Emergenza incendi: non tollereremo insulti sui social

"La comunicazione istituzionale svolge la sua piena funzione se, soprattutto nei momenti di emergenza, garantisce informazione e partecipazione da parte dei cittadini. Una piazza virtuale di democrazia che non è però una dimensione altra rispetto alla vita reale nella quale non è concesso a nessuno di superare il limite minacciando di morte le persone con frasi del tipo "Dovete morire nelle fiamme voi e i vostri figli"": così il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Laus, unitamente all’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea, ha voluto denunciare gli insulti e le minacce scritte sul profilo Facebook del Consiglio regionale durante le giornate di venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 ottobre in relazione all’emergenza incendi nella provincia di Torino.
“Nelle scorse ore – precisano - il Consiglio regionale non ha voluto tradire la sua missione rispetto alla trasparenza e all'accessibilità delle informazioni oscurando commenti o affermazioni che poco avevano a che fare con la grave situazione nella quale si trova il Piemonte, assediato ormai da giorni dalle fiamme. I toni ingiuriosi e intimidatori adottati da alcuni utenti ci impongono però, così come previsto dalla social media policy, di provvedere all'oscuramento automatico di quanti non adotteranno un linguaggio rispettoso e adeguato. Spazio sarà al contrario concesso, come sempre avviene, a tutti coloro che vorranno esprimere opinioni e critiche costruttive rispetto alle modalità e alla tempestività con cui si sono svolti gli interventi".
Un impegno di sensibilizzazione sull’uso consapevole dei social network che il Consiglio regionale porta avanti da anni, con il lavoro di Corecom e Organismi consultivi, attraverso specifiche campagne di informazione e pubblicazioni. Anche traendo modello da iniziative nazionali quali Parole Ostili (http://www.paroleostili.com/firma-manifesto/), che nasce con l’obiettivo di ridurre, arginare e combattere le pratiche e i linguaggi negativi, e in coerenza con le politiche di moderazione, si continuerà a ritenere inaccettabili insulti gravi sui profili, in particolare minacce di morte a persone e famiglie.
redazione