Sito ufficiale del Consiglio regionale del Piemonte

Tascabili


Piemontesi nel mondo

L'iniziativa della prima Conferenza dei Piemontesi nel mondo è nata dalla collaborazione fra il Consiglio e la Giunta regionale del Piemonte, gli Stati Generali e la Federazione Internazionale Piemontesi nel mondo, che riunisce le 190 associazioni di nostri corregionali in una ventina di Paesi dei cinque continenti.
Abbiamo voluto ascoltare e mettere a confronto le voci e le competenze di quanti vivono e lavorano all'estero, per tracciare un identikit dell'emigrazione piemontese alle soglie del terzo millennio. È una riflessione, questa, che gli Stati Generali del Piemonte hanno indicato fin dal loro insediamento, nel 1996. Nel percorso alla ricerca dell'identità piemontese e delle sue forme istituzionali, gli Stati Generali hanno sentito con forza il desiderio di fotografare l'altro Piemonte: il Piemonte innestato nel mondo, il Piemonte fuori dai confini, che attraverso i suoi uomini e le sue imprese allaccia legami, propizia scambi economici e osmosi culturali, trapianta competenze e ne riceve in cambio opportunità.
I piemontesi nel mondo sono oggi oltre sei milioni e l'attuale generazione mostra in progressione crescente una chiara volontà di recuperare la ricchezza dei propri geni culturali e linguistici, con significati che la globalizzazione nell'economia e nelle comunicazioni rendono del tutto nuovi.
Questo "tascabile", dedicato alla prima Conferenza regionale, vuole essere un omaggio ai piemontesi nel mondo di ieri e d'oggi.

 
Sergio DEORSOLA
PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE
^

TRA GLOBALIZZAZIONE E RICERCA DELLE RADICI Con le note della "Fanfara" della Taurinense si è aperta - il 12 novembre 1999 al Centro Congressi del Lingotto di Torino - la "Prima Conferenza regionale dei Piemontesi nel Mondo".
Saluti introduttivi del presidente del Consiglio regionale, Sergio Deorsola e dell'assessore comunale di Torino, Bruno Torresin.
Sono poi seguite le relazioni: "Politica regionale per le comunità dei Piemontesi all'estero", del presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo; "Emigrazione, Regione e associazionismo a confronto", di Michele Colombino, presidente dell'Associazione Piemontesi nel Mondo; "Emigrazione e globalizzazione" di Daniele Ciravegna, preside della Facoltà di Economia e Commercio di Torino; "Identità culturale dell'altro Piemonte" di Giorgio Lombardi, docente di Diritto Costituzionale Comparato; "Il Centro estero delle Camere di Commercio", di Enrico Gennaro, direttore del Centro estero delle Camere di Commercio del Piemonte e "Informazione: una 'rete' per i piemontesi nel mondo", di Lorenzo Del Boca, presidente della Federazione Nazionale della Stampa.
Nel pomeriggio la conferenza è proseguita con tre gruppi di lavoro: "L'altro Piemonte: Problematiche relative ai rapporti internazionali, all'identità e alla cultura"; "L'emigrazione come risorsa ed occasione di sviluppo nell'ambito della globalizzazione dell'economia"; "L'informazione come strumento fondamentale di conoscenza e partecipazione alla vita del Piemonte, attraverso l'utilizzo dei nuovi strumenti del comunicare".
Le conclusioni della Conferenza
Nella mattinata del 13 novembre i delegati partecipanti alla prima conferenza dei Piemontesi nel mondo hanno discusso le risultanze dei gruppi di lavoro e poi approvato, per acclamazione, due mozioni.
La prima mozione riguarda i problemi dell'informazione con le seguenti richieste:
  • Salvaguardare e potenziare tutti gli strumenti di informazione (su carta ed elettronici) tra i piemontesi nel mondo e quelli residenti nella regione.
  • Privilegiare i nuovi strumenti di comunicazione informatica istituendo il sito web "piemontesi nel mondo" capace di sostenere e favorire il dialogo fra tutti i piemontesi. Nel concreto dovrebbe essere interattivo: ovvero dare e ricevere informazioni.
    Il punto informativo centrale potrebbe essere individuato nella Regione stessa. Le pagine dovrebbero contenere sia informazioni di servizio (elenco associazioni costantemente aggiornato, a cura di tutti i fruitori, programmi ed iniziative, riproduzione e relativa videata delle diverse testate su carta), sia quelle attinenti l'economia e la cultura.
    Per quest'ultimo aspetto sarebbe utile istituire un "archivio della memoria" contenente testimonianze, suoni ed immagini dei piemontesi nel mondo. Una particolare attenzione dovrebbe essere riservata ai giovani (scambi scolastici, culturali, borse di studio, stages universitari, turismo giovanile, informazione sportiva e di costume).
  • Prevedere di concedere contributi da parte della Regione per allestire "postazioni Internet multimediali" nelle diverse sedi delle associazioni, favorendo soprattutto quelle più deboli economicamente.
  • Potenziare l'informazione radio-televisiva pubblica e privata (satellitare o via cavo), in particolare sollecitando Rai International e le emittenti private italiane a dare maggiore informazione locale, anche sportiva.
    Il tutto con il fine di salvaguardare i valori dell'identità piemontese (lingua, letteratura, storia, tradizioni) anche come strumento per la possibile creazione di un vasto mercato dei beni e dei servizi attraverso Internet.
La seconda mozione si riferisce ai rapporti della Regione con l'Associazione Piemontesi nel Mondo:
  • Prendendo atto che la Consulta dell'Emigrazione è formata da tanti rappresentanti di diverse Istituzioni ed Enti, ma nessuno di diretta espressione delle Associazioni all'Estero, si rivolge pertanto richiesta alla Regione Piemonte perché siano designati anche dei consultori residenti all'estero, e che siano convocati almeno 1 volta all'anno.
  • Considerando che la globalizzazione dei mercati è in atto, si chiede alla Regione Piemonte di organizzare dei Centri promozionali all'estero appoggiandosi alle varie Associazioni Piemontesi che si trovano in quasi tutti i paesi del mondo.
  • Constatato che il volontariato e l'associazionismo sono i punti base per una sana evoluzione dei rapporti culturali ed economici tra la regione di provenienza e la regione di residenza, si richiede alla Regione Piemonte di incrementare i contributi alle varie Associazioni Piemontesi.
  • Considerando che in futuro ci saranno sempre più emigrati a contratto di lavoro con durata pari a 2, 3, 5 anni, si chiede alla Regione Piemonte di attivarsi presso il Parlamento ed il Governo Italiano perché sia concesso agli emigrati di votare per la Regione e le Province tramite posta.
  • Sentita fortemente la necessità, si chiede alla Regione la creazione di case di soggiorno in cui gli emigrati possano, con modica spesa, soggiornare quando vengono in Piemonte.
  • Si chiede altresì che sia favorito in tutte le forme previste dalla normativa statale e regionale, l'insegnamento e la divulgazione della lingua piemontese sia in Piemonte sia all'estero.
  • Si richiede alla Regione Piemonte di sostenere nelle competenti sedi parlamentari e governative iniziative volte alla diffusione della lingua italiana tra le comunità di italiani all'estero.
Le risposte al questionario
Nel corso della prima conferenza del "Piemontesi nel Mondo" i delegati delle varie associazioni presenti a Torino hanno risposto ad un questionario, elaborato dalla Regione Piemonte in collaborazione con la Fondazione "G. Agnelli", finalizzato a conoscere meglio la figura "tipo" dell'emigrante. Il questionario sarà distribuito a tutte le Associazioni di piemontesi presenti nel mondo, al fine di ottenere una valutazione globale sui quesiti posti.
Con riferimento a quelli compilati a Torino dai delegati presenti, si possono comunque estrarre alcuni primi dati significativi. È emerso che la maggior parte (85%) delle Associazioni sono aperte anche ai non piemontesi e moltissime (circa l'80%) sono aperte anche ai non italiani. Nel corso delle riunioni si parla in italiano (82%) e più di metà sono dotate di una biblioteca in italiano (56%). I soci si riuniscono per assistere a spettacoli italiano / piemontesi (82%) e per celebrare festività piemontesi ed italiane (93%).
La seconda sezione, mirata a stimare la conoscenza dell'Italia e del Piemonte da parte dei delegati, ha fornito i seguenti risultati: il 92% legge quotidiani o riviste italiane e segue trasmissioni televisive italiane; il 71% con la TV satellitare. Tra i programmi più seguiti: 82% i telegiornali, 73% lo sport, 48% i varietà. Le TV locali in italiano sono seguite dal 34%.
Le trasmissioni italiane alla radio sono seguite dal 51%, in maggioranza telegiornali (44%), poi sport e varietà (34%). Le radio locali in italiano sono seguite dal 42%.
I libri di autori italiani sono letti dal 60% ed i film italiani visti dal 95%. I siti Internet sull'Italia e sul Piemonte sono visitati dal 45% ed il 42% effettua scambi via e-mail con l'Italia. Il 92% effettua viaggi in Italia e l'89% ha legami diretti con parenti o conoscenti in Italia.
La lingua italiana o il dialetto piemontese è praticato a casa dall'80% e la quasi totalità (95%) consuma prodotti italiani di importazione, mentre l'82% frequenta ristoranti italiani. Il 40% dei delegati ha rapporti d'affari con l'Italia e con il Piemonte.
Quando tutti i questionari, compilati dalle varie Associazioni operanti nel mondo, saranno disponibili, si potrà effettuare un'analisi più completa con risultanze da cui trarre spunti utili per migliorare le relazioni tra gli emigrati e la terra d'origine.
^



PREMIO INTERNAZIONALE "PIEMONTESE NEL MONDO"
I premiati per il 1999
Il Premio "Piemontese nel mondo", ufficializzato con legge regionale nel 1992, è giunto nel 1999 alla sua terza edizione ed è stato consegnato a conclusione della prima Conferenza regionale dei Piemontesi nel mondo. Il premio è riservato a "chi, fra i nostri emigrati, ha dato lustro alla terra d'origine". "Il riconoscimento - si legge nell'articolo 3 della legge regionale - viene attribuito a personalità con nascita o discendenza diretta da nati in Piemonte, o a comunità ed associazioni (di natura anche giuridica) operanti all'estero, che abbiano significativamente ed in senso positivo, magnificato con la loro attività il nome del Piemonte ed i valori sociali, culturali e scientifici di cui la regione è portatrice".
I cinque premiati per il 1999 sono:
Margherita COPPO, nata a Balzola Monferrato (AL) il 7 maggio 1925, ed emigrata in Francia;
Formazione: Laurea in Lettere Moderne presso l'Università di Torino.
Carriera: Docente di lingua italiana presso il liceo di Avignone e successivamente presso il liceo di Marsiglia; contemporaneamente assume il ruolo di docente presso la Società "Dante Alighieri" di Orange.
Cariche onorifiche: Vicepresidente per due volte del COMITES di Marsiglia; eletta presidente nella scorsa elezione ha poi rinunciato alla carica per limiti d'età.
Attività: Oltre all'attività legata strettamente ai compiti scolastici ed istituzionali, si occupa del Circolo dei lavoratori italiani e piemontesi di Orange (fondato con suo marito su sollecitazione del Console Generale d'Italia), dove la presenza dei piemontesi si attesta sull'80%. Organizza manifestazioni culturali finalizzate alla diffusione della cultura, della lingua e delle tradizioni piemontesi; corsi di francese per i nostri corregionali che debbono acquisire un titolo di studio per poter accedere alle scuole francesi e corsi di italiano per i francesi che hanno rapporti economici e culturali con il Piemonte. Realizza anche corsi per emigrati scarsamente alfabetizzati e si occupa dell'assistenza ai meno abbienti. Crea un gemellaggio cultural-sociale tra Marsiglia ed Orange e la sua terra d'origine. Realizza studi sull'emigrazione piemontese in Francia e partecipa alla realizzazione del volume che ha per oggetto i gravi fatti accaduti alle saline di Aigues Mortes. Attraverso rappresentazioni teatrali sviluppa il tema emigratorio, portando a conoscenza dei giovani discendenti di emigrati quali sono state le condizioni reali dell'emigrazione in Francia.
Note caratteristiche: Segnalata dal dott. Gerardo Iandolo, presidente del COMITES di Marsiglia, che così l'ha presentata: Superando gravose difficoltà familiari con spirito battagliero, è riuscita, durante tutti gli anni di emigrazione, a mantenere un costante rapporto con la terra natia ed a diffondere presso i piemontesi emigrati serenità e l'orgoglio della "piemontesità", sicura che solo attraverso l'unione delle volontà e dei sentimenti, si possa operare per il bene del prossimo.
Michele CORINO, nato a Castino (CN) il 27 aprile 1918, ed emigrato nel 1947 in California, a San Francisco;
Formazione: Autodidatta, fisarmonicista nell'orchestra EIAR di Torino e successivamente primo fisarmonicista dell'orchestra radiofonica di Torino.
Carriera: Emigrato negli Stati Uniti, diviene direttore di orchestra e titolare della Corino School of Music. La sua composizione più importante "La fisarmonica impazzita" diventa l'esercizio di rigore per tutti gli allievi che frequentano le scuole di fisarmonica. Numerose sono le sue presenze durante le manifestazioni ufficiali: fu invitato a suonare alla presenza di Re Hussein di Giordania ed in occasione della cerimonia di giuramento alla Presidenza di Richard Nixon.
Cariche onorifiche: Presidente onorario della Corino School of Music.
Attività: Ha svolto l'attività di docente di fisarmonica e concertista ed ancora sta svolgendo tale attività in giro per il mondo, compatibilmente con il suo stato di salute.
Pubblicazioni: Tutte le sue creazioni musicali su spartito.
Note caratteristiche: Segnalato dall'on. Lawrence Mana, presidente onorario "Piemontesi nel Mondo" del Nord California, che così l'ha presentato: Il maestro Corino ha contribuito largamente a diffondere ed a valorizzare all'estero la grande tradizione di musica leggera italiana e piemontese, nonché a mantenere vivo fra gli immigrati (emigrati italiani-piemontesi ed i loro discendenti) un elemento cospicuo e tipico della cultura popolare italiana.
Marinella DELLA NEGRA, nata a Borgosesia (VC) il 31 marzo 1945, ed emigrata in Brasile, a San Paolo.
Formazione: Laurea in Medicina presso Facoltà delle Scienze Mediche della Santa Casa delle Misericordia di San Paolo. Specializzazione in Parassitologia e Master. Corso di Immunologia Clinica presso il North Shore University Hospital di New York e specializzazione in cure per bambini affetti da AIDS presso l'ospedale Albert Einstein di San Paolo.
Carriera: Primario nell'Istituto per Malattie Infettive Emilio Ribas; responsabile della formazione dei medici specializzandi; insegnante assistente presso la cattedra di Malattie Infettive; consulente del Ministro della Sanità per l'AIDS; coordinatrice Equipe interdisciplinare per diverse tipologie di assistenza pediatrica; organizzatrice di conferenze nazionali ed internazionali aventi per tema l'AIDS pediatrico.
Cariche onorifiche: Socia dell'Associazione Paulista di Medicina e della Associazione Brasiliana di Infettologia. Presidente fondatrice dell'Associazione dell'Assistenza e Beneficenza per famiglie di bambini portatori dell'HIV, membro della International AIDS Society.
Pubblicazioni: Numerose pubblicazioni scientifiche sul tema dell'AIDS e delle tecniche di cura.
Note caratteristiche: Segnalata dal dott. Claudio Pezzulli, della Federazione Associazioni Piemontesi in Brasile (FAPIB). Quale cittadina brasiliana di origine piemontese si è distinta in opere a carattere umanitario di grande respiro, con assoluta dedizione.
don Lorenzo PIACENZA, nato a Dogliani (CN) il 2 agosto 1931, ed emigrato nel 1958 in Venezuela, a Caracas;
Formazione: Seminario
Carriera: Dal 1958 è missionario dei Salesiani Don Bosco nel Venezuela; dal 1980 al 1985 ha operato nella Missione salesiana di Puerto Agaqcucho nell'Amazzonia venezuelana, dal 1986 ad oggi ha prestato la sua opera come parroco della parrocchia di San Francesco di Sales della Dolorita - Mariches. La parrocchia si trova si trova in un agglomerato di 46 quartieri, con più di duecentomila abitanti, totalmente privo di ogni servizio, dove sono confluiti più di duemila ragazzi e giovani di varie zone misere di Caracas. Tra i baraccati delle favelas - in un ambiente di precarie condizioni di lavoro, emarginazione giovanile, prostituzione e delinquenza organizzata - don Piacenza si è prodigato senza sosta per creare condizioni di studio ed avviamento al lavoro per la popolazione giovanile in stato pressoché totale di analfabetismo. A tal fine ha promosso Scuole Professionali con corsi di meccanica, elettromeccanica, carpenteria meccanica, falegnameria, elettronica, offrendo ai giovani senza mezzi, al limite della disperazione, la possibilità di riscatto dalla vita di violenza ed emarginazione nonché la possibilità di acquisire decoro professionale e sociale.
Cariche onorifiche: Ha rifiutato ultimamente la dignità episcopale, preferendo continuare la sua missione pastorale presso un'altra parrocchia della periferia di Caracas, anch'essa contrassegnata da precarie condizioni economiche e da un profondo disagio sociale.
Note caratteristiche: Segnalato dall'Associazione "Piemontesi nel Mondo". Ha saputo trasmettere le caratteristiche spirituali del Santo piemontese per eccellenza, San Giovanni Bosco, in tutto il suo operato dimostrando quanto i figli della nostra terra possano essere altruisti e nobili d'animo verso coloro i quali nei paesi di emigrazione hanno bisogno non solo di una parola di conforto, ma appunto di un tangibile gesto che consenta loro di elevarsi non solo spiritualmente ma anche economicamente.
Luis SOTTIMANO FÀ, nato a San Juan (Argentina) il 9 febbraio 1937, da famiglia originaria di Monchiero (CN).
Formazione: Specializzazione in scienze della cooperazione.
Carriera: Professore di Cooperativismo e Sviluppo delle Comunità presso l'Istituto di Istruzione e Abilitazione per i Lavoratori a San Juan e professore di Abilitazione cooperativa.
Cariche onorifiche: Consulente ad honorem dell'Istituto Provinciale di Sicurezza e Assistenza Sociale.
Attività: Direttore amministrativo della Camera di Giustizia; imprenditore librario e direttore amministrativo del giornale "Tribuna"; azionista della Borsa di Commercio di San Juan e direttore supplente della medesima; fondatore ed azionista di altre Borse di Commercio; amministratore di SPA esportatrice Olivicoltura; già presidente della Camera Libraria, vicepresidente della Federazione delle Librerie, fondatore dell'I.C.E. (Istituto Abilitazione Imprenditoriale).
Pubblicazioni: Manuale del Lavoro, Regolamento Generale del potere giudiziario, 36 Bollettini economici e numerosi articoli giornalistici.
Note caratteristiche: Segnalato dall'Associazione "Piemontesi nel Mondo". E' il presidente del Circolo Piemontese di San Juan, alle cui attività dedica tempo ed energie per diffondere i valori e le tradizioni della "piemontesità".
"Piemontese nel mondo": serie storica
Sono ben 82 i piemontesi di nascita o di origine e residenti all'estero che figurano nell'albo d'oro del premio internazionale "Piemontese nel mondo", bandito dall'Associazione omonima: 19 piemontesi residenti negli Usa, 17 in Argentina, 9 in Francia, 6 in Brasile, 5 in Canada, 4 in Svizzera, 3 in Uruguay e Australia, 2 in Giappone, Gran Bretagna, Sud Africa e Kenya, 1 in Perù, Cile, Bolivia, Polinesia, Principato di Monaco, Zambia e Taiwan.
A partire dal 1992, anno di approvazione della legge regionale, il premio è stato assegnato due volte, nel '94 e nel 1996. Questi i premiati.
Anno 1994
Alberto BONICATTO. Nato a La Plata (Argentina) nel 1916, da famiglia di origine piemontese. Docente, ha pubblicato numerosi saggi e si è distinto per la sua attività di impegno nel sociale.
Gaudenzio ROSSI. Nato nel 1942 in provincia di Novara, si è trasferito a Lusaka (Zambia), dove ha dato vita ad una catena alberghiera. Molto forte è stato il suo impegno nel sociale e la sua attività di benefattore.
Aldo MONGIANO. Nato a Pontestura (Alessandria) nel 1919. Vescovo e missionario della Congregazione della Consolata ha operato e opera a Boavista in Amazzonia.
Marcello COSTA. Nato a Torino, nel 1940, si è laureato in medicina. E' docente all'Università di Adelaide, in Australia.
Augusto ODONE. Nato nel 1933 a Roma, da famiglia originaria di Gamalero (Alessandria), si è trasferito negli Usa, dove attualmente vive. Il suo nome è legato al cosiddetto "Olio di Lorenzo", quella medicina frutto di una lunga ricerca fatta proprio da Augusto Odone per trovare un rimedio ad una rara malattia contratta dal figlio Lorenzo. In passato, questa storia ha ispirato un film.
Un premio speciale è stato assegnato alla municipalità di Luqe in Argentina, e al suo sindaco Ermanno Alberto VIANO, che da venticinque anni organizza la festa della "Famija Turineisa".
Anno 1996
Eugenia SACERDOTE DE LUSTIG. Nata a Torino, laureata in medicina, emigrò in Argentina nel 1939. E' stata ricercatrice scientifica e docente all'Università di Buenos Aires.
Livio Luciano FORNERIS. Nato nel 1947 a Candia Canavese (Torino), si è trasferito a La Rioja (Argentina). E' stato prima sottosegretario e poi ministro del Governo Menem per i problemi sportivi e della gioventù.
Luigi BAUDUCCO. Nato a Torino nel 1932, si è trasferito nel 1950 in Brasile, nella regione di San Paolo, dando vita con la famiglia ad una modesta attività di produzione dolciaria. Attualmente la "Bauducco & C" è un'azienda che ha più di due mila dipendenti e figura tra le principali società produttrici ed esportatrici di prodotti dolciari di tutto il Brasile.
Sergio GILARDINO. Nato a Asigliano (Vercelli), si è laureato in lingue straniere all'Università Bocconi di Milano e successivamente ad Harvard. Emigrato nell'America del Nord, si stabilisce in Canada, dove insegna Letteratura italiana e comparata all'Università di Montreal.
Lucie-Germaine PEYRACCHIA MATTEODO. Nata in Francia, a Levallois-Perrett, da genitori piemontesi, originari di Frassino (Cuneo) ha dedicato i suoi studi ai bambini sordomuti. Nel 1968 ha fondato a Parigi il Centro sperimentale ortofonico e pedagogico (CEOP); ha insegnato in alcune università francesi. Il presidente della Repubblica Chirac le ha conferito la Medaglia d'oro della città di Parigi per la sua attività di foniatra.
Anche nel 1996 è stato assegnato un premio speciale a Rafael Eugenio MACCHIERALDO, nato a San Francisco di Cordoba (Argentina), da famiglia di origine biellese. Laureato in architettura, ha tra l'altro progettato la nuova cattedrale di San Francisco di Cordoba ed il monumento all'immigrato piemontese.
Legge regionale 4 novembre 1992, n. 46
Istituzione del premio internazionale "Piemontese nel mondo"
Art. 1.
1. La Regione istituisce come riconoscimento pubblico il premio internazionale denominato: "Piemontese nel mondo", da attribuire con cadenza biennale a persone, di natura anche giuridica, comunità o associazioni operanti all'estero e che abbiano significativamente ed in senso positivo illustrato con la loro attività il nome del Piemonte ed i valori sociali, culturali e scientifici di cui la Regione è portatrice.
2. I riconoscimenti non possono essere più di cinque per ogni edizione del premio.
Art. 2.
1. L'attribuzione del riconoscimento è decisa da apposita Commissione formata da nove membri e costituita per ciascuna edizione del premio come segue:
a) il Presidente della Giunta regionale che la presiede;
b) gli Assessori regionali con competenze in materia di cultura ed emigrazione
c) tre consiglieri regionali nominati dal Consiglio;
d) due componenti designati dalla Consulta Regionale dell'Emigrazione;
e) un componente designato dall'Associazione Internazionale Piemontesi nel mondo.
2. La Segreteria della Commissione è assicurata dalla Segreteria della Giunta regionale.
3. La consegna del riconoscimento verrà effettuata ai premiati in occasione di apposita cerimonia alla presenza delle principali autorità del Piemonte preferibilmente nel periodo fissato per la celebrazione della festa del Piemonte.
4. Il riconoscimento consiste in un diploma di onore ed in una opera di alto valore simbolico appositamente realizzata per degnamente manifestare il rilievo ed il valore morale del premio.
Art. 3.
1. All'inizio del biennio cui il riconoscimento si riferisce la Giunta regionale, su specifiche indicazioni del Consiglio regionale, approva il bando concernente i criteri di selezione dei candidati al Premio e le modalità per la presentazione e l'avvallo delle candidature.
2. Il riconoscimento può essere aggiudicato esclusivamente a personalità la cui attività si svolga in prevalenza all'estero, con nascita o discendenza diretta da nati in Piemonte.
Art. 4.
1. La Giunta regionale è autorizzata ad assumere a carico del bilancio regionale le spese di organizzazione del riconoscimento "Piemontese nel mondo".
2. Il premio può consistere anche nel finanziamento di eventuali iniziative di carattere culturale, sociale od umanitario direttamente connesse alle attività svolte dalle personalità premiate.
3. L'organizzazione del premio e delle relative manifestazioni può essere dalla Giunta regionale affidata alle rappresentanze ufficiali dell'emigrazione piemontese all'estero.
Art. 5.
1. Alle spese di cui all'articolo precedente, valutate complessivamente in L. 50.000.000 annue, si provvederà mediante l'istituzione, in termini di competenza e di cassa, nel comparto "spese" del bilancio regionale di ciascun esercizio di specifico capitolo avente la denominazione "spese connesse all'organizzazione del riconoscimento internazionale 'Piemontese nel mondo'".
2. Per l'esercizio finanziario 1992 la dotazione del capitolo viene assicurata mediante prelievo della somma di L. 50.000.000 dal capitolo 15960 del bilancio vigente; la spesa per gli anni successivi al 1992 è autorizzata con legge di bilancio.
3. Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato a provvedere con proprio decreto alle occorrenti variazioni di bilancio.

^

CONSULTA PER L'EMIGRAZIONE
La Consulta per l'emigrazione, è stata istituita con legge regionale 9 gennaio 1987 n. 1, al fine di promuovere iniziative a tutela dei lavoratori emigrati e delle loro famiglie ed attuare forme di solidarietà volte a rinsaldare i rapporti tra i lavoratori emigrati e la Regione Piemonte.
La Consulta per l'emigrazione è istituita con decreto del presidente della Giunta regionale. Essa rappresenta le associazioni, gli Enti e gli organismi che si occupano a livello nazionale ed internazionale della emigrazione; si riunisce ogni due mesi circa per esaminate le istanze e le richieste di intervento dell'Amministrazione regionale in materia di emigrazione ed esprime il suo parere in merito alla fattibilità o meno delle iniziative per le quali, nella maggior parte dei casi, si provvederà ad erogare un finanziamento.
La Consulta per l'emigrazione è composta: dall'assessore regionale con delega in materia di movimenti migratori, che la presiede, e da un altro assessore designato volta per volta in relazione alla materia da trattare; da un componente dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale; dal presidente della Commissione permanente regionale avente competenza in materia di movimenti migratori; da tre rappresentanti delle Amministrazioni Comunali della regione designati dalla sezione regionale dell'Anci; da sei rappresentanti delle organizzazioni a carattere nazionale, maggiormente rappresentative ed operanti a livello regionale, che svolgono attività in Italia ed all'estero a favore degli immigrati - emigrati - frontalieri e loro famiglie; da quattro rappresentanti delle organizzazioni con sede in Piemonte, che operano a favore dei piemontesi emigrati all'estero e delle loro famiglie; da tre rappresentanti delle organizzazioni più significative e consistenti, espressione delle maggiori comunità di immigrati da altre regioni in Piemonte, aventi sede e che abbiano effettivamente operato all'interno della regione; da tre rappresentanti delle associazioni più significative degli immigrati stranieri, che hanno sede e svolgono una loro effettiva attività da almeno un anno in Piemonte a favore dei propri membri e delle loro famiglie; da cinque rappresentanti degli Istituti di Patronato ed Assistenza sociale a carattere nazionale maggiormente rappresentativi, che assistono anche all'estero gli immigrati, emigrati e le loro famiglie; da tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative in campo nazionale; da un rappresentante dell'Unione regionale delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura del Piemonte; da tre consiglieri regionali, di cui uno in rappresentanza delle minoranze, e da un rappresentante dell'Ufficio regionale del lavoro.
Segreteria: via Pisano, 6 - 10152 Torino - Tel. 011.4323358 - Fax 011.4323147
e-mail: paola.taraglio@regione.piemonte.it
Internet: http://www.regione.piemonte.it/governo/consulte
Settore Affari Internazionali della Regione Piemonte
Dirigente: Aurelio Catalano
^


PERIODI CARATTERISTICI DELL'EMIGRAZIONE PIEMONTESE
di Mauro Reginato docente di Demografia all'Università di Torino
La storia dice che la rilevazione statistica delle migrazioni con l'estero iniziò ufficialmente nel 1876, però il fenomeno aveva cominciato a manifestarsi molti anni prima ed era divenuto sempre più importante. A livello europeo, il 1840 si può considerare l'anno di nascita dell'emigrazione moderna, principalmente nordica; in Italia i movimenti importanti iniziano con una ventina di anni di ritardo rispetto all'Europa settentrionale e coincidono con la nascita del Regno. Il Piemonte ha avuto una parte di primo piano nelle dinamiche migratorie italiane fino ai primissimi anni del Novecento; successivamente il suo flusso in uscita si è indebolito ed è stato superato dalle correnti provenienti dal Sud.

Emigrazione dal Piemonte tra il 1876 ed il 1930
(in base ai passaporti rilasciati)

 

Anni Continentale Transoceanica Totale
1876 30.078 1.604 31.682
1877 22.809 1.498 24.307
1878 23.214 1.561 24.775
1879 23.418 4.127 27.545
1880 25.744 3.665 29.409
1881 27.901 6.517 34.418
1882 29.483 8.523 38.006
1883 23.297 6.122 29.419
1884 20.490 8.506 28.996
1885 17.890 10.815 28.705
1886 16.632 10.922 27.554
1887 15.943 12.518 28.461
1888 16.465 14.138 30.603
1889 17.661 17.073 34.734
1890 18.601 11.896 30.497
1891 19.984 7.138 27.122
1892 20.828 13.035 33.863
1893 20.155 15.366 35.521
1894 17.234 13.248 30.482
1895 12.548 13.278 25.826
1896 11.004 11.595 22.599
1897 11.554 7.022 18.576
Media 19.297 9.066 28.363
 
Anni Continentale Transoceanica Totale
1901 27.893 14.492 42.385
1902 28.673 12.449 41.122
1903 26.014 17.721 43.735
1904 30.671 22.167 52.838
1905 38.409 30.987 69.396
1906 38.305 33.885 72.190
1907 37.012 26.232 63.244
1908 33.906 21.568 55.474
1909 32.158 24.148 56.306
1910 33.264 27.335 60.599
1911 35.777 16.558 52.335
1912 38.556 26.688 65.244
1913 43.564 35.099 78.663
Media 34.170 23.795 57.964
 
Anni Continentale Transoceanica Totale
1914 37.395 14.431 51.826
1915 22.774 3.957 26.731
1916 23.677 2.417 26.094
1917 12.383 594 12.977
1918 8.890 320 9.210
Media 21.024 4.344 25.368
 
Anni Continentale Transoceanica Totale
1919 40.737 4.711 45.448
1920 48.000 12.539 60.539
1921 21.574 8.817 30.391
1922 32.162 14.587 46.749
1923 42.814 14.050 56.864
1924 38.669 9.294 47.963
1925 32.173 2.272 34.445
1926 25.215 6.345 31.560
1927 15.871 8.861 24.732
1928 12.181 4.305 16.486
1929 12.316 2.735 15.051
1930 35.228 3.836 39.064
Media 29.745 7.696 37.441
1. Primo periodo: dal 1876 al 1900
In questi anni l'emigrazione piemontese è soggetta a movimenti oscillatori e si manifesta con maggiore intensità nei periodi 1881-1882, 1888-1890, 1892-1894.
Nei riguardi dei paesi di destinazione, la Francia occupa il primo posto, da sola supera nel periodo il 55% realizzando una media di circa 15.800 unità; è ragguardevole anche il 23% della parte relativa all'Argentina. Gli emigranti hanno avuto sempre come direzione principale le regioni del Plata, spingendosi però anche verso Cordoba, Salta e Mendoza.
I piemontesi emigranti nelle province argentine si sono dedicati a tutte le professioni: prevalgono gli agricoltori, seguono per importanza numerica i braccianti, gli artigiani e, in più piccola parte, alcuni professionisti, insegnanti, marinai, pescatori, artisti e commercianti.
Emigrazione piemontese ed italiana nel periodo 1876-1900
  Piemonte Piemonte (%) Italia
Francia 393.454 55,49 817.633
Svizzera 65.703 9,27 326.647
Germania 7.861 0,23 353.896
Austria 1.618 0,23 600.408
Altri Paesi 16.801 2,37 529.622
Totale 482.437 68,04 2.628.206
Stati Uniti 18.785 2,65 772.792
Argentina 165.128 23,29 801.362
Brasile 22.253 3,14 814.388
Altri Paesi 20.473 2,89 241.163
Totale 226.639 31,96 2.629.705
 
Nel complesso 709.076 100,00 5.257.911
2. Secondo periodo: dal 1901 al 1913
Negli anni dal 1901 al 1914, l'emigrazione piemontese dimostra un andamento irregolare, con una tendenza all'aumento. I valori più bassi si incontrano all'inizio del periodo, quando questi stanno poco al di sopra delle 40.000 unità.
Due sono i momenti di particolare rilievo: il 1906 con 72.190 emigranti ed il 1913 con 78.663.
Emigrazione piemontese ed italiana nel periodo 1901-1913
  Piemonte Piemonte (%) Italia
Francia 230.291 30,60 793.510
Svizzera 155.456 20,66 923.722
Germania 26.682 3,55 813.448
Austria 6.178 0,82 493.479
Altri Paesi 24.595 3,27 180.088
Totale 443.202 58,89 3.404.247
Stati Uniti 122.278 16,25 3.164.951
Argentina 151.030 20,07 950.970
Brasile 17.128 2,28 393.162
Altri Paesi 18.893 2,51 231.248
Totale 309.329 41,11 4.740.331
 
Nel complesso 752.531 100,00 8.144.578
3. Terzo periodo: dal 1914 al 1918
Il periodo 1914-1918 potrebbe anche non essere considerato ai fini dello studio dell'emigrazione. Quando delle circostanze del tutto particolari modificano le normali condizioni di vita la misurazione dei fenomeni diventa un fatto del tutto contabile, la spiegazione delle grandi variazioni è ovvia e molto più facile l'interpretazione delle variazioni di minore entità che si verificano nei periodi di normalità. Tuttavia, anche questi momenti eccezionali danno la possibilità di esplorare cause ed effetti di ogni fenomeno e di tentare possibili spiegazioni.

Emigrazione piemontese ed italiana nel periodo 1914-1918

  Piemonte Piemonte (%) Italia
Francia 75.035 59,16 188.287
Svizzera 24.797 19,55 120.333
Germania 1.847 1,46 28.514
Austria 405 0,32 34.604
Altri Paesi 3.035 2,39 49.710
Totale 105.119 82,88 451.448
Stati Uniti 11.818 9,32 299.748
Argentina 7.776 6,13 48.877
Brasile 663 0,52 19.932
Altri Paesi 1.462 1,15 22.337
Totale 21.719 17,12 390.894
 
Nel complesso 126.838 100,00 842.342

 

4. Quarto periodo: dal 1919 al 1927
La fine della guerra rappresenta la ripresa del movimento migratorio, che già si avverte nel 1919 ma diventa più forte nel 1920.
A chiusura del periodo segue il triennio 1928-1930, il quale ha segnato un profondo cambiamento nella storia emigratoria italiana. Dal 1924 il Governo Nazionale scoraggia sempre più l'emigrazione; la sua azione diventa pesante specialmente nei riguardi dell'emigrazione "stabile" che, gradualmente, dal 1927 tende ad annullarsi.

Emigrazione piemontese ed italiana nel periodo 1919-1927

  Piemonte Piemonte (%) Italia
Francia 261.339 69,01 1.082.813
Svizzera 22.061 5,83 128.115
Germania 637 0,17 12.898
Austria 1.158 0,31 26.507
Altri Paesi 8.020 2,12 198.397
Totale 293.215 77,43 1.448.730
Stati Uniti 20.045 5,29 731.090
Argentina 55.779 14,73 507.181
Brasile 2.248 0,59 85.512
Altri Paesi 7.404 1,96 1.04.397
Totale 85.476 22,57 1.428.180
 
Nel complesso 378.691 100,00 2.876.910
5. L'emigrazione piemontese dopo la seconda guerra mondiale
Dopo queste quattro fasi storiche è ipotizzabile una "quinta fase" che porta alla seconda guerra mondiale. Il decennio 1930 - 1942 è quello della violenta politica antiemigratoria, con valori di uscita molto bassi e con prevalenza assoluta della direzione continentale (70 - 80% fino al 1939 e 100% negli anni di guerra). La fine della seconda guerra mondiale rappresenta l'inizio di una "sesta fase" che con alterne vicende possiamo far arrivare fino al 1970 (circa). Era da attendersi nel dopoguerra una ripresa del movimento migratorio e ciò è puntualmente avvenuto. Il numero degli espatri è gradualmente aumentato, portando a circa 2.500 la media annua fino al 1970. A partire da quegli anni la storia non può più parlare di emigrazione italiana all'estero ma di immigrazione straniera in Italia.

Emigrazione piemontese nel periodo 1951 - 1998

1951 3.521
1952 2.608
1953 1.771
1954 1.759
1955 1.975
1956 2.456
1957 1.719
1958 2.480
1959 3.200
1960 2.190
1961 2.835
1962 1.381
1963 2.451
1964 2.185
1965 5.020
1966 4.813
1967 3.974
1968 4.315
1969 4.374
1970 5.678
1971 3.810
1972 3.555
1973 3.211
1974 3.291
Anni Emigrati
1975 3.181
1976 3.205
1977 3.292
1978 3.112
1979 4.370
1980 3.059
1981 2.537
1982 2.603
1983 2.764
1984 1.553
1985 2.635
1986 2.114
1987 2.249
1988 2.212
1989 1.983
1990 2.918
1991 2.355
1992 1.258
1993 2.478
1994 3.063
1995 2.505
1996 3.253
1997 3.201
1998 3.248
Anni Emigrati
^



I CANTI DEGLI EMIGRANTI
L'emigrazione ha lasciato una traccia profonda anche nel canto popolare. Nelle ricerche effettuate da Angelo Agazzani, della "Camerata Corale La Grangia di Torino", sono emerse diverse canzoni legate all'espatrio. A titolo esemplificativo si propone "Quaranta giorni …", che offre le due versioni, La partenza ed Il ritorno, così presentate dal ricercatore: "Questo semplice documento 'Quaranta giorni …', peraltro riportato in innumerevoli pubblicazioni di canti popolari - dell'emigrazione come del lavoro - della nostra gente piemontese, ha sicuramente un doppio interesse proprio perché corredato, per merito della stessa famiglia di cantori che lo ha riproposto, da un raro canto del 'ritorno'. La storia scritta sulla epopea d'oltre oceano ci ha delineato le conseguenze, in definitiva positive, dell'emigrazione. La sopravvivenza trovata comunque, anche se pagata a caro prezzo, in lontani Paesi, ma tenace e radicata alle proprie origini. Qualcuno in Langa ricordava che non pochi riuscirono a nascondere, strettamente legati attorno ai polpacci, i virgulti di barbatelle di Dolcetti e Favorita, coperti da spesse calze per eludere le dogane severissime, preparando così il grande successo dei vini piemontesi anche in terre lontane. Ma il 'fenomeno emigrazione', per chi s'è fatto strada, è passato attraverso lo zappare terre altrui, costruire ferrovie, raccogliere caffè in sterminate fazendas assolate. Tutto in quella logica "del disperato" che cerca la sopravvivenza. Non pochi sono dovuti tornare depredati da furfanti del luogo o … importati. Poco spazio è stato dedicato a chi è tornato perché in 'quell'America ch'è tanto lonatana, no! Mai più ci vogliam ritornar!'. La canzone annuncia fra le righe l'amara fine di un periodo di dura prova e l'ammissione di una sconfitta, che però si stempera nella speranza dell'accoglienza della propria gente meno povera e con la fierezza che 'in America abbiam lasciato grande onore di noi italiani'".
 
 
La partenza
Quaranta giorni di macchina a vapore
fino in America noi siamo arrivati
abbiam dormito sul duro terreno
come le bestie abbiamo riposà.
   
Noi siam partiti dai nostri paesi
noi siam partiti con grande onore
abbiam trovato né paglia e né fieno
come le bestie abbiamo riposà!
Alla mattina appena risvegliati
Abbiam veduto il sol che risplendeva
Abbiam veduto il sol che risplendeva
che grand'America abbiamo ritrovà!
 
 Il ritorno
Noi ritorniamo nei nostri paesi
e ritorniamo felici e contenti.
I passati cattivi momenti
oramai sono tutti passà!
Nel paese appena arrivati
per il mare, che il cielo ci aiuti
con onori saremo ricevuti
con dei bei fiori appena siamo là.
Rivedremo le nostre casette
ed i campi ripieni di grano
In America ch'è tanto lontano
No! Mai più ci vogliamo ritornar!
In America abbiamo lasciato
grande onore di noi italiani.
Lavorando coi piedi e con le mani
E per formar quelle grandi città.
 
^