Consiglio Regionale del Piemonte

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“Da Embraco atteggiamento poco costruttivo”

La Embraco, azienda del gruppo Whirlpool, ha confermato i 497 licenziamenti su 537 addetti della sua fabbrica di Riva presso Chieri, nel Torinese.

Questa importante crisi industriale per il Piemonte è stata oggetto della seduta della terza Commissione, nel corso della quale l’assessora regionale al Lavoro ha effettuato una comunicazione, alla quale sono seguiti vari interventi da parte dei consiglieri presenti.

Lunedì l’assessora averva ricevuto in Piazza Castello una delegazione sindacale dei lavoratori, prima dell’incontro tra azienda e sindacati all’Unione industriale di Torino.

“Come noto, la Regione Piemonte e il Governo hanno sempre seguito con la massima attenzione la vicenda, chiedendo alla multinazionale di elaborare un piano industriale in grado di garantire la continuità occupazionale e produttiva del sito piemontese” ha spiegato l’assessora.

Due sono le proposte del Ministero dello Sviluppo economico: la prima volta al mantenimento dell’attività produttiva nel sito di Riva di Chieri, la seconda finalizzata a individuare un soggetto interessato a rilevare l’area, con un progetto di reindustrializzazione e il ricorso alla cassa integrazione per crisi.

“L’azienda, tuttavia, ha confermato di voler mantenere un atteggiamento poco costruttivo, evitando di presentare un piano e dimostrandosi di fatto sorda agli appelli di sindacato e istituzioni” ha aggiunto l’assessora, augurandosi che in vista del prossimo incontro già programmato l’8 febbraio proprio al Ministero dello Sviluppo economico “Embraco mostri un’apertura alle richieste di istituzioni e lavoratori”.

 

mbocchio

 

Il piano energetico ambientale regionale  

 

“La Regione ha avviato la nuova pianificazione energetica ambientale al fine di sostenere e promuovere l'intera filiera e per raggiungere gli obiettivi della Strategia Europa 2020 e del Pacchetto Clima Energia (o Winter Package) che fissa nuovi obiettivi al 2030”.

Questo il preambolo dell’informativa sul Piano energetico ambientale regionale, illustrato in seduta congiunta tra la terza e quinta Commissione - con intervento sia dell’assessora sia dei funzionari e tecnici regionali - cui seguirà l’avvio della procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas), che dovrebbe concludersi entro il mese di ottobre 2018.

Si punta così ad anticipare il raggiungimento dei risultati assegnati nell'ambito della nuova Strategia Energetica Nazionale approvata lo scorso novembre, che consistono nel ridurrre ulteriormente le emissioni cosiddette “climalteranti”, nell'incrementare la quota di consumi energetici coperta da fonti energetiche rinnovabili e nel ridurre i consumi finali lordi facendo meno ricorso alle fonti fossili.

A livello regionale ciò si traduce in una riduzione del 30 per cento del consumo finale lordo di energia entro il 2030, obiettivo sicuramente sfidante per l’Amministrazione e raggiungibile  con un mix di interventi che coinvolgano tutti i settori d’attività ed in particolare i due ambiti più "energivori" del territorio regionale, ovvero il settore civile e dei trasporti. Rispetto ai consumi finali, inoltre, l'obiettivo è di raggiungere il 27,6 per cento di quota da fonti energetiche rinnovabili.

Tra le scelte che il piano identifica per il raggiungimento degli obiettivi strategici si intende favorire il trend di crescita delle fonti  rinnovabili non caratterizzate da processi di combustione (così come anche richiesto dalle politiche per la qualità dell'aria, a cui il Pear si conforma). Il settore idroelettrico e quello eolico, ad esempio, potranno sostituire parte dell'apporto produttivo delle biomasse solide. Allo stesso tempo, la proposta di Pear mira a favorire il processo di qualificazione della risorsa forestale locale utilizzata, valorizzando la filiera corta per l'approvvigionamento.

Riguardo il sistema delle reti, inoltre, verrà favorito il definitivo affermarsi di modelli di sviluppo elettrico basato sulla generazione distribuita sia da fonte convenzionale sia da fonte rinnovabile, promuovendo il progressivo adattamento della struttura di rete per consentire il più possibile di consumare localmente ciò che viene prodotto a livello territoriale. Contestualmente si incrementano le capacità di scambio con l'estero, favorendo lo sviluppo e il potenziamento delle interconnessioni internazionali.

Infine, in tema di green economy, verranno individuate specifiche azioni innovative per la produzione o il risparmio dell'energia, verranno favoriti processi sperimentali utili a dimostrare la realizzazione concreta delle pratiche virtuose, verrà incrementata la qualificazione professionale delle persone che lavorano nei settori delle energie rinnovabili.

 

dbarattin