Lo sviluppo 2017-19 di Finpiemonte

All’unanimità dei votanti (le opposizioni non hanno votato) sono state deliberate dal Consiglio regionale nella seduta del 27 giugno le “Direttive e indirizzi strategici assegnati a Finpiemonte Spa per il triennio 2017-2019”, connessi alla qualifica di intermediario finanziario iscritto all’Albo unico di Banca Italia.
L’approvazione è il frutto di un iter iniziato nell’aprile dello scorso anno con una norma specifica approvata all’interno della legge di bilancio di allora, quando Finpiemonte rilevò le attività di Eurofidi.
Secondo l’assessore alle Partecipate, Giuseppina De Santis, “la delibera, già ampiamente discussa in commissione e integrata con alcuni emendamenti dopo un attento confronto con le associazioni di categoria, formula gli indirizzi strategici della nuova Finpiemonte, che agisce adesso come intermediario finanziario autorizzato e vigilato da Banca d'Italia, con la possibilità di attivare un significativo effetto leva sulle risorse. L’attività di Finpiemonte si articolerà nella gestione delle risorse, svolgendo attività di agevolazioni a valere sia su fondi regionali sia fui fondi strutturali europei, con particolare attenzione agli strumenti finanziari previsti nei programmi operativi affidati sul Por Fesr 2014-2020 e nella gestione efficace delle risorse proprie e di quelle aggiuntive che potranno essere attivate facendo leva sul capitale proprio”.
Le opposizioni sono intervenute con diversi consiglieri - Francesca Frediani e Mauro Campo (M5s), Gian Luca Vignale (Misto – Movimento nazionale) e Claudia Porchietto (FI) – dichiarando contrarietà alla proposta dell’Esecutivo.
L’obiezione principale è quella di genericità delle linee d’indirizzo alle quali non si ritiene possibile votare contro in un momento economico così difficile. Oltretutto la nuova Finpiemonte starebbe nascendo senza le competenze specifiche per svolgere adeguatamente questo nuovo ruolo di intermediazione finanziaria e in un anno di tempo non è stato attuato quanto era stato stabilito. A parere di Porchietto, a metà del mandato di legislatura e mentre la programmazione europea stenta a partire, non è chiaro come possa Finpiemonte, considerato dalla consigliera un ente macchinoso, essere da traino della nostra economia. Secondo Vignale, “A fronte di un bilancio regionale ingessato, le uniche vere risorse per lo sviluppo disponibili da parte della Regione sono fuori dal bilancio e si trovano nella ‘pancia’ di Finpiemonte e nei fondi europei. E sono partite sulle quali disponiamo di pochissimo spazio di discussione, analisi e confronto”. Frediani si è poi rammaricata che “sono stati quasi tutti bocciati i nostri emendamenti presentati in Commissione eccetto quello a sostegno alla ‘green economy’. Finpiemonte utilizzerà fondi pubblici e la trasformazione in atto della finanziaria regionale potrebbe ricreare condizioni fallimentari come quelle di Eurofidi. Una vicenda che purtroppo sta creando grande emergenza e rappresenta uno dei motivi per i quali abbiamo chiesto di definire bene le procedure di monitoraggio e controllo di Finpiemonte. Anche per tale motivo abbiamo presentato una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore De Santis”. “A fronte dell’impegno al rilancio dell’economia e delle piccole, medie e microimprese – ha affermato Campo – le linee guida peccano delle necessarie analisi di supporto. Non c’è una certezza dei tempi sulle misure che dovranno essere messe in atto, manca trasparenza delle procedure e la descrizione di come verrebbe misurata l’efficacia degli interventi. Manca la descrizione puntuale degli interventi nella delibera. Rimane, quindi, una estrema autonomia nella definizione pratica dell’utilizzo delle risorse e nella individuazione dei beneficiari”.
La maggioranza è intervenuta con Davide Gariglio e con il presidente della Commissione Economia, Raffaele Gallo (Pd) che ha detto: “La nuova azione strategica di Finpiemonte, approvata oggi dal Consiglio regionale, prevede nuovi strumenti finanziari a sostegno delle attività produttive piemontesi. L'obiettivo è quello di aumentare la propensione agli investimenti, agevolando le micro imprese e le Pmi”.
Due ordini del giorno presentati dalle minoranze sono stati respinti: quello con primo firmatario Vignale chiedeva un riscontro trimestrale in Commissione dell’attuazione delle linee guida; quello di Frediani proponeva di estendere la competenza di Finpiemonte alla garanzia ed al sostegno del pagamento dei debiti delle famiglie piemontesi colpite dalla piaga del sovraindebitamento, in relazione alla legge approvata la scorsa settimana.