fisse e 60 mobili, di analizzatori dei vari contaminanti (non solo PM10).
I dati annuali vengono messi a disposizione dell'Ue, normalmente nel periodo febbraio/marzo dell’anno successivo. L'andamento relativo ai principali inquinanti vede in crescita la produzione del biossido d'azoto, mentre in decisa discesa sono nichel, monossido di carbonio e biossido di zolfo. Sui PM10 le medie annuali prevedono un limite massimo di 40 microgrammi a metro/cubo mentre per il giornaliero il limite è di 50.
Il Piemonte vede, nel periodo 2003/2016, una costante diminuzione sebbene in taluni casi il limite massimo non venga rispettato. Sul fronte dei trasporti, Robotto ha osservato che l'impatto dei veicoli diesel è importante, perché incide sulla qualità dell'aria con l'emissione degli ossidi di azoto, che vanno nell’atmosfera formando il particolato secondario che rappresenta il 75% del totale.
Molti i commissari intervenuti sul tema: Federico Valetti, Giorgio Bertola, Davide Bono e Giampaolo Andrissi (M5S) hanno posto l'accento sulla responsabilità innegabile dell'utilizzo dei mezzi motorizzati diesel rispetto ai valori legati allo smog.
Davide Gariglio, Antonio Ferrentino e Nadia Conticelli (Pd) si sono soffermati maggiormente sull'aspetto tecnico e complesso della materia, sulle modalità di maggior coinvolgimento dei soggetti pubblici e sull'assoluta necessità della programmazione regionale.
Il commissario Diego Sozzani (FI) ha sottolineato l'incidenza notevole che ha il riscaldamento sull'inquinamento, mentre Marco Grimaldi (Sel) vorrebbe un intervento normativo per porre fine alla stagione dei veicoli classificati euro 3 e 4, l'acquisto di "flotte" nuove e un maggior controllo sulle emissioni in agricoltura.
dbarattin