Sito ufficiale del Consiglio regionale del Piemonte
| |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
TascabiliPiemontesi nel mondoL'iniziativa
della prima Conferenza dei Piemontesi nel mondo è nata dalla
collaborazione fra il Consiglio e la Giunta regionale del Piemonte,
gli Stati Generali e la Federazione Internazionale Piemontesi nel mondo,
che riunisce le 190 associazioni di nostri corregionali in una ventina
di Paesi dei cinque continenti.
Abbiamo voluto ascoltare e mettere a confronto le voci e le competenze di quanti vivono e lavorano all'estero, per tracciare un identikit dell'emigrazione piemontese alle soglie del terzo millennio. È una riflessione, questa, che gli Stati Generali del Piemonte hanno indicato fin dal loro insediamento, nel 1996. Nel percorso alla ricerca dell'identità piemontese e delle sue forme istituzionali, gli Stati Generali hanno sentito con forza il desiderio di fotografare l'altro Piemonte: il Piemonte innestato nel mondo, il Piemonte fuori dai confini, che attraverso i suoi uomini e le sue imprese allaccia legami, propizia scambi economici e osmosi culturali, trapianta competenze e ne riceve in cambio opportunità. I piemontesi nel mondo sono oggi oltre sei milioni e l'attuale generazione mostra in progressione crescente una chiara volontà di recuperare la ricchezza dei propri geni culturali e linguistici, con significati che la globalizzazione nell'economia e nelle comunicazioni rendono del tutto nuovi. Questo "tascabile", dedicato alla prima Conferenza regionale, vuole essere un omaggio ai piemontesi nel mondo di ieri e d'oggi. Sergio
DEORSOLA
PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE ![]() TRA GLOBALIZZAZIONE E RICERCA DELLE RADICI Con le note della "Fanfara" della Taurinense si è aperta - il 12 novembre 1999 al Centro Congressi del Lingotto di Torino - la "Prima Conferenza regionale dei Piemontesi nel Mondo". Saluti introduttivi del presidente del Consiglio regionale, Sergio Deorsola e dell'assessore comunale di Torino, Bruno Torresin. Sono poi seguite le relazioni: "Politica regionale per le comunità dei Piemontesi all'estero", del presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo; "Emigrazione, Regione e associazionismo a confronto", di Michele Colombino, presidente dell'Associazione Piemontesi nel Mondo; "Emigrazione e globalizzazione" di Daniele Ciravegna, preside della Facoltà di Economia e Commercio di Torino; "Identità culturale dell'altro Piemonte" di Giorgio Lombardi, docente di Diritto Costituzionale Comparato; "Il Centro estero delle Camere di Commercio", di Enrico Gennaro, direttore del Centro estero delle Camere di Commercio del Piemonte e "Informazione: una 'rete' per i piemontesi nel mondo", di Lorenzo Del Boca, presidente della Federazione Nazionale della Stampa. Nel pomeriggio la conferenza è proseguita con tre gruppi di lavoro: "L'altro Piemonte: Problematiche relative ai rapporti internazionali, all'identità e alla cultura"; "L'emigrazione come risorsa ed occasione di sviluppo nell'ambito della globalizzazione dell'economia"; "L'informazione come strumento fondamentale di conoscenza e partecipazione alla vita del Piemonte, attraverso l'utilizzo dei nuovi strumenti del comunicare". Le conclusioni
della Conferenza
Nella mattinata del 13 novembre i delegati partecipanti alla prima conferenza dei Piemontesi nel mondo hanno discusso le risultanze dei gruppi di lavoro e poi approvato, per acclamazione, due mozioni. La prima mozione riguarda i problemi dell'informazione con le seguenti richieste:
Nel corso della prima conferenza del "Piemontesi nel Mondo" i delegati delle varie associazioni presenti a Torino hanno risposto ad un questionario, elaborato dalla Regione Piemonte in collaborazione con la Fondazione "G. Agnelli", finalizzato a conoscere meglio la figura "tipo" dell'emigrante. Il questionario sarà distribuito a tutte le Associazioni di piemontesi presenti nel mondo, al fine di ottenere una valutazione globale sui quesiti posti. Con riferimento a quelli compilati a Torino dai delegati presenti, si possono comunque estrarre alcuni primi dati significativi. È emerso che la maggior parte (85%) delle Associazioni sono aperte anche ai non piemontesi e moltissime (circa l'80%) sono aperte anche ai non italiani. Nel corso delle riunioni si parla in italiano (82%) e più di metà sono dotate di una biblioteca in italiano (56%). I soci si riuniscono per assistere a spettacoli italiano / piemontesi (82%) e per celebrare festività piemontesi ed italiane (93%). La seconda sezione, mirata a stimare la conoscenza dell'Italia e del Piemonte da parte dei delegati, ha fornito i seguenti risultati: il 92% legge quotidiani o riviste italiane e segue trasmissioni televisive italiane; il 71% con la TV satellitare. Tra i programmi più seguiti: 82% i telegiornali, 73% lo sport, 48% i varietà. Le TV locali in italiano sono seguite dal 34%. Le trasmissioni italiane alla radio sono seguite dal 51%, in maggioranza telegiornali (44%), poi sport e varietà (34%). Le radio locali in italiano sono seguite dal 42%. I libri di autori italiani sono letti dal 60% ed i film italiani visti dal 95%. I siti Internet sull'Italia e sul Piemonte sono visitati dal 45% ed il 42% effettua scambi via e-mail con l'Italia. Il 92% effettua viaggi in Italia e l'89% ha legami diretti con parenti o conoscenti in Italia. La lingua italiana o il dialetto piemontese è praticato a casa dall'80% e la quasi totalità (95%) consuma prodotti italiani di importazione, mentre l'82% frequenta ristoranti italiani. Il 40% dei delegati ha rapporti d'affari con l'Italia e con il Piemonte. Quando tutti i questionari, compilati dalle varie Associazioni operanti nel mondo, saranno disponibili, si potrà effettuare un'analisi più completa con risultanze da cui trarre spunti utili per migliorare le relazioni tra gli emigrati e la terra d'origine. ![]() Il Premio
"Piemontese nel mondo", ufficializzato con legge regionale
nel 1992, è giunto nel 1999 alla sua terza edizione ed è
stato consegnato a conclusione della prima Conferenza regionale dei
Piemontesi nel mondo. Il premio è riservato a "chi, fra
i nostri emigrati, ha dato lustro alla terra d'origine". "Il
riconoscimento - si legge nell'articolo 3 della legge regionale - viene
attribuito a personalità con nascita o discendenza diretta da
nati in Piemonte, o a comunità ed associazioni (di natura anche
giuridica) operanti all'estero, che abbiano significativamente ed in
senso positivo, magnificato con la loro attività il nome del
Piemonte ed i valori sociali, culturali e scientifici di cui la regione
è portatrice".
I cinque premiati per il 1999 sono: Margherita
COPPO,
nata a Balzola Monferrato (AL) il 7 maggio 1925, ed emigrata in Francia;
Formazione: Laurea in Lettere Moderne presso l'Università di Torino. Carriera: Docente di lingua italiana presso il liceo di Avignone e successivamente presso il liceo di Marsiglia; contemporaneamente assume il ruolo di docente presso la Società "Dante Alighieri" di Orange. Cariche onorifiche: Vicepresidente per due volte del COMITES di Marsiglia; eletta presidente nella scorsa elezione ha poi rinunciato alla carica per limiti d'età. Attività: Oltre all'attività legata strettamente ai compiti scolastici ed istituzionali, si occupa del Circolo dei lavoratori italiani e piemontesi di Orange (fondato con suo marito su sollecitazione del Console Generale d'Italia), dove la presenza dei piemontesi si attesta sull'80%. Organizza manifestazioni culturali finalizzate alla diffusione della cultura, della lingua e delle tradizioni piemontesi; corsi di francese per i nostri corregionali che debbono acquisire un titolo di studio per poter accedere alle scuole francesi e corsi di italiano per i francesi che hanno rapporti economici e culturali con il Piemonte. Realizza anche corsi per emigrati scarsamente alfabetizzati e si occupa dell'assistenza ai meno abbienti. Crea un gemellaggio cultural-sociale tra Marsiglia ed Orange e la sua terra d'origine. Realizza studi sull'emigrazione piemontese in Francia e partecipa alla realizzazione del volume che ha per oggetto i gravi fatti accaduti alle saline di Aigues Mortes. Attraverso rappresentazioni teatrali sviluppa il tema emigratorio, portando a conoscenza dei giovani discendenti di emigrati quali sono state le condizioni reali dell'emigrazione in Francia. Note caratteristiche: Segnalata dal dott. Gerardo Iandolo, presidente del COMITES di Marsiglia, che così l'ha presentata: Superando gravose difficoltà familiari con spirito battagliero, è riuscita, durante tutti gli anni di emigrazione, a mantenere un costante rapporto con la terra natia ed a diffondere presso i piemontesi emigrati serenità e l'orgoglio della "piemontesità", sicura che solo attraverso l'unione delle volontà e dei sentimenti, si possa operare per il bene del prossimo. Michele
CORINO,
nato a Castino (CN) il 27 aprile 1918, ed emigrato nel 1947 in California,
a San Francisco;
Formazione: Autodidatta, fisarmonicista nell'orchestra EIAR di Torino e successivamente primo fisarmonicista dell'orchestra radiofonica di Torino. Carriera: Emigrato negli Stati Uniti, diviene direttore di orchestra e titolare della Corino School of Music. La sua composizione più importante "La fisarmonica impazzita" diventa l'esercizio di rigore per tutti gli allievi che frequentano le scuole di fisarmonica. Numerose sono le sue presenze durante le manifestazioni ufficiali: fu invitato a suonare alla presenza di Re Hussein di Giordania ed in occasione della cerimonia di giuramento alla Presidenza di Richard Nixon. Cariche onorifiche: Presidente onorario della Corino School of Music. Attività: Ha svolto l'attività di docente di fisarmonica e concertista ed ancora sta svolgendo tale attività in giro per il mondo, compatibilmente con il suo stato di salute. Pubblicazioni: Tutte le sue creazioni musicali su spartito. Note caratteristiche: Segnalato dall'on. Lawrence Mana, presidente onorario "Piemontesi nel Mondo" del Nord California, che così l'ha presentato: Il maestro Corino ha contribuito largamente a diffondere ed a valorizzare all'estero la grande tradizione di musica leggera italiana e piemontese, nonché a mantenere vivo fra gli immigrati (emigrati italiani-piemontesi ed i loro discendenti) un elemento cospicuo e tipico della cultura popolare italiana. Marinella
DELLA NEGRA,
nata a Borgosesia (VC) il 31 marzo 1945, ed emigrata in Brasile, a San
Paolo.
Formazione: Laurea in Medicina presso Facoltà delle Scienze Mediche della Santa Casa delle Misericordia di San Paolo. Specializzazione in Parassitologia e Master. Corso di Immunologia Clinica presso il North Shore University Hospital di New York e specializzazione in cure per bambini affetti da AIDS presso l'ospedale Albert Einstein di San Paolo. Carriera: Primario nell'Istituto per Malattie Infettive Emilio Ribas; responsabile della formazione dei medici specializzandi; insegnante assistente presso la cattedra di Malattie Infettive; consulente del Ministro della Sanità per l'AIDS; coordinatrice Equipe interdisciplinare per diverse tipologie di assistenza pediatrica; organizzatrice di conferenze nazionali ed internazionali aventi per tema l'AIDS pediatrico. Cariche onorifiche: Socia dell'Associazione Paulista di Medicina e della Associazione Brasiliana di Infettologia. Presidente fondatrice dell'Associazione dell'Assistenza e Beneficenza per famiglie di bambini portatori dell'HIV, membro della International AIDS Society. Pubblicazioni: Numerose pubblicazioni scientifiche sul tema dell'AIDS e delle tecniche di cura. Note caratteristiche: Segnalata dal dott. Claudio Pezzulli, della Federazione Associazioni Piemontesi in Brasile (FAPIB). Quale cittadina brasiliana di origine piemontese si è distinta in opere a carattere umanitario di grande respiro, con assoluta dedizione. don Lorenzo
PIACENZA,
nato a Dogliani (CN) il 2 agosto 1931, ed emigrato nel 1958 in Venezuela,
a Caracas;
Formazione: Seminario Carriera: Dal 1958 è missionario dei Salesiani Don Bosco nel Venezuela; dal 1980 al 1985 ha operato nella Missione salesiana di Puerto Agaqcucho nell'Amazzonia venezuelana, dal 1986 ad oggi ha prestato la sua opera come parroco della parrocchia di San Francesco di Sales della Dolorita - Mariches. La parrocchia si trova si trova in un agglomerato di 46 quartieri, con più di duecentomila abitanti, totalmente privo di ogni servizio, dove sono confluiti più di duemila ragazzi e giovani di varie zone misere di Caracas. Tra i baraccati delle favelas - in un ambiente di precarie condizioni di lavoro, emarginazione giovanile, prostituzione e delinquenza organizzata - don Piacenza si è prodigato senza sosta per creare condizioni di studio ed avviamento al lavoro per la popolazione giovanile in stato pressoché totale di analfabetismo. A tal fine ha promosso Scuole Professionali con corsi di meccanica, elettromeccanica, carpenteria meccanica, falegnameria, elettronica, offrendo ai giovani senza mezzi, al limite della disperazione, la possibilità di riscatto dalla vita di violenza ed emarginazione nonché la possibilità di acquisire decoro professionale e sociale. Cariche onorifiche: Ha rifiutato ultimamente la dignità episcopale, preferendo continuare la sua missione pastorale presso un'altra parrocchia della periferia di Caracas, anch'essa contrassegnata da precarie condizioni economiche e da un profondo disagio sociale. Note caratteristiche: Segnalato dall'Associazione "Piemontesi nel Mondo". Ha saputo trasmettere le caratteristiche spirituali del Santo piemontese per eccellenza, San Giovanni Bosco, in tutto il suo operato dimostrando quanto i figli della nostra terra possano essere altruisti e nobili d'animo verso coloro i quali nei paesi di emigrazione hanno bisogno non solo di una parola di conforto, ma appunto di un tangibile gesto che consenta loro di elevarsi non solo spiritualmente ma anche economicamente. Luis SOTTIMANO
FÀ,
nato a San Juan (Argentina) il 9 febbraio 1937, da famiglia originaria
di Monchiero (CN).
Formazione: Specializzazione in scienze della cooperazione. Carriera: Professore di Cooperativismo e Sviluppo delle Comunità presso l'Istituto di Istruzione e Abilitazione per i Lavoratori a San Juan e professore di Abilitazione cooperativa. Cariche onorifiche: Consulente ad honorem dell'Istituto Provinciale di Sicurezza e Assistenza Sociale. Attività: Direttore amministrativo della Camera di Giustizia; imprenditore librario e direttore amministrativo del giornale "Tribuna"; azionista della Borsa di Commercio di San Juan e direttore supplente della medesima; fondatore ed azionista di altre Borse di Commercio; amministratore di SPA esportatrice Olivicoltura; già presidente della Camera Libraria, vicepresidente della Federazione delle Librerie, fondatore dell'I.C.E. (Istituto Abilitazione Imprenditoriale). Pubblicazioni: Manuale del Lavoro, Regolamento Generale del potere giudiziario, 36 Bollettini economici e numerosi articoli giornalistici. Note caratteristiche: Segnalato dall'Associazione "Piemontesi nel Mondo". E' il presidente del Circolo Piemontese di San Juan, alle cui attività dedica tempo ed energie per diffondere i valori e le tradizioni della "piemontesità". "Piemontese
nel mondo": serie storica
Sono ben 82 i piemontesi di nascita o di origine e residenti all'estero che figurano nell'albo d'oro del premio internazionale "Piemontese nel mondo", bandito dall'Associazione omonima: 19 piemontesi residenti negli Usa, 17 in Argentina, 9 in Francia, 6 in Brasile, 5 in Canada, 4 in Svizzera, 3 in Uruguay e Australia, 2 in Giappone, Gran Bretagna, Sud Africa e Kenya, 1 in Perù, Cile, Bolivia, Polinesia, Principato di Monaco, Zambia e Taiwan. A partire dal 1992, anno di approvazione della legge regionale, il premio è stato assegnato due volte, nel '94 e nel 1996. Questi i premiati. Anno 1994
Alberto BONICATTO. Nato a La Plata (Argentina) nel 1916, da famiglia di origine piemontese. Docente, ha pubblicato numerosi saggi e si è distinto per la sua attività di impegno nel sociale. Gaudenzio
ROSSI. Nato nel 1942 in provincia di Novara, si è trasferito
a Lusaka (Zambia), dove ha dato vita ad una catena alberghiera. Molto
forte è stato il suo impegno nel sociale e la sua attività
di benefattore.
Aldo MONGIANO.
Nato a Pontestura (Alessandria) nel 1919. Vescovo e missionario della
Congregazione della Consolata ha operato e opera a Boavista in Amazzonia.
Marcello COSTA.
Nato a Torino, nel 1940, si è laureato in medicina. E' docente
all'Università di Adelaide, in Australia.
Augusto ODONE.
Nato nel 1933 a Roma, da famiglia originaria di Gamalero (Alessandria),
si è trasferito negli Usa, dove attualmente vive. Il suo nome
è legato al cosiddetto "Olio di Lorenzo", quella medicina
frutto di una lunga ricerca fatta proprio da Augusto Odone per trovare
un rimedio ad una rara malattia contratta dal figlio Lorenzo. In passato,
questa storia ha ispirato un film.
Un premio
speciale è stato assegnato alla municipalità di Luqe in
Argentina, e al suo sindaco Ermanno Alberto VIANO, che da venticinque
anni organizza la festa della "Famija Turineisa".
Anno 1996
Eugenia SACERDOTE DE LUSTIG. Nata a Torino, laureata in medicina, emigrò in Argentina nel 1939. E' stata ricercatrice scientifica e docente all'Università di Buenos Aires. Livio Luciano
FORNERIS. Nato nel 1947 a Candia Canavese (Torino), si è trasferito
a La Rioja (Argentina). E' stato prima sottosegretario e poi ministro
del Governo Menem per i problemi sportivi e della gioventù.
Luigi BAUDUCCO.
Nato a Torino nel 1932, si è trasferito nel 1950 in Brasile,
nella regione di San Paolo, dando vita con la famiglia ad una modesta
attività di produzione dolciaria. Attualmente la "Bauducco
& C" è un'azienda che ha più di due mila dipendenti
e figura tra le principali società produttrici ed esportatrici
di prodotti dolciari di tutto il Brasile.
Sergio GILARDINO.
Nato a Asigliano (Vercelli), si è laureato in lingue straniere
all'Università Bocconi di Milano e successivamente ad Harvard.
Emigrato nell'America del Nord, si stabilisce in Canada, dove insegna
Letteratura italiana e comparata all'Università di Montreal.
Lucie-Germaine
PEYRACCHIA MATTEODO. Nata in Francia, a Levallois-Perrett, da genitori
piemontesi, originari di Frassino (Cuneo) ha dedicato i suoi studi ai
bambini sordomuti. Nel 1968 ha fondato a Parigi il Centro sperimentale
ortofonico e pedagogico (CEOP); ha insegnato in alcune università
francesi. Il presidente della Repubblica Chirac le ha conferito la Medaglia
d'oro della città di Parigi per la sua attività di foniatra.
Anche nel
1996 è stato assegnato un premio speciale a Rafael Eugenio MACCHIERALDO,
nato a San Francisco di Cordoba (Argentina), da famiglia di origine
biellese. Laureato in architettura, ha tra l'altro progettato la nuova
cattedrale di San Francisco di Cordoba ed il monumento all'immigrato
piemontese.
Legge regionale
4 novembre 1992, n. 46
Istituzione del premio internazionale "Piemontese nel mondo" Art. 1.
1. La Regione istituisce come riconoscimento pubblico il premio internazionale denominato: "Piemontese nel mondo", da attribuire con cadenza biennale a persone, di natura anche giuridica, comunità o associazioni operanti all'estero e che abbiano significativamente ed in senso positivo illustrato con la loro attività il nome del Piemonte ed i valori sociali, culturali e scientifici di cui la Regione è portatrice. 2. I riconoscimenti non possono essere più di cinque per ogni edizione del premio. Art. 2.
1. L'attribuzione del riconoscimento è decisa da apposita Commissione formata da nove membri e costituita per ciascuna edizione del premio come segue: a) il Presidente della Giunta regionale che la presiede; b) gli Assessori regionali con competenze in materia di cultura ed emigrazione c) tre consiglieri regionali nominati dal Consiglio; d) due componenti designati dalla Consulta Regionale dell'Emigrazione; e) un componente designato dall'Associazione Internazionale Piemontesi nel mondo. 2. La Segreteria della Commissione è assicurata dalla Segreteria della Giunta regionale. 3. La consegna del riconoscimento verrà effettuata ai premiati in occasione di apposita cerimonia alla presenza delle principali autorità del Piemonte preferibilmente nel periodo fissato per la celebrazione della festa del Piemonte. 4. Il riconoscimento consiste in un diploma di onore ed in una opera di alto valore simbolico appositamente realizzata per degnamente manifestare il rilievo ed il valore morale del premio. Art. 3.
1. All'inizio del biennio cui il riconoscimento si riferisce la Giunta regionale, su specifiche indicazioni del Consiglio regionale, approva il bando concernente i criteri di selezione dei candidati al Premio e le modalità per la presentazione e l'avvallo delle candidature. 2. Il riconoscimento può essere aggiudicato esclusivamente a personalità la cui attività si svolga in prevalenza all'estero, con nascita o discendenza diretta da nati in Piemonte. Art. 4.
1. La Giunta regionale è autorizzata ad assumere a carico del bilancio regionale le spese di organizzazione del riconoscimento "Piemontese nel mondo". 2. Il premio può consistere anche nel finanziamento di eventuali iniziative di carattere culturale, sociale od umanitario direttamente connesse alle attività svolte dalle personalità premiate. 3. L'organizzazione del premio e delle relative manifestazioni può essere dalla Giunta regionale affidata alle rappresentanze ufficiali dell'emigrazione piemontese all'estero. Art. 5.
1. Alle spese di cui all'articolo precedente, valutate complessivamente in L. 50.000.000 annue, si provvederà mediante l'istituzione, in termini di competenza e di cassa, nel comparto "spese" del bilancio regionale di ciascun esercizio di specifico capitolo avente la denominazione "spese connesse all'organizzazione del riconoscimento internazionale 'Piemontese nel mondo'". 2. Per l'esercizio finanziario 1992 la dotazione del capitolo viene assicurata mediante prelievo della somma di L. 50.000.000 dal capitolo 15960 del bilancio vigente; la spesa per gli anni successivi al 1992 è autorizzata con legge di bilancio. 3. Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato a provvedere con proprio decreto alle occorrenti variazioni di bilancio. La Consulta per l'emigrazione, è
stata istituita con legge regionale 9 gennaio 1987 n. 1, al fine di
promuovere iniziative a tutela dei lavoratori emigrati e delle loro
famiglie ed attuare forme di solidarietà volte a rinsaldare i
rapporti tra i lavoratori emigrati e la Regione Piemonte.
La Consulta per l'emigrazione è istituita con decreto del presidente della Giunta regionale. Essa rappresenta le associazioni, gli Enti e gli organismi che si occupano a livello nazionale ed internazionale della emigrazione; si riunisce ogni due mesi circa per esaminate le istanze e le richieste di intervento dell'Amministrazione regionale in materia di emigrazione ed esprime il suo parere in merito alla fattibilità o meno delle iniziative per le quali, nella maggior parte dei casi, si provvederà ad erogare un finanziamento. La Consulta per l'emigrazione è composta: dall'assessore regionale con delega in materia di movimenti migratori, che la presiede, e da un altro assessore designato volta per volta in relazione alla materia da trattare; da un componente dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale; dal presidente della Commissione permanente regionale avente competenza in materia di movimenti migratori; da tre rappresentanti delle Amministrazioni Comunali della regione designati dalla sezione regionale dell'Anci; da sei rappresentanti delle organizzazioni a carattere nazionale, maggiormente rappresentative ed operanti a livello regionale, che svolgono attività in Italia ed all'estero a favore degli immigrati - emigrati - frontalieri e loro famiglie; da quattro rappresentanti delle organizzazioni con sede in Piemonte, che operano a favore dei piemontesi emigrati all'estero e delle loro famiglie; da tre rappresentanti delle organizzazioni più significative e consistenti, espressione delle maggiori comunità di immigrati da altre regioni in Piemonte, aventi sede e che abbiano effettivamente operato all'interno della regione; da tre rappresentanti delle associazioni più significative degli immigrati stranieri, che hanno sede e svolgono una loro effettiva attività da almeno un anno in Piemonte a favore dei propri membri e delle loro famiglie; da cinque rappresentanti degli Istituti di Patronato ed Assistenza sociale a carattere nazionale maggiormente rappresentativi, che assistono anche all'estero gli immigrati, emigrati e le loro famiglie; da tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative in campo nazionale; da un rappresentante dell'Unione regionale delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura del Piemonte; da tre consiglieri regionali, di cui uno in rappresentanza delle minoranze, e da un rappresentante dell'Ufficio regionale del lavoro. Segreteria: via Pisano, 6 - 10152 Torino
- Tel. 011.4323358 - Fax 011.4323147
e-mail: paola.taraglio@regione.piemonte.it Internet: http://www.regione.piemonte.it/governo/consulte Settore Affari Internazionali della Regione
Piemonte
Dirigente: Aurelio Catalano ![]() PERIODI CARATTERISTICI DELL'EMIGRAZIONE PIEMONTESE di Mauro Reginato docente di Demografia all'Università di Torino La storia
dice che la rilevazione statistica delle migrazioni con l'estero iniziò
ufficialmente nel 1876, però il fenomeno aveva cominciato a manifestarsi
molti anni prima ed era divenuto sempre più importante. A livello
europeo, il 1840 si può considerare l'anno di nascita dell'emigrazione
moderna, principalmente nordica; in Italia i movimenti importanti iniziano
con una ventina di anni di ritardo rispetto all'Europa settentrionale
e coincidono con la nascita del Regno. Il Piemonte ha avuto una parte
di primo piano nelle dinamiche migratorie italiane fino ai primissimi
anni del Novecento; successivamente il suo flusso in uscita si è
indebolito ed è stato superato dalle correnti provenienti dal
Sud.
Emigrazione dal Piemonte tra
il 1876 ed il 1930
1. Primo
periodo: dal 1876 al 1900
In questi anni l'emigrazione piemontese è soggetta a movimenti oscillatori e si manifesta con maggiore intensità nei periodi 1881-1882, 1888-1890, 1892-1894. Nei riguardi dei paesi di destinazione, la Francia occupa il primo posto, da sola supera nel periodo il 55% realizzando una media di circa 15.800 unità; è ragguardevole anche il 23% della parte relativa all'Argentina. Gli emigranti hanno avuto sempre come direzione principale le regioni del Plata, spingendosi però anche verso Cordoba, Salta e Mendoza. I piemontesi emigranti nelle province argentine si sono dedicati a tutte le professioni: prevalgono gli agricoltori, seguono per importanza numerica i braccianti, gli artigiani e, in più piccola parte, alcuni professionisti, insegnanti, marinai, pescatori, artisti e commercianti. Emigrazione
piemontese ed italiana nel periodo 1876-1900
2. Secondo
periodo: dal 1901 al 1913
Negli anni dal 1901 al 1914, l'emigrazione piemontese dimostra un andamento irregolare, con una tendenza all'aumento. I valori più bassi si incontrano all'inizio del periodo, quando questi stanno poco al di sopra delle 40.000 unità. Due sono i momenti di particolare rilievo: il 1906 con 72.190 emigranti ed il 1913 con 78.663. Emigrazione
piemontese ed italiana nel periodo 1901-1913
3. Terzo periodo: dal 1914 al 1918
Il periodo 1914-1918 potrebbe anche non essere considerato ai fini dello studio dell'emigrazione. Quando delle circostanze del tutto particolari modificano le normali condizioni di vita la misurazione dei fenomeni diventa un fatto del tutto contabile, la spiegazione delle grandi variazioni è ovvia e molto più facile l'interpretazione delle variazioni di minore entità che si verificano nei periodi di normalità. Tuttavia, anche questi momenti eccezionali danno la possibilità di esplorare cause ed effetti di ogni fenomeno e di tentare possibili spiegazioni. Emigrazione piemontese ed italiana nel periodo 1914-1918
4. Quarto
periodo: dal 1919 al 1927
La fine della guerra rappresenta la ripresa del movimento migratorio, che già si avverte nel 1919 ma diventa più forte nel 1920. A chiusura del periodo segue il triennio 1928-1930, il quale ha segnato un profondo cambiamento nella storia emigratoria italiana. Dal 1924 il Governo Nazionale scoraggia sempre più l'emigrazione; la sua azione diventa pesante specialmente nei riguardi dell'emigrazione "stabile" che, gradualmente, dal 1927 tende ad annullarsi. Emigrazione piemontese ed italiana nel periodo 1919-1927
5. L'emigrazione
piemontese dopo la seconda guerra mondiale
Dopo queste quattro fasi storiche è ipotizzabile una "quinta fase" che porta alla seconda guerra mondiale. Il decennio 1930 - 1942 è quello della violenta politica antiemigratoria, con valori di uscita molto bassi e con prevalenza assoluta della direzione continentale (70 - 80% fino al 1939 e 100% negli anni di guerra). La fine della seconda guerra mondiale rappresenta l'inizio di una "sesta fase" che con alterne vicende possiamo far arrivare fino al 1970 (circa). Era da attendersi nel dopoguerra una ripresa del movimento migratorio e ciò è puntualmente avvenuto. Il numero degli espatri è gradualmente aumentato, portando a circa 2.500 la media annua fino al 1970. A partire da quegli anni la storia non può più parlare di emigrazione italiana all'estero ma di immigrazione straniera in Italia. Emigrazione piemontese nel periodo 1951 - 1998
L'emigrazione
ha lasciato una traccia profonda anche nel canto popolare. Nelle ricerche
effettuate da Angelo Agazzani, della "Camerata Corale La Grangia
di Torino", sono emerse diverse canzoni legate all'espatrio. A
titolo esemplificativo si propone "Quaranta giorni
",
che offre le due versioni, La partenza ed Il ritorno, così presentate
dal ricercatore: "Questo semplice documento 'Quaranta giorni
',
peraltro riportato in innumerevoli pubblicazioni di canti popolari -
dell'emigrazione come del lavoro - della nostra gente piemontese, ha
sicuramente un doppio interesse proprio perché corredato, per
merito della stessa famiglia di cantori che lo ha riproposto, da un
raro canto del 'ritorno'. La storia scritta sulla epopea d'oltre oceano
ci ha delineato le conseguenze, in definitiva positive, dell'emigrazione.
La sopravvivenza trovata comunque, anche se pagata a caro prezzo, in
lontani Paesi, ma tenace e radicata alle proprie origini. Qualcuno in
Langa ricordava che non pochi riuscirono a nascondere, strettamente
legati attorno ai polpacci, i virgulti di barbatelle di Dolcetti e Favorita,
coperti da spesse calze per eludere le dogane severissime, preparando
così il grande successo dei vini piemontesi anche in terre lontane.
Ma il 'fenomeno emigrazione', per chi s'è fatto strada, è
passato attraverso lo zappare terre altrui, costruire ferrovie, raccogliere
caffè in sterminate fazendas assolate. Tutto in quella logica
"del disperato" che cerca la sopravvivenza. Non pochi sono
dovuti tornare depredati da furfanti del luogo o
importati. Poco
spazio è stato dedicato a chi è tornato perché
in 'quell'America ch'è tanto lonatana, no! Mai più ci
vogliam ritornar!'. La canzone annuncia fra le righe l'amara fine di
un periodo di dura prova e l'ammissione di una sconfitta, che però
si stempera nella speranza dell'accoglienza della propria gente meno
povera e con la fierezza che 'in America abbiam lasciato grande onore
di noi italiani'".
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||