Cartoline storiche in mostra

Promossa dal Consiglio regionale del Piemonte, è stata inaugurata mercoledì 7 giugno, presso la Biblioteca della Regione Piemonte, la mostra di cartoline intitolata “Sulle rive del Po. Immagini e note”.
Spesso semplicisticamente classificate come genere “minore” rispetto al manifesto pubblicitario e alla stampa d’epoca, le cartoline dei primi del Novecento svelano in realtà, a chi le sappia guardare con occhio curioso e appassionato, autentiche sorprese di gusto e raffinatezza.
Non stupisce allora che una città scenografica come Torino, con la continua e sorprendente quinta teatrale dei suoi palazzi e dei suoi viali disegnati dai grandi maestri dell’architettura barocca e neoclassica, trasmetta tutta la sua grazia e la sua armonia anche nei piccoli scorci di un tempo che furono.
“Disegnatori italiani di fama, tra cui i torinesi Golia (il pittore Eugenio Colmo), Attilio Mussino, Paola Bologna, hanno schizzato le cartoline stampate dall’Elzeviriana di Torino che vennero vendute colorate a mano dagli stessi ragazzi. Con lo stesso criterio furono stampate e vendute le cartoline per l’assistenza ai bambini in tempo di guerra. Questa esposizione, attraverso le cartoline e gli spartiti musicali, vuole ricordare Torino e alcuni avvenimenti e personaggi che l’hanno resa famosa in pace e in guerra da fine Ottocento agli anni Trenta” ha sottolineato la curatrice della mostra Silla Boella.
La panoramica non si esaurisce nelle vedute cittadine, animate da rari passanti che sembrano anch’essi usciti da una poesia gozzaniana, e finisce per coinvolgere anche il tratto più modernista delle grandi conquiste industriali e sociali, specchio di una nazione che, sulla scorta di quanto accadeva nell’antica capitale, si apprestava a cambiar pelle e ad abbandonare la sua antica vocazione agricola. Ecco allora al lavoro i grandi pubblicitari dell’epoca d’oro dell’affiche italiana, come Dudovich, Boccasile, Mauzan, con le sfolgoranti illustrazioni per i prodotti di industrie come le già avviate Martini, Cinzano, Talmone o la nascente Fiat, destinati a fare mostra di sé nelle ben quattro grandi esposizioni internazionali che si tennero a Torino tra il 1884 e il 1911.
Le Grandi Esposizioni del 1884, del 1898, del 1902, del 1911 - ha ricordato Boella - testimoniano la volontà di Torino di avere un ruolo significativo nel contesto dell’industria mondiale. Quella di fine Ottocento era la città dei tram a cavalli, delle società ginniche, dei primi canottieri d’Italia, con la società Cerea fondata nel 1863. Nello stesso anno Quintino Sella fondava il Club Alpino.
Poi Torino è stata la capitale della moda, del cinema, dell’industria automobilistica, con la Fiat, fondata nel 1899, costruttrice della 508, la mitica Balilla.
Piccole aziende inizialmente a conduzione familiare come la Lenci, in pochi anni conquistarono non solo l’Europa ma anche l’America. Conosciute in tutto il mondo anche le sue industrie alimentari come la Cirio e la Bertolini e le industrie dolciarie come la Venchi (1878), la Baratti e Milano (1858), la Talmone (1850) e la Caffarel (1826), produttrice dal 1865 dei famosi gianduiotti, così chiamati a ricordo della leggendaria figura di Gianduia che, con la meno nota ma altrettanto caratteristica “Regina Dal Marcà “, animava il Carnevale torinese.
Se la memoria del mondo dei primi decenni del Novecento è stata ormai affidata all’opera degli storici, un piccolo sguardo, non meno autentico, su anni in cui si gettarono le fondamenta dell’Italia a venire, è anche quello che la mostra aiuta a ricostruire, con testimonianze della vita quotidiana e dell’ingegno umano troppo preziose per cadere nell’oblio.