Consiglio Regionale del Piemonte

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Eliminazione delle armi nucleari

Il Consiglio regionale si è fatto promotore, presso il Governo italiano e la Presidenza della Repubblica, di un'azione più incisiva per la messa al bando delle armi nucleari.
Due i documenti approvati a larghissima maggioranza durante la seduta di martedì 13 giugno, presentati da Mdp e M5S.
Entrambi prendono il via dall'assemblea generale Onu del 27 ottobre 2016 dove l'Italia ha votato contro la "Risoluzione L.41", che chiede di avviare nel 2017 i negoziati per un Trattato Internazionale per vietare le armi nucleari.
"Non abbiamo velleità di influenzare l’Onu, ma chiediamo che Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio possano mantenere ferma la linea del nostro paese da sempre contraria alla proliferazione delle armi - ha spiegato la capogruppo Mdp - è notizia di questi giorni che la Russia ha posizionato alcune testate nell'enclave di Kaliningrad, disconoscendo di fatto gli accordi Reagan/Gorbaciov e mettendo nuovamente sotto pressione l'Europa".
Dopo la prima sessione di negoziati che si sono tenuti a New York nel marzo di quest'anno, appuntamento a cui l'Italia non ha partecipato, un "impegno attivo per l'eliminazione fisica delle armi nucleari" è richiesto nel documento M5S, come ha sottolineato uno dei suo consiglieri: "Sappiamo che sul territorio italiano ci sono 70 testate nucleari in violazione dei trattati. In Piemonte vengono assemblati anche gli F35, armi offensive e contrarie al dettato costituzionale, le esportazioni di armi dal nostro paese sono aumentate fino a 15 miliardi di euro e vengono vendute laddove ci sono più conflitti. Chiediamo un impegno forte del nostro Governo e azioni di informazione e sensibilizzazione nell'opinione pubblica e nelle scuole".
Un documento dai contenuti simili è stato approvato il 9 giugno dalla conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali.
"Quello sull’abolizione delle armi nucleari è un dibattito antico quanto le armi nucleari stesse. Per decenni, le richieste di mettere al bando le armi nucleari si sono susseguite nelle conferenze internazionali, negli appelli degli scienziati e del mondo dell’associazionismo, nelle mozioni alle Nazioni Unite: fino a oggi, senza risultati definitivi. Per questo abbiamo sottoscritto una mozione che chiede ufficialmente al Governo italiano di partecipare alla seconda sessione dell’assemblea generale dell’Onu e ribadire con forza la messa al bando delle armi nucleari. Sempre in quest’ottica va l’ordine del giorno approvato e da me sottoscritto, in Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle regioni e delle province autonome, con cui si invitano le regioni ad aderire alla campagna "Senza atomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero dalle armi nucleari” e promuovere iniziative di sensibilizzazione per la messa al bando delle armi nucleari in grado di risvegliare la coscienza collettiva sui rischi connessi alluso di queste armi", ha commentato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte.

fmalagnino