Rimodulate le fasce di reddito definendo in particolare una soglia massima della situazione reddituale pari a euro 26.000 euro così da poter garantire la copertura finanziaria per tutte le domande degli aventi diritto che perverranno a valere sul prossimo bando e concentrare le risorse disponibili a favore delle fasce più deboli dell’utenza.
È quanto prevede la proposta di deliberazione “Modifica al Piano triennale di interventi in materia di istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa per gli anni 2012-2014”, approvato a maggioranza dal Consiglio regionale del Piemonte l’11 novembre 2014, con la non partecipazione al voto dei consiglieri di Forza Italia e la contrarietà della Lega Nord.
L’iter con il quale l’atto è giunto in Aula è stato rapido con la sesta Commissione che aveva approvato in sede legislativa il disegno di legge numero 59, “Modifiche all’articolo 12 della legge regionale 28 dicembre 2007 numero 28 (“Norme sull’istruzione, il diritto allo studio e la libertà educativa)”. La modifica rispondeva alle necessità di uniformare la modalità di attribuzione degli assegni di studio. Nella successiva riunione ordinaria, infatti, la stessa Commissione ha poi licenziato la proposta numero 8 “Piano triennale di interventi in materia di istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa per gli anni 2012-2014”.
In tema di buono scuola, quindi, le maggiori novità scaturite dal lavoro in Commissione, sono state caratterizzate da tre emendamenti presentati Gianluca Vignale (Fi): due approvati, uno subemendato dalla Giunta. Quest’ultimo è quello che porta a 26.000 euro il limite Isee familiare entro il quale gli assegni di studio possono essere concessi. La prima ipotesi della Giunta era di un limite fissato a 20.000 euro. La norma in fase di modifica, prevedeva invece la quota massima di 40.000 euro. Gli altri emendamenti riguardano l’esclusività della procedura informatica per presentare le domande da parte delle famiglie e il termine di 90 giorni per i Comuni.
In materia di iscrizione e frequenza e per l’acquisto dei libri di testo, le attività integrative e i trasporti per poter accedere al contributo il nucleo famigliare dell’allievo dovrà quindi avere una situazione reddituale (attestazione Isee) uguale o inferiore a 26.000 euro; l’assegno sarà elevabile dell’80% nel caso di alunni disabili.
Nel dibattito sono intervenuti, per la maggioranza i consiglieri Andrea Appiano (Pd) e Marco Grimaldi (Sel); per i gruppi di opposizione Vignale e Daniela Ruffino (Fi), Davide Bono e Francesca Frediani (M5S).
Sono altresì stati approvati due emendamenti formali proposti dalla Giunta e l’ordine del giorno di Vignale e Appiano che chiede entro marzo 2015 il bando triennale 2015-2017.
mbocchio