Patrocinio legale donne e Assestamento
Nella seduta della I Commissione (Bilancio), presieduta dal vicepresidente Elvio Rostagno, l’assessore alle Pari opportunità, Monica Cerutti, ha illustrato le modifiche al regolamento regionale sul Fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti, sulle quali la Commissione ha espresso parere favorevole all’unanimità dei votanti. L’intervento si è reso necessario causa l’ampliamento nella legge statale della possibilità di accedere al gratuito patrocinio sia in termini di tipologia di reati e sia in termini di reddito della persona offesa. In sostanza la normativa regionale, che recepisce tali ampliamenti, ore permette l’accesso al Fondo regionale con un limite di reddito sei volte superiore a quello della norma statale. Il Fondo regionale copre anche le questioni civili derivanti dall’illecito penale, come, per esempio, le spese per una causa di separazione giudiziale intentata dalla vittima nei confronti del reo.
Nella stessa giornata la I Commissione, con la partecipazione del vicepresidente dell’Esecutivo, Aldo Reschigna (con delega al Bilancio), ha proseguito l’esame del disegno di legge “Assestamento al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2014”, con l’illustrazione e la votazione di alcuni emendamenti. In particolare quelli presentati dalla Giunta regionale sono stati tutti illustrati. È previsto che l’esame dell’Assestamento prosegua lunedì.
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Carta delle forme associative del Piemonte
Nella seduta congiunta delle Commissioni I (Enti locali), e III (Montagna), presiedute da Raffaele Gallo, si è svolta l’informativa della Giunta regionale, tenuta dal vicepresidente, Aldo Reschigna, (con delega agli Enti locali) e dall’assessore (Montagna), Alberto Valmaggia, sulla adozione della Carta delle forme associative del Piemonte.
L’adozione della Carta deriva dalle modifiche istituzionali in itinere per l’abolizione delle Province e delle Comunità montane, da ultimo con la l.r. n. 11/2012 e con la cosiddetta “legge Delrio” (56/2014).
La Carta fotograferebbe la situazione dell’associazionismo tra Comuni, obbligatorio fino a 5mila abitanti (3mila per i Comuni montani), sebbene su base volontaria. Tale quadro, particolarmente complesso in una regione, come il Piemonte, caratterizzata da ben mille 206 Comuni, si rende necessario affinché possano entrare in attività i nuovi enti attraverso l’assegnazione delle funzioni da svolgere e delle relative risorse umane e finanziarie, precedentemente allocate nel vecchio quadro istituzionale.
“Oggi si è svolto un primo passaggio importante – ha dichiarato il presidente Gallo - per andare nella direzione voluta dalla legge. Entro metà dicembre dovrebbe completarsi il percorso ma la vera sfida - particolarmente dal punto di vista culturale, oltre che amministrativo - sarà il funzionamento delle Unioni alle quali verranno demandate importanti funzioni di gestione dei territori. La Commissione seguirà passo passo l’evoluzione della situazione cercando di contribuire all’ottimizzazione di queste nostre nuove forme associative nell’ottica del miglior utilizzo delle risorse disponibili”.
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Il punto sulla difesa del suolo
In Piemonte a causa del maltempo c’è una situazione allarmante con oltre un centinaio di famiglie evacuate, un morto nel Biellese e un’allerta per varie province. È quanto ha riferito l’assessore regionale all’Ambiente e alla Protezione civile Alberto Valmaggia alle commissioni Seconda (presidente Nadia Conticelli) e Quinta (Silvana Accossato), convocate in seduta congiunta il 13 novembre 2014 per parlare di difesa del suolo.
Valmaggia, di ritorno dall’audizione al Senato davanti le Commissioni riunite Lavori pubblici e Territorio e Ambiente, ha poi riferito che sono circa un centinaio i Comuni con problemi di vario tipo, 84 in Provincia di Alessandria e 10 nel Verbano-Cusio-Ossola.
Al momento la quantificazione dei danni e delle necessità di interventi nell’evento di metà ottobre e del 4-5 novembre vede circa 10 milioni di euro spesi con ordinanze dai sindaci, mentre l’importo complessivo che è in corso di definizione supera i 100 milioni di euro, 10 già spesi per le emergenze, 40 per le urgenze non immediate e 50 milioni per la sistemazione e il completamento, senza tenere conto dei danni ai privati.
Valmaggia ha poi voluto evidenziare come gli eventi meteorologici stiano creando sempre più grossi problemi: basti dire che nella zona di Gavi a metà ottobre sono scesi 400 millimetri in sei ore, circa la metà di quanto piove in un anno. C’è infatti una concentrazione delle precipitazioni che rende imprevedibile l’evento.
Durante i lavori, si è poi parlato della Direttiva europea cosiddetta “Alluvioni”, che prevede interventi strutturali. Le opere previste dai diversi strumenti a partire dal ‘94 sui nodi più critici in Piemonte sono completate per circa il 70% pari ad una spesa che si aggira intorno al mezzo miliardo di euro. Prima del ’94 in Piemonte c’erano 40 km di argini e oggi ce ne sono 600.
Per quanto riguarda gli adeguamenti normativi, i Comuni dotati di piano regolatore aggiornato rispetto alle tematiche del dissesto idrogeologico sono oggi circa 770, pari a circa il 64% dei Comuni piemontesi, corrispondente a più 4 milioni di abitanti; un altro 20% circa è in itinere, o nella fase di verifica del dissesto o nell’iter di approvazione urbanistico.
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