Consiglio Regionale del Piemonte

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Regio: “Dal 2015 la Regione sollecitava contenimento spese”

“Fin dai primi mesi del 2015 abbiamo ribadito la necessità di avviare una serie di azioni e prassi operative volte a una semplificazione organizzativa e al contenimento dei costi del Teatro Regio, tenuto anche conto dell’esigenza di garantire all’utenza pubblica livelli qualitativamente ottimali delle performance e dei servizi offerti”. Questa la riposta dell’assessora alla cultura Antonella Parigi, a seguito dell’interrogazione presentata dal consigliere del partito democratico Daniele Valle che, sulla questione Regio, ha espresso “forte preoccupazione, nonostante per l’esercizio finanziario 2018, attraverso la legge regionale per la promozione della tutela e dello sviluppo delle attività e dei beni culturali, sia stato previsto un contributo alla fondazione pari a 2 milioni e 400mila euro”.

Parigi ha spiegato che la Regione Piemonte era a conoscenza, già da tempo, della situazione di difficoltà in cui si trovava il Teatro Regio di Torino, rispetto al quale, in qualità di socio fondatore, ha esercitato in questi ani un’azione di controllo. Il taglio del Fondo Unico per lo spettacolo di 2 milioni di euro è dunque l’epilogo di una situazione di difficoltà che si protrae da lungo periodo, nota sia agli enti istituzionali che ai sindacati di categoria. Questo il quadro emerso dall’intervento in aula.

“Abbiamo monitorato e incentivato costantemente gli Organi competenti della Fondazione - ha precisato l’assessora Parigi  - chiedendo che venissero individuate soluzioni strutturali che consentissero un equilibrio dei conti, a partire da un selezione del personale e, allo stesso tempo,  un rilancio attraverso efficaci progetti di marketing.

La diminuzione del contributo del FUS potremmo dire che rispecchia l’andamento, sotto il profilo economico e culturale, di questo ente, che vede i costi superare la capacità produttiva. Oggi, è chiaro – conclude Parigi - che non è più rimandabile, da parte della Fondazione, l’adozione di misure strutturali per consentire una prospettiva di medio termine la sostenibilità sotto il profilo finanziario e il rilancio di uno degli enti culturali più importanti del nostro territorio”.

Negli anni, il Teatro Regio ha visto un aumento dei costi, in particolare relativamente al personale, con un incremento del 7% dal 2012 al 2016, con un'incidenza attuale di circa il 60% sul bilancio e un progressivo aumento annuale in termini assoluti, e parallelamente, un calo dei biglietti venduti (-6% solo nel 2017) e delle risorse investite per la promozione e il marketing.

L’ultimo tavolo con i sindacati  e i rappresentanti sindacali della Fondazione risale allo scorso maggio, occasione in cui la Regione ha illustrato la difficile situazione finanziaria che l’ente stava attraversando, tamponata nell’ultimo triennio grazie a un'anticipazione del contributo triennale dei soci privati.