Consiglio Regionale del Piemonte

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Foto del comunicato stampa

Il 3 novembre il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, ha partecipato nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, alla presentazione del libro di Umberto Ranieri “Napolitano, Berlinguer e la Luna. La sinistra riformista tra comunismo e Renzi”, della serie I Grilli di Marsilio editore.
Oltre a Mauro Laus e all’autore, presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa, illustre cattedratico e parlamentare emerito, hanno partecipato Raffaele Gallo, presidente della III Commissione (Attività produttive), Guseppe Berta docente in diverse prestigiose università e, come moderatrice, Magda Negri parlamentare in diverse legislature.
In modo realistico e poco convenzionale questo volume illustra la vicenda politica che dal Pci degli anni ’70, attraverso successive e anche travagliate trasformazione, porterà al Pd di governo dell’attuale presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Una attenzione particolare a chi vedeva il maggiore partito della sinistra italiana non consacrato esclusivamente all’opposizione. Un bilancio rigoroso delle occasioni perdute, delle battaglie vinte, dei tanti passaggi di una storia che non è ancora conclusa.

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I fatti in breve

  • Presentato il 3 novembre a Palazzo Lascaris un libro sulla storia del più grande partito della sinistra italiana.
  • Il libro di Umberto Ranieri, parte dagli anni '70, con Berlinguer per giungere, attraverso diverse trasformazioni, ai giorni nostri con il secondo settennato del presidente Napolitano e Matteo Renzi a capo del Governo.

Dichiarazioni

 

Il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, ha dichiarato: “Questo libro mi ha toccato profondamente perché inizia la sua vicenda quando l’autore passa per la mia terra d’origine, la Basilicata. Un libro che ho letto con interesse perché evoca in me il ricordo di mia madre, sindacalista della Cgil. Una madre che mi portava con sé quando parlava ai braccianti vittime del caporalato. Una storia che parla di un partito che se vuole essere il partito della sinistra, il partito che vuol rappresentare i lavoratori deve, per forza, per definizione, lavorare per l’unità della sinistra, come fosse scritto nel suo dna. Forse chi ha remato contro l’unità della sinistra - come una parte di coloro che definivano i riformisti, in modo spregiativo, miglioristi – dovrebbe scusarsi”.

 

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