“Non avremmo voluto assumere le difficili decisioni in campo tributario che invece dobbiamo prendere e che abbiamo esposto a Roma, al ministero delle Finanze. Senza di esse, tuttavia, non ci saremmo nemmeno avvicinati a colmare la forbice di circa 500 milioni necessari a chiudere i conti”. Così il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino, ha aperto la sua comunicazione al Consiglio, nella seduta del 18 ottobre, circa le politiche fiscali ed economiche della sua Giunta. Presente l’assessore al Bilancio Aldo Reschigna, Chiamparino ha aggiunto: “Questo è un intervento di rimodulazione fiscale che colpisce duramente, ce ne rendiamo conto, chi ha redditi superiori ai 50mila e ancor di più, chi è al di sopra dei 70mila euro. Non lo nascondo, è una manovra pesante, anche perché non considero ricco un nucleo familiare che ha 75mila euro lordi e non voglio far piangere i presunti ricchi, ma vorrei far sorridere tutti”.
Oltre a nuove entrate, la Giunta regionale ha pensato a ridurre i costi. “Abbiamo approntato – ha detto il presidente – un piano per razionalizzare la rete ospedaliera, che ci permetterà di recuperare 350 milioni nell’arco dei tre anni. In questo modo potremo tornare ad assumere di nuovo”.
C’è anche il collegato semplificazione, “che non ha effetti diretti sulla finanza regionale, ma ne avrà sull’economia piemontese”. “A Roma, ho infine ribadito l’impegno ad anticipare una riduzione dei costi della politica, un adeguamento con il tetto di indennità del sindaco, come da ordine del giorno approvato dal Consiglio due giorni fa. Insomma, non siamo andati nella Capitale soltanto per chiedere, ma anche a proporre un risparmio di circa 500 milioni nei tre anni”.
Dopo la comunicazione di Chiamparino, ha aperto il dibattito Giorgio Bertola (M5s), ricordando che per la seduta del 18 ottobre, era prevista la comunicazione dell’assessore alla Sanità: “Abbiamo appreso oggi che Saitta non intende fare le comunicazioni in aula – ha detto Bertola - perché ci sarebbero ancora dei nodi aperti, presumo anche nella maggioranza”.
Inoltre, gli aumenti Irpef toccheranno tutti coloro che guadagnano dai 28mila lordi in su, così come il bollo auto, che colpirà qualsiasi auto di alta cilindrata, anche se magari vecchia e priva di qualsiasi valore”.
Stefania Batzella (M5s), ha aggiunto di avere “rispetto per i capelli bianchi e quindi per l’esperienza di Chiamparino, ma lui dovrebbe rispettare anche chi ha meno esperienza e operare seriamente per ridurre i costi della politica”.
E’ intervenuto quindi il capogruppo del Pd Davide Gariglio, che ha espresso “l’apprezzamento del gruppo democratico per come la Giunta ha affrontato una situazione oggettivamente molto difficile. Le riduzioni di bilancio hanno messo in difficoltà tutte le Regioni e il giudizio della Corte dei conti sul bilancio 2013, è stato durissimo. Ci vuole questo atteggiamento responsabile, non possiamo scaricare sulle prossime generazioni tutte le difficoltà, né pensare al risultato immediato, quindi anche le prossime elezioni”.
Il capogruppo di Forza Italia Gilberto Pichetto, invece, ha ricordato come il percorso “di rientro dal debito fosse cominciato già nella scorsa legislatura. Ma bisogna andare sui singoli capitoli, per cui chiedo a Reschigna che fine hanno fatto i 150 milioni di trasferimenti per il trasporto pubblico? Ci vanno comunque anche azioni di ristrutturazione complessiva della Regione. Sull’azione fiscale abbiamo delle riserve: crediamo che la spesa possa essere ulteriormente ridotta, per evitare un ulteriore aggravio tributario. Secondo noi si può chiedere di meno ai cittadini e faremo le nostre proposte in questo senso”.
Mauro Campo (M5s), ha affermato che “Chiamparino sostiene di non essere andato con il cappello in mano, ma invece lo ha fatto, chiedendo a Roma qualche centinaio di milioni. Ora si parla di spalmare il debito in trent’anni? Spalmiamo, spalmiamo, magari sperando che il governo arrivi a salvarci a un certo punto. La Corte dei conti ha detto che ci sono stati, di fatto, dei falsi in bilancio, non è caduta nessuna testa per questo. Le responsabilità vanno trovate, la vecchia Giunta ha compiuto malversazioni, ma ci sono anche dei direttori, a volte pagati più dei politici, che vanno colpiti”.
Gianluca Vignale (Fi), ha annunciato che “in assestamento di bilancio presenteremo emendamenti, firmati anche dal presidente Gariglio. È un po’ stucchevole continuare a sentir parlare di una Giunta che ha tagliato, che ha fatto macelleria sociale, senza dialogare col territorio, tagliando i trasporti, cioè quella precedente. Abbiamo assistito a quattro anni di questo gioco, dopodiché, vinte le elezioni, bisogna governare e allora Gariglio scopre di avere i figli: quindi ecco che si fanno le stesse cose previste da noi, ma anche con durezza superiore. Ricordo che nel 2009 questa Regione spendeva un miliardo e mezzo di euro in più di oggi. Il dato vero è che avete fatto quattro anni di campagna elettorale, promettendo quello che sapevate di non poter garantire”.
Marco Grimaldi (Sel), ha sostenuto che “il governo ha fatto un gioco sporco con le Regioni, non doveva danneggiarle in questo modo. Questa crisi ha arricchito qualcuno. Ci vuole più lotta all’evasione fiscale, ma soprattutto dobbiamo imparare a gestire meglio i fondi strutturali europei. Ci vuole un’analisi su come sono stati spesi questi soldi negli anni. Cerchiamo di non darli sempre ai soliti noti, devono diventare una leva anche per le giovani generazioni, per le start up che possono costruire un Piemonte diverso”.
Claudia Porchietto (Fi), ironizzando sulla promessa fatta da Chiamparino a Batzella di non tingersi mai i capelli, ha detto di temere “di vederlo bruno tra poco, visto che aveva promesso di non aumentare l’Irpef. Scherzi a parte, ci aspettiamo un assestamento condiviso: Forza Italia ha a cuore una serie di passaggi per far ripartire l’economia. Spero che tutti gli emendamenti che abbiamo dovuto ritirare, vengano accolti da una maggioranza responsabile. Inoltre, siamo stufi di dover leggere sui giornali ciò che dovrà succedere nel campo della Sanità. Allora Chiamparino decida che i giornali sono la sede istituzionale. Diventa difficile anche dialogare con i cittadini”.
È intervenuto quindi l’assessore al Bilancio Aldo Reschigna, che ha sottolineato come “stiamo affrontando e continueremo ad affrontare nelle Commissioni, provvedimenti difficili ma necessari. Ma quando sono andato al Ministero Economia e Finanze la prima volta, con la reale situazione dei conti, i dirigenti del ministero mi hanno detto che chiedere al governo un aiuto economico significa finire come Lazio e Campania, cui sono state imposte le tasse ai massimi livelli. Non siamo contenti di aumentare le tasse, ma devo dire che ieri a Roma né il ministro, né alcun funzionario o dirigente, ha detto che la nostra manovra è insufficiente”.
Reschigna ha aggiunto che “la vera discussione la faremo sui due disegni di legge. Non enfatizziamo l’assestamento di bilancio, che ha margini di manovra risicati. Cerchiamo anzi di approvarlo in fretta, entro la settimana prossima, altrimenti per i Comuni sarà inutile”. Intanto, gli obiettivi immediati sono “100 milioni di riduzione della spesa strutturale, in tre anni, vale a dire razionalizzando l’organizzazione e la spesa di funzionamento. Se Pichetto o altri avranno proposte più significative, porte aperte”. Sono previsti anche “circa 300 milioni in meno sulla spesa sanitaria. Ma non ci possono essere vasi comunicanti, perché la spesa sanitaria è vincolata: potremmo però tornare ad assumere e a investire nell’edilizia sanitaria, che oggi rappresenta un patrimonio vetusto e obsoleto. Investire in tecnologia e risorse umane nel campo sanitario può essere un volano per tutta l’economia piemontese”.
Diego Sozzoni (Fi), ha quindi ricordato che “nel 2010 avevamo 278 milioni di mutui, nel 2013 erano 463 milioni e potremmo pagarne oltre 640 nei prossimi anni. Sarebbe bene che la giunta ci spiegasse perché questa esplosione. I dati vanno resi noti, capiti e verificati. Guardiamo le cifre e parliamone, basta con le Commissioni e i consigli dei sommi capi”.
Ha chiuso la mattinata di lavori il presidente Chiamparino, rivolgendosi a Batzella. Dopo aver ribadito che “non mi tingerò mai i capelli, dico con serietà che è meglio evitare di rincorrere tutte le proteste, sennò succede come alla senatrice 5 stelle, scacciata da Tor Sapienza. Come diceva il compagno Nenni, ‘c’è sempre uno più puro che ti epura’. Rispondendo a Bertola, io non vado a Roma a dire cose diverse da quelle che dico qui. Anzi, per la prima volta, una Regione è andata a chiedere un aiuto senza che le si imponesse di aumentare le tasse. Io sull’Irap non mollo di un euro”.
Quanto alla Sanità, secondo Chiamparino “bisogna tornare a investire in tecnologia e infrastrutture: motore della crescita, ma anche di una nuova qualità della salute. Ed è qui la differenza rispetto a quanto fatto dall'assessore Paolo Monferino: qualificare il sistema sanitario sugli investimenti e sulla qualità. È lì che giochiamo la nostra partita. Infine, non siamo andati nella capitale con il cappello in mano: non abbiamo chiesto un euro in più, soltanto un po’ più di fiato per poter onorare i nostri debiti. Una richiesta che sta dentro l’onore dei cittadini piemontesi”.
Nel pomeriggio il dibattito si è concluso con gli interventi di Federico Valetti, Gianpaolo Andrissi, Davide Bono (M5s) e Paolo Allemano (Pd).
Valetti ha detto che “si rischia il sistema del taglio orizzontale, bisogna incidere sulle inefficienze, non ridurre i servizi. Andrissi ha ricordato che “negli ultimi anni le uscite sono state ampiamente superiori alle entrate: un’abitudine che ci ha portato a questa situazione di dissesto”. E Bono ha sollecitato “un’operazione trasparenza da parte della Giunta”.
Allemano ha invitato la Giunta a “proseguire la strada intrapresa. Non mi piace la supponenza e preferisco chi agisce, magari sbagliando anche qualcosa, ma portando avanti un progetto”.
gmonaco