I DIFENSORI CIVICI-OMBUDSMEN CONTRO LA DISCRIMINAZIONE:

X° SEMINARIO INTERNAZIONALE DELLA RETE EUROPEA DEI DIFENSORI CIVICI
(Varsavia 26-29 aprile 2015)


Care/cari cittadine/cittadini
Desidero oggi informarVi dei contenuti dell’importante seminario di Varsavia tenutosi presso il Museo della Storia degli ebrei polacchi, organizzato dal Mediatore europeo e dall’Ombudsman della Polonia con il patrocinio della Presidenza della Repubblica e del Parlamento polacco.
Al Seminario  hanno partecipato tutti i Difensori civici nazionali dell’Unione europea (Defensor del Pueblo, Ombudsman, Défénseur des droits).
Poiché l’Italia, unico tra i 28 Paesi dell’Unione europea, non ha un Difensore civico nazionale, mentre i Difensori civici regionali a partire dal 2010 sono parte integrante della Rete istituzionale costituita dal Mediatore europeo ( Istituzione prevista dal Trattato di Lisbona che presiede ai conflitti tra cittadini ed Istituzioni e pubblici uffici dell’Unione) sono stati chiamati a rappresentare la Difesa civica italiana il Coordinatore del Coordinamento nazionale (rappresentativo della Difesa civica in Italia) e il Difensore civico del Piemonte (in rappresentanza dei Difensori civici regionali, ovvero delle sole 14 Regioni che hanno nominato il Difensore civico), accompagnati dai Difensori civici delle Province Autonome di Trento e Bolzano.
Il tema del Seminario, “le buone pratiche antidiscriminatorie”, riguarda la natura stessa dell’attività dell’Ombudsman, che in altri Paesi dell’Unione europea é organo costituzionale di bilanciamento del potere esecutivo e di controllo della stessa funzione legislativa in ambito di tutela anti-discriminatoria (come ad esempio in Spagna, potendo ricorrere preventivamente alla Corte costituzionale contro qualunque atto e/o provvedimento ritenuto lesivo di diritti fondamentali).
Nelle diverse sessioni, i temi affrontati sono stati: i diritti delle persone con disabilità; i diritti delle persone anziane; i diritti delle minoranze (in particolare rom e appartenenti ad etnie diverse, nei diversi Paesi dell’Unione europea); la supervisione dell’Ombudsman dei rimpatri forzati per via aerea di immigrati (a garanzia del rispetto dei diritti della persona).
Il Difensore civico del Piemonte ha in particolare portare un contributo scritto, oggetto anche di dibattito, sulla situazione delle persone con disabilità e del collocamento mirato, tenutosi conto per un verso della necessità di approntare anche a livello europeo e metter in atto un sistema che renda effettivo il diritto al lavoro, anche quale strumento di reinserimento delle persone con disabilità intellettiva ovvero psichica; per altro verso e con riguardo all’Italia, della perdurante mancata  attuazione del dispositivo della sentenza emessa dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea che in data 4.07.2013  (C-312/11 Commissione europea contro Repubblica italiana) condannò la Repubblica italiana in quanto “non avendo imposto a tutti i datori di lavoro di prevedere, in funzione delle esigenze delle situazioni concrete, soluzioni ragionevoli applicabili a tutti i disabili, é venuta meno al suo obbligo di recepire correttamente e completamente l’articolo 5 della Direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro”.
Si allega il  testo del contributo del Difensore civico.
In occasione del seminario i Difensori civici sono stati ricevuti nel Palazzo del Presidente della Repubblica della Polonia e accolti dal Sottosegretario di Stato presso il Ministero degli Affari Esteri.
Il Seminario ha costituito un punto fermo diretto a rafforzare e ad armonizzare la funzione e l’attività dell’Ombudsman attraverso buone pratiche che, per quanto concerne il nostro Paese conducano a strutturarne meglio l’attività, mediante una legge quadro di riferimento riferibile a tutto il territorio del Paese, specificandone il ruolo attraverso la formalizzazione di una Difesa civica nazionale 8come negli altri 27 Paesi dell’Unione europea).
Anche questo é un modo per promuovere la cittadinanza europea, in tempi di finanzializzazione di Istituzioni sempre più lontane dalle persone.
Nel salutarVi con un arrivederci, auspico che i cittadini facciano pervenire al Difensore civico segnalazioni capaci di consentirne la concreta attivazione.
Come è stato nel caso della mamma di un bambino affetto da grave forma di autismo a cui venne negata, in un primo momento, nella nostra Regione,  la possibilità di avere adeguato sostegno per la cura del minore, che a seguito dell’intervento del Difensore civico, non potendo Lei accudire permanentemente il bimbo nei periodi di assenza da casa per lavoro, ha ottenuto un adeguato sostegno da parte della competente struttura pubblica sanitaria.
Il cammino è ancora lungo
Alla prossima newsletter.
Avv. Antonio Caputo

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