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Il movimento è un’ottima medicina per i diabetici

L’attività fisica, unita alle buone pratiche per la promozione della salute ed a una corretta alimentazione migliorano la qualità della vita, anche nei malati cronici come i diabetici.

Un’ulteriore conferma di questo semplice ma efficace assunto è arrivata attraverso un progetto dell’Asl Città di Torino, avviato nel 2016 sulla base di precedenti esperienze,  promosso dagli Stati generali dello sport e del benessere. “Abbiamo dimostrato ancora una volta che l’attività motoria comporta un miglioramento del quadro clinico e un minor rischio di incorrere in complicanze legate ad alcuni tipi di patologie. Praticamente il 100% dei partecipanti ha avuto un notevole miglioramento globale, non solo dei dati clinici – spiega il diabetologo Riccardo De Luca, dirigente del distretto 2 dell’Azienda sanitaria  - ma anche della qualità della vita, compresa la consapevolezza di poter migliorare sensibilmente le proprie prestazioni fisiche”.

In particolare il progetto ha coinvolto adulti sedentari con Malattia cronica non trasmissibile (Mcnt),  diabetici, a cui è stato applicato un modello operativo di prescrizione dell’esercizio fisico che l’azienda sanitaria aveva già sperimentato anche per altre malattie croniche non trasmissibili  e che da protocollo, è stato diffuso anche alle altre Aziende sanitarie della regione. Questo particolare progetto è stato sviluppato dalla struttura di Diabetologia della To1 in collaborazione con la Medicina dello Sport.

“Il diabete è una malattia cronica non trasmissibile molto diffusa (riguarda il 5,6% dei piemontesi, ma più probabilmente l’8, considerando chi non ha ancora scoperto di esserne affetto) – continua De Luca – che, se trascurata, può intaccare la qualità della vita, compresa la capacità lavorativa. Tutti i 150 pazienti attualmente coinvolti nel progetto, hanno registrato un miglioramento del compenso metabolico. La velocità di camminata è incrementata di oltre il 30%  cosi come un significativo progresso si è avuto per quel che riguarda  il compenso glicemico. Oltre ad aver acquisito un miglioramento della percezione delle proprie capacità, tutti i pazienti hanno mostrato consapevolezza e motivazione nel voler proseguire nella cura della propria situazione patologica”

L’unica vera difficoltà riscontrata è stata quella di convincersi ad iniziare questo percorso che, una volta intrapreso, “è stato proseguito con grande determinazione da quasi tutti i partecipanti – ha concluso De Luca -. Il progetto per l’istituzione dei percorsi e delle palestre della salute potrebbe agevolare il cittadino ad iniziare o continuare questo ‘stile di vita’”. La proposta di legge sulle palestre della salute (pdl 231 "Iniziative finalizzate al benessere sociale attraverso l'esercizio fisico strutturato e adattato. Istituzione dei percorsi e delle palestre salute, degli Stati generali dello sport e del benessere e istituzione della Settimana regionale dello sport e del benessere”) è stata presentata a giugno alle Commissioni Cultura e Sanità del Consiglio regionale del Piemonte. Il testo intende riconoscere l’attività motoria e sportiva come espressione del diritto alla salute, coinvolgendo le Asl, i medici  e terapisti specializzati in specifici percorsi della salute.

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