Consiglio Regionale del Piemonte

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Piano paesaggistico, le critiche dell'opposizione

Con l’esame dei 33 emendamenti presentati, è proseguito in Aula l’esame della Proposta di deliberazione n. 228, che farà del Piemonte la terza regione italiana a dotarsi di un Piano condiviso con il Ministero dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo (Mibact).

Il lavoro del Consiglio, ha dato nuovamente spazio alle opposizioni, che hanno manifestato la loro contrarietà ad alcune parti del provvedimento, che sarà il nuovo strumento di conoscenza e di lettura del paesaggio piemontese, mediante lo studio delle sue componenti naturali, storiche, insediative e sceniche.

Nello specifico, gli emendamenti sono stati presentati in larga parte da Gian Luca Vignale (Mns) e Diego Sozzani (Fi).

Nei loro numerosi interventi, hanno soprattutto evidenziato la mancata semplificazione e come il consumo del suolo (dalle aree boschive a quelle tutelate come patrimonio dell’Unesco, passando per i laghi e i centri storici) debba essere un argomento prioritario da gestire con equilibrio nel rapporto tra la Regione e i Comuni. Si è anche parlato dell'eccesso di burocratizzazione che il nuovo piano potrebbe imporre.

Con il provvedimento in esame, il Piano paesaggistico regionale (Ppr), adottato nel 2009, è stato sottoposto a un’approfondita revisione e integrazione dei suoi contenuti, che ha reso opportuno procedere a una nuova adozione, per garantire la più ampia partecipazione al processo di pianificazione.

 

mbocchio