Consiglio Regionale del Piemonte

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Foto del comunicato stampaÈ stata approvata a maggioranza, nella seduta di martedì 4 novembre, la proposta di delibera con gli atti d’indirizzo e la definizione del Piano regionale di dimensionamento delle autonomie scolastiche piemontesi per la programmazione dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2015-‘16.

Il documento - presentato per la Giunta regionale dall’assessore all’Istruzione Gianna Pentenero - privilegia in particolare gli accorpamenti delle scuole per far sì che il dimensionamento consenta il raggiungimento della media regionale di 950 alunni per istituto. Per quanto riguarda le scuole di I grado dovrà essere favorita l’aggregazione delle attuali istituzioni scolastiche in Istituti comprensivi tenendo conto dei flussi storici di passaggio degli alunni da un ordine all’altro e, tendenzialmente, del medesimo bacino di utenza. Per le scuole di II grado, invece; l’aggregazione d’istituti dovrà essere attuata tenendo conto dell’offerta formativa, del trend delle iscrizioni nel triennio precedente, delle previsioni del biennio successivo e degli spazi disponibili.

Nel corso del dibattito il consigliere Andrea Appiano (Pd) ha definito la proposta “di buonsenso, perché flessibile sull’erogazione dei servizi e sui dimensionamenti, e in grado di salvaguardare le specificità del territorio piemontese”.

Per il consigliere Gian Luca Vignale (FI) “aumentare la media regionale degli alunni, che è pari a circa 900 unità, a 950 pare più finalizzato a risolvere le situazioni di reggenza che non a garantire l’erogazione dei servizi d’istruzione, mentre è positivo che si sia mantenuta la soglia di 400 alunni minimi per le aree montane”.

“Non è facile - ha dichiarato il consigliere Davide Bono (M5S) - cercare nel contempo di non sforare i tetti di spesa e salvaguardare le aree marginali. Se non ci saranno fondi sufficienti dovranno comunque essere garantiti i servizi per gli alunni appartenenti alle fasce di reddito più bisognose”.

Illustrando la mozione di cui era prima firmataria e che è stata respinta dall’Assemblea, la consigliera Daniela Ruffino (FI) ha esortato la Giunta regionale ad “agevolare un’organizzazione della scelta formativa che consenta il rispetto delle scelte delle famiglie”.

Entro il 21 novembre le Province dovranno trasmettere alla Regione il Piano provinciale di dimensionamento e il Piano provinciale dell’offerta formativa, che verranno discussi in VI Commissione e approvati definitivamente dall’Assemblea entro il 31 dicembre.

 
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I fatti in breve

  • Approvata la la proposta di delibera con gli atti d’indirizzo e la definizione del Piano regionale di dimensionamento delle autonomie scolastiche piemontesi per la programmazione dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2015-‘16.
  • Il documento privilegia gli accorpamenti delle scuole per far sì che il dimensionamento consenta il raggiungimento della media regionale di 950 alunni per istituto.
  • Entro il 21 novembre le Province dovranno trasmettere alla Regione il Piano provinciale di dimensionamento e il Piano provinciale dell’offerta formativa, che verranno discussi in VI Commissione e approvati definitivamente dall’Assemblea entro il 31 dicembre.

Dichiarazioni

"Il documento privilegia in particolare gli accorpamenti delle scuole per far sì che il dimensionamento consenta il raggiungimento della media regionale di 950 alunni per istituto. Per quanto riguarda le scuole di I grado dovrà essere favorita l’aggregazione delle attuali istituzioni scolastiche in Istituti comprensivi tenendo conto dei flussi storici di passaggio degli alunni da un ordine all’altro e, tendenzialmente, del medesimo bacino di utenza. Per le scuole di II grado, invece; l’aggregazione d’istituti dovrà essere attuata tenendo conto dell’offerta formativa, del trend delle iscrizioni nel triennio precedente, delle previsioni del biennio successivo e degli spazi disponibili", ha dichiarato Gianna Pentenero, assessore regionale all'Istruzione.

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