Legalità e uso responsabile del denaro

"Cultura della legalità e dell'uso responsabile del denaro" è il titolo del concorso promosso dal Consiglio regionale del Piemonte e dall'Osservatorio regionale sul fenomeno dell'Usura, in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale per il Piemonte, che ha visto il 26 maggio, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, svolgersi la cerimonia di premiazione.
All’evento ha partecipato un consigliere segretario delegato all’Osservatorio che ha introdotto l’incontro con studenti, insegnanti e dirigenti scolastici provenienti da diverse province del territorio piemontese.
A vincere è stato il video della III D, presentato da Beatrice Cappello, dell’Istituto Plana di Torino, al secondo posto si è classificato quello della IV Informatici, presentato da Carlo Fanni, dell’Istituto Sombrero di Casale Monferrato (Al) mentre, al terzo, troviamo la I A di una scuola di Bra (Cn), con il video presentato da Michele Bori dell'Istituto Guala.
La prova richiesta dal bando, per l’anno scolastico 2016/17, consisteva in un breve video (massimo due minuti) in formato mp4 e accompagnato da una relazione illustrativa sul tema del sovraindebitamento e dell'usura.
Il concorso, arrivato alla quinta edizione, era rivolto agli istituti di istruzione secondaria di II grado della regione, al fine di educare le studentesse e gli studenti a un uso legittimo e responsabile del denaro.
Il primo premio consiste nella somma di 2.500 euro, 1500 per il secondo e 1000 per il terzo classificato. Le cifre corrisposte dovranno essere utilizzate per l'acquisto di attrezzature informatiche e/o per la realizzazione di progetti educativi sulla legalità.
“È significativo – come ha detto il consigliere segretario delegato all’Osservatorio – che la premiazione del concorso sulla cultura della legalità cada nella settimana nella quale si celebra il venticinquesimo anniversario dell’attentato che stroncò la vita di Giovanni Falcone. Un concorso che costituisce la conclusione di un percorso svolto da studenti ed insegnanti attraverso incontri sul territorio con esperti e Forze dell’ordine sulle tematiche che sono state poi sviluppate nei video”.