Inchiesta Finpiemonte, il dibattito

In seguito alle comunicazioni del presidente di Giunta Sergio Chiamparino riguardo l'inchiesta su Finpiemonte, che rivela "fatti di gravità inaudita" (qui il comunicato), si è svolto un articolato dibattito d'Aula.
Francesca Frediani (M5s) ha espresso preoccupazione per il futuro di Finpiemonte. Al di là del passato, sul quale interverrà la Procura, chiediamo alla Giunta e al Consiglio di capire cosa fare perché in futuro non succedano più cose del genere. È grave peraltro che noi siamo venuti a conoscenza dei fatti dagli organi di informazione.
Gilberto Pichetto (Fi) ha sottolineato che una notizia di questo genere comporta desolazione, preoccupazione e un danno di immagine enorme per la Regione Piemonte. È apprezzabile che sia stata la struttura regionale ad accorgersi degli ammanchi: in questo caso non sembrerebbe però trattarsi di malversazione, ma di un’azione totalmente fraudolenta. Probabilmente non è stata compiuta in solitaria, quindi è giusto che le indagini vadano fino in fondo.
Davide Gariglio (Pd) ha chiarito che il suo gruppo è sbigottito da queste notizie: apprezziamo l’azione portata avanti dai nuovi vertici di Finpiemonte e dalla Giunta regionale. Condividiamo la necessità di un potenziamento dei controlli.
Gianna Gancia (Ln) ha chiesto che sia fatta una ricognizione sul patrimonio pubblico. Aspettiamo che la magistratura individui le responsabilità, ma il dibattito deve essere più alto e deve riguardare le competenze pubbliche e quelle private: auspico meno competenze dello Stato.
Mauro Campo (M5s) ritiene evidente che la trasformazione finanziaria avrebbe trasformato Finpiemonte in qualcosa di ancor più libero di una banca. Quindi si possono verificare operazioni finanziarie di estremo rischio, ma qui siamo di fronte al fatto che un singolo abbia potuto fare liberamente dei bonifici, senza controllo alcuno. Pensiamo ai rischi delle operazioni più complicate dal punto di vista finanziario.
Davide Bono (M5s) ha detto di voler sapere di più da Chiamparino. Quando in un’azienda si sbaglia in modo così grave, qualcuno paga. La nomina di Gatti venne fatta da questa maggioranza, prima come vicepresidente, poi come presidente. Dopo questi fatti viene il dubbio sull’opportunità di affidare tanti fondi pubblici a un ente come Finpiemonte.
Roberto Ravello (Fdi) ha preso atto che la Giunta ha fatto il proprio dovere, "però non sono del tutto soddisfatto dalla relazione del presidente: Finpiemonte è soggetta alla direzione e al controllo della Regione. In che modo è stato svolto questo controllo? Oltre che fare il proprio dovere, la Giunta dovrebbe dirci cosa intende fare da oggi per migliorare il sistema di controllo e direzione e si deve valutare l'istituzione di una commissione d'indagine.
Gianluca Vignale (Msn) ha detto che da un lato c’è l’aspetto dell’indagine, d’accordo, ma ciò che ci interessa maggiormente è quello relativo alla modalità dei controlli. È evidente che qualcosa non ha funzionato. Se è possibile compiere questi atti singolarmente, allora il sistema non va. Altrimenti ci sono connivenze ed è altrettanto grave. Il timore è che fatti simili possano verificarsi anche in altre società partecipate.