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“I volti dell’alienazione” alla Biblioteca Nazionale Universitaria

Sono 40 i disegni e 70 gli studi realizzati dall’artista e designer vercellese Roberto Sambonet ed esposti per la prima volta in Piemonte che compongono la mostra I volti dell’alienazione che s’inaugura domani, mercoledì 6 dicembre, alle 11 nella Sala Classica della Biblioteca Nazionale Universitaria di piazza Carlo Alberto 3, a Torino.

L’esposizione - promossa dal garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale con la Biblioteca e la Regione Piemonte - è realizzata dall’Associazione “La società della ragione” e dall’Archivio pittorico Roberto Sambonet in collaborazione con il Comitato nazionale StopOpg e curata da Franco Corleone e Ivan Novelli.

Con il garante Bruno Mellano intervengono i curatori, Corleone e Novelli, il tesoriere della Società della Ragione Onlus Leonardo Fiorentini, il fotografo Max Ferrero e il direttore della Biblioteca Nazionale Universitaria Guglielmo Bartoletti.

Le opere esposte sono state realizzate da Sambonet tra il 1951 e il 1952 nel manicomio civile e criminale di Juqueri - a cinquanta chilometri da San Paolo del Brasile - per raccontare e indagare il fenomeno del disagio mentale in una struttura di contenzione.

Sambonet trascorse sei mesi nei reparti dell’ospedale, che all’epoca ospitava circa 15.000 pazienti, conducendo una personale ricognizione e ritraendo gli internati in una serie di opere di grande intensità, a china e a matita, capaci di sviscerarne pensieri, emozioni e sentimenti. Un viaggio nelle pieghe della malattia e della sofferenza, raccolto nel volume Della pazzia (M'Arte Edizioni, Milano 1977). Ai ritratti sono affiancati testi strettamente connessi al tema e selezionati per l’occasione dal catalogo della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino.

In occasione della mostra è stato ristampato dal Centro Stampa della Regione Piemonte, in tiratura limitata, il catalogo I volti dell’alienazione per cortese concessione dell’editore Palombi & Partner Srl e vengono esposte le fotografie che compongono il reportage Nocchier che non seconda il vento: un viaggio all’interno degli Ospedali psichiatrici giudiziari italiani, realizzato dal fotografo torinese Max Ferrero tra il 2014 e il 2015, alla vigilia della loro chiusura.

I volti dell'alienazione è aperta fino all'8 gennaio dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 e il sabato dalle 10 alle 13 (dal 22 dicembre al 5 gennaio dalle 10 alle 13 e chiusa nei giorni festivi).

 

Nato a Vercelli nel 1924, Roberto Sambonet, esponente della storica famiglia fondatrice dell’omonima azienda leader nella produzione di posateria e articoli per la tavola, fu architetto, grafico, designer e pittore. Autore di alcuni “pezzi” esposti al MoMa di New York, unì all’attività di designer industriale quella di artista, partecipando con Cassinari, Morlotti e Treccani all’avventura del gruppo dei “Picassiani”. Tra il 1948 e il 1953 si trasferì in Brasile, periodo in cui pervenne all’essenzialità della linea, tratto fondamentale della sua opera.

I fatti in breve

  • L’esposizione - promossa dal garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale con la Biblioteca e la Regione Piemonte - è realizzata dall’Associazione “La società della ragione” e dall’Archivio pittorico Roberto Sambonet in collaborazione con il Comitato nazionale StopOpg.
  • Le opere esposte sono state realizzate da Sambonet tra il 1951 e il 1952 nel manicomio civile e criminale di Juqueri - a cinquanta chilometri da San Paolo del Brasile - per raccontare e indagare il fenomeno del disagio mentale in una struttura di contenzione.
  • I volti dell'alienazione è aperta fino all'8 gennaio dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 e il sabato dalle 10 alle 13 (dal 22 dicembre al 5 gennaio dalle 10 alle 13 e chiusa nei giorni festivi).

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