Mettere in luce le condizioni di vita e di lavoro dei contadini dipendenti liberi e in condizione di servaggio, e il loro rapporto durante il basso Medioevo.
È questo lo scopo del convegno “Migrazioni interne e forme di dipendenza libera e servile nelle campagne bassomedievali: dall’Italia nord-occidentale alla Catalogna”, promosso dal Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne dell’Università di Torino e organizzato anche con il patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte, Associazione dei consiglieri della Regione Piemonte, svoltosi a Torino il 24 novembre 2014.
I lavori torinesi, sviluppatisi nella sessione mattutina presso l’Aula del Consiglio regionale, hanno visto la presenza di qualificati relatori provenienti anche dal mondo accademico della Catalogna e sono stati seguiti da un numeroso pubblico di studenti piemontesi.
Al pomeriggio la seconda parte del seminario si svolge presso la Sala lauree dell’Università di Torino.
“La definizione di ‘servaggio’ da parte dei relatori è stata quanto mai ampia ed eterogenea, giungendo in qualche caso a comprendere in questa categoria anche contadini personalmente liberi, ma soggetti alla prestazione di corvées per la terra avuta in concessione”, ha sottolineato Francesco Panero, direttore del Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e culture moderne dell’Università di Torino.
I lavori hanno fatto emergere come in alcune regioni europee, ad esempio la Catalogna, oltre ad alcune tipologie di patti agrari vincolanti la persona del dipendente (documentati già nel secolo XII), si affermarono nel secolo XIII usi locali che riconoscevano l’applicazione di “malae consuetudines” imposte dai signori - comunque non generalizzate - che limitavano fortemente l’emigrazione dei contadini liberi, o già liberi.
Dopo la sua prima giornata, il convegno prosegue martedì 25 novembre, a Cherasco, nella sala del Consiglio di Palazzo Comunale.
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