Pro loco, arrivano i contributi

I contributi alle pro loco ammontano, per il 2016, a 500mila euro, mentre per il 2017 sono 175mila. Lo ha comunicato l’assessora regionale al Turismo Antonella Parigi alla terza Commissione (presidente Raffaele Gallo) che ha espresso a maggioranza parere preventivo favorevole al provvedimento della Giunta che stabilisce i nuovi criteri per l’erogazione dei contributi.
La predetta cifra verrà suddivisa tra le 478 associazioni locali la cui istruttoria, affidata all’Unione nazionale delle pro loco (Unpli), ha fornito esito positivo. Le richieste complessive erano 504.
Per il 2017 le nuove disposizioni prevedono che l’istruttoria ritorni ad essere svolta direttamente dalla Regione delegando l’Unpli solamente alla liquidazione. Vengono poi inseriti criteri di vincolo tali per cui il trenta per cento della somma stanziata sarà destinato solo a quelle pro loco che effettuino iniziative di particolare interesse: è questo lo spartiacque nella distribuzione delle risorse previste in appunto 175mila euro.
Esisteva un quota garantita del 30 per cento, a favore delle pro loco di Comuni oltre i 5mila abitanti. I consiglieri Elvio Rostagno e Giovanni Corgnati (Pd), Silvana Accossato e Domenico Ottria (Mdp) e Stefania Batzella (Gruppo misto Movimento libero indipendente) hanno chiesto e ottenuto di sostituire tale vincolo “quantitativo”, con uno “qualitativo” che valuti il tipo di iniziativa organizzata.
Parigi ha poi comunicato che i contributi riferiti alle annualità 2013 e 2014 sono stati interamente liquidati e attualmente sono in fase di pagamento, mentre non ne sono stati concessi per il 2015.
Sostegno alla montagna
Per le iniziative a sostegno della montagna, sono disponibili 149mila euro. Tale cifra corrisponde al 10 per cento della somma complessiva che la Regione Piemonte destina a favore della montagna, in base alla legge regionale 3 del 2014 ed è prevista dalla proposta di deliberazione che ha ottenuto, a maggioranza, parere preventivo favorevole in terza Commissione.
Cinque sono i progetti finanziati: quello del Club alpino italiano (Cai) Piemonte per il laboratorio carsologico Grotte di Bossea; quello della manifestazione “Cheese” per la valorizzazione dei formaggi di montagna; quello dell’Unione nazionale dei Comuni, Comunità ed Enti montani (Uncem) per una serie di iniziative tra le quali il recupero edilizio del patrimonio dismesso e delle produzioni agricole ed artigianali; quello del Soccorso alpino per l’attività di formazione e di aggiornamento dei volontari; quello del Cus Torino per facilitare negli studenti la conoscenza degli sport invernali e della montagna.
Il provvedimento - dopo gli interventi dello stesso Ottria e di Francesca Frediani (M5s) – ha quindi avuto parere favorevole a maggioranza. A latere della Commissione l’assessore alla Montagna Alberto Valmaggia ha poi fatto il punto sul processo di chiusura delle Comunità montane: nel 2008 in Piemonte erano in totale 48, per via della riforma sono scese a 22, tre delle quali si sono trasformate in Unioni montane, che oggi sono 56.
Delle rimanenti 19 Comunità, quattro sono state chiuse, sette lo saranno entro marzo 2018, tre entro la prossima estate, mentre cinque (Terre del Giarolo, del Pinerolese, Alto Canavese, Valli Orco e Soana e Valchiusella, Valle Sacra e Dora Baltea Canavesana) manifestano situazioni estremamente complesse, in particolare di natura debitoria e con elevate difficoltà economiche, tali da non poterne ipotizzare l’estinzione in tempi brevi.