L’edilizia sanitaria torna in Consiglio

Molto presto il Consiglio regionale sarà in condizione di esercitare al meglio il proprio ruolo d’indirizzo e di programmazione in materia di edilizia sanitaria, anche per effetto dell’uscita dal piano di rientro. È imminente, infatti, la presentazione all’Assemblea legislativa della proposta di delibera di Giunta che contiene gli interventi programmati e finanziati in materia. Lo ha annunciato l’assessore alla Sanità Antonio Saitta nel corso della seduta straordinaria del Consiglio regionale su edilizia e programmazione sanitaria, richiesta dal primo firmatario Davide Bono (M5s) e sottoscritta dai gruppi di opposizione.
Bono ha motivato la richiesta della seduta con “l’esigenza fondamentale di parlare del futuro della sanità piemontese con documenti e atti incisivi esaminati e approvati dal Consiglio, dal momento che rimane poco più di un anno di legislatura per poter realizzare gli interventi di cui necessita il Piemonte”.
L’assessore Saitta, premettendo che da molti anni scarseggiano le risorse per la realizzazione di ospedali e questo spinge sempre più verso soluzioni di partenariato tra pubblico e privato, ha anticipato i contenuti della proposta di delibera, che riguarda la realizzazione del nuovo Parco della Salute di Torino, della Città della Salute di Novara, degli ospedali unici dell'Asl To5 e del Vco, con il completamento dei lavori di Verduno e Valle Belbo, il potenziamento dei presìdi di Fossano, Saluzzo e Savigliano e l'ammodernamento di reparti e pronto soccorso di strutture come il San Luigi e Alessandria.
Per il M5s sono intervenuti Giorgio Bertola, che ha aperto il dibattito, Gian Paolo Andrissi, Mauro Campo e Paolo Mighetti. A proposito del nuovo Ospedale dell’Asl To5 Bertola ha denunciato alcune criticità dell’area individuata: che è decisamente ampia rispetto allo spazio che si prevede occupato dalla struttura, che l’alluvione dello scorso anno l’ha resa per qualche tempo irraggiungibile, che si tratta di suolo per uso agricolo e che il Comune di Moncalieri non ha ancora adottato le varianti necessarie. Andrissi si è focalizzato sulle realtà di Novara, di Vercelli e del Vco evidenziando che, al di là della nuova Città della Salute, la situazione delle strutture sanitarie presenti sul territorio è da tempo definita dall’Ires bisognosa d’interventi e ha chiesto di rivalutare l’ipotesi di coprire con soldi pubblici e non tramite partenariato pubblico privato i costi della Città della Salute. Campo si è soffermato sull’ospedale di Verduno chiedendo che alcuni nodi vengano discussi all’interno della Commissione Sanità, dal momento che la struttura nasce già un po’ vecchia e sovradimensionata e ha auspicato che vengano previste le strade d’accesso e uno svincolo autostradale per raggiungerlo. Mighetti ha sostenuto la necessità di realizzare una carta dei bisogni effettivi del territorio piemontese per evitare di edificare ospedali che tendono a farsi concorrenza l’uno con l’altro.
Per il Pd hanno preso la parola Domenico Ravetti e Paolo Allemano, che hanno giudicato positivamente il lavoro svolto da Consiglio e Giunta nel decidere di portare a termine progetti pensati e avviati nelle legislature precedenti e di agire nel segno della continuità per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini. Hanno ritenuto inoltre un elemento qualificante mettere in campo progetti con le relative coperture finanziarie per consentire di mettere al centro di tutto il paziente e rassicurare i piemontesi rispetto al futuro.
Per Fi sono intervenuti Diego Sozzani e Daniela Ruffino. Il primo per chiedere ragguagli sulla Città della Salute di Novara, la seconda per esprimere la propria preoccupazione per le strutture di Giaveno, Avigliana, Pomaretto e Torre Pellice, a suo dire ospedali senza futuro per l’incertezza che li contraddistingue ma, nello stesso tempo, bisognosi d’interventi perché continuano a operare.
Gian Luca Vignale (Msn) ha ribadito, ancora una volta, che la competenza sull’edilizia sanitaria è un’esclusiva del Consiglio regionale e che, di conseguenza, è necessario che l’Assemblea voti le delibere d’intervento prima che gli interventi vengano realizzati, mentre Stefania Batzella (Mli) ha espresso perplessità per il ricorso al partenariato pubblico privato e chiesto rassicurazioni sul fatto che la Città della Salute non sottragga posti letto a strutture quali il Cto o il Regina Margherita.
Al termine del dibattito l’Assemblea ha discusso cinque atti d’indirizzo. Respinti i tre presentati dal primo firmatario Bono (M5s) e approvati rispettivamente all’unanimità dei votanti e a maggioranza quelli presentati da Vignale (Msn) e Domenico Rossi (Pd).
Il primo impegna la Giunta regionale e l’assessore competente “a fare impegnare le risorse necessarie all’Asl di Alessandria al fine di far avviare entro breve i lavori di risanamento dell’Hospice Monsignor Zaccheo per restituire serenità e dignità ai malati e agli operatori”.
Il secondo impegna la Giunta regionale “a prevedere che nei contratti di partenariato con soggetti privati, finalizzati alla realizzazione di nuove opere di edilizia sanitaria, siano introdotte clausole che consentano – a fronte di eventuali, nuove disponibilità da parte dell’Azienda sanitaria derivanti da alienazioni patrimoniali, o comunque nuove risorse in capo alla stazione appaltante – di intervenire per ridurre l’apporto capitale da parte dei privati e, quindi, per ridurre l’importo del canone mensile e degli interessi complessivi”.
ctagliani