Raccontando il mio processo di sviluppo ho avuto modo di tracciare il sistema di informatica giuridica e l'ambiente di normazione che mi caratterizza e costituisce la parte più consistente degli elaborati prodotti in cui sono racchiusi i contenuti, le metodologie e le regole definite per migliorare la qualità della legislazione.
La scelta di percorrere questa strada è delineata nel decalogo originario del progetto che fissa quattro obiettivi rivolti allo sviluppo di un ambiente di normazione, allo scopo di:
1. consolidare la razionalizzazione normativa con le metodologie per la redazione
dei testi coordinati e vigenti;
2. mettere a punto software per simulare l'impatto delle nuove norme
e per agevolare il processo di redazione delle norme;
3. sperimentare nuove applicazioni operative e metodologiche per l'espansione
della catena delle leggi agli atti normativi ed attuativi, l'analisi
delle modifiche implicite e non testuali e l'impostazione metodologica
per la redazione di testi unici;
4. sfidare il labirinto legislativo.
Sicuramente si sono messi in gioco tutti gli strumenti e le energie disponibili per sfidare il labirinto legislativo:
Tuttavia pur avendo lavorato nella direzione di un'organizzazione sistematica della normazione per elevare il grado di conoscibilità e, per quanto possibile, di "certezza del diritto"(almeno formale), la sfida al labirinto continua e farà parte del decalogo della mia riprogettazione, questa volta come obiettivo esplicito, a causa della continua evoluzione del sistema legislativo e sociale e della sua complessità dovuta anche alla pluralità dei centri di produzione normativa.
"Il progetto si crea continuamente e sistematicamente nei labirinti dell'innovazione."Il primo approccio con l'informatica giuridica intesa come tecnica per la memorizzazione ed il reperimento dei dati giuridici è avvenuto nel 1982. Ma solo dal 1987 ha assunto un significato concreto nel sistema informativo consiliare, con i primi studi sull'informatica giuridica documentaria propedeutici alla progettazione della banca dati, soprattutto quando dal Centro di documentazione automatica della Corte Suprema di Cassazione si sono assimilate le tecniche informatiche applicate ai testi normativi (ad es. parole chiave, thesaurus), (1)le tecniche di classificazione dei documenti e dei riferimenti normativi, l'uso degli operatori logici per la ricerca full-text (2) , in seguito, la filosofia del "dato giuridico globale".
L'informatica giuridica è una denominazione ancora "fluida". Rispetto alla mia storia condivido quella che la intende come migliore accessibilità e conoscibilità (esterna ed interna) delle leggi, veicolo di maggiore democrazia (la pubblicità del diritto) e nuovo strumento di produzione, comunicazione e conservazione dei documenti normativi.
I campi d'indagine dell'informatica giuridica sono così definiti: documentario, gestionale e decisionale. I primi due non sono considerati propriamente giuridici, mentre il terzo sembra offrire nuovi orizzonti applicativi perché potrebbe aiutare il legislatore a conoscere più razionalmente le leggi, ma anche a redigerle in modo migliore, ad individuare in modo automatico i legami tra norma e norma, a riconoscere e controllare il diritto vigente (sia formale che sostanziale), a contenere l'inflazione e a seguire l'evoluzione della produzione normativa. Un campo che sostanzialmente concorre a supportare la qualità e il metodo della legislazione, obiettivo ormai assunto da tutti i centri di produzione normativa.
Un sistema di informatica giuridica che voglia rispondere alle molteplici esigenze può quindi sviluppare i campi d'indagine nel loro complesso anche se in misura differenziata, oppure operare in un ambito delimitato, in relazione agli scopi ed alle risorse tecniche, strumentali e umane che è in grado di mettere in gioco. Comunque un sistema di informatica giuridica che intenda supportare l'ambito decisionale deve necessariamente considerare tutti i campi d'indagine, ancor più se il meta modello di riferimento è la creazione di un ambiente di normazione integrato.
Ogni campo di indagine è in grado di dare soluzioni che un tempo sarebbero state impensabili, pur presentando ancora problematicità alle quali non sempre si è in grado di dare risposta nei tempi e nei modi necessari.
La gestione amministrativo-procedurale nel processo normativo e giuridico è ormai inscindibile dall'informatica e dai suoi continui aggiornamenti e i flussi gestionali sono ormai integrati con quelli documentali, anche ai fini della trasparenza normativa e amministrativa.
L'ambito decisionale è il più affascinante anche se denso di limiti e di difficoltà. Ambito a cui la legimatica intende contribuire come disciplina che si interessa dell'insieme delle tecniche informatiche applicate al processo normativo in tutto il suo ciclo (dalla formazione e divulgazione dei testi al consolidamento sistematico della normativa esistente, con testi coordinati e testi unici, fino al processo attuativo e valutativo dei risultati) e in cui hanno un rilievo significativo anche le applicazioni documentarie essendo necessaria un'ampia base informativa e conoscitiva.
L'accesso a banche dati giuridiche e legislative on line e off line fa ormai parte della routine di lavoro, anche se l'espansione delle applicazioni documentarie, oltre a porre esigenze di raccolta delle informazioni, rende sempre più pressante il problema del miglioramento dei sistemi di reperimento dei dati contenuti nelle banche dati, per superare gli ostacoli derivanti dall'ambiguità e vaghezza semantica e dalla varietà sintattica del linguaggio naturale.
Un buon reperimento dipende, infatti, dagli strumenti di ricerca forniti dal sistema (cioè, information retrieval, struttura e forma delle informazioni memorizzate, motori di ricerca e struttura ipertestuale), ma anche dalla capacità dell'utente nel condurre la ricerca e la navigazione. E accanto a tutto questo si sta facendo strada l'idea di operare anche sul testo per renderlo più chiaro, più rigoroso, più pre-informatico e più arricchito attraverso l'utilizzo di metalinguaggi (vedi XML – eXtensible Markup Language - lo standard che si sta affermando per la marcatura dei testi).
Una banca dati raccoglie un insieme di informazioni che ne costituiscono la base di conoscenza. In particolare, una banca dati normativa è strutturata come sistema automatico di raccolta, conservazione, elaborazione e ricerca di dati e testi normativi (legislativi e regolamentari), per rendere accessibile e comunicabile tale informazione .
Ciò significa che una banca dati normativa di divulgazione primaria deve rendere accessibili e conoscibili i testi normativi nel modo più completo e facile possibile perché teoricamente è diretta a tutti i cittadini e non solo agli addetti ai lavori, anche se questi ultimi ne sono, di fatto, i principali fruitori. Questa funzione è stata agevolata da Internet che ha senza dubbio migliorato la divulgazione normativa e la fruibilità dei testi, favorendo l'accesso alle banche dati ormai aggiornate in tempo reale.
Nella realizzazione di una banca dati normativa di divulgazione primaria è quindi importante tanto la sua architettura quanto la sua accessibilità anche attraverso canali differenziati per l'accesso facilitato o avanzato. Nella divulgazione secondaria le strategie sono di altro tipo in quanto questo livello di divulgazione cerca di informare gli utenti nel modo più chiaro e sintetico possibile sui contenuti delle leggi e sulle conseguenze giuridiche e fattuali.
L'accesso gratuito o oneroso alla banca dati è un altro aspetto collegato alla divulgazione normativa. Quando l'obiettivo è quello di fornire un servizio al "cittadino”e non solo agli operatori del diritto l'accesso è gratuito e libero. (3)
Per la mia divulgazione è stata scelta questa linea strategica unitamente a quella di fornire i testi coordinati delle leggi come base di conoscenza liberamente accessibile e fruibile dagli utenti della banca dati.
Rispetto al mio originario sistema di informatica giuridica le tecniche di ricerca hanno modificato il loro rilievo: alcune restano i canali preferenziali anche per l'accesso nella versione ipertestuale (come l'indice cronologico e i riferimenti normativi o come la classificazione dei documenti attraverso l'indice tematico sempre meno statico a causa del continuo cambiamento delle competenze legislative e amministrative regionali); altre hanno ridotto la loro utilità (come le parole chiave); altre, infine, sono state abbandonate (come il software di information retrieval per la ricerca full text) a seguito della progettazione e applicazione del nuovo motore di ricerca ipertestuale e della la mia diffusione attraverso Internet.
L'obiettivo di realizzare una banca dati in grado di fornire un servizio informativo in tempo reale e di facile consultazione sul processo legislativo regionale nel suo complesso (dai dati di iter alle proposte di legge fino ai testi storici delle leggi e a quelli vigenti e coordinati tra loro collegati), ha imposto la definizione di rigorose regole documentali, legistiche e legimatiche, informatiche e gestionali. Senza tali regole non si sarebbe potuto formalizzare e costituire il sistema, specie nella ricostruzione della legislazione vigente, dovendo assicurare il pieno rispetto del testo emanato dal legislatore in tutta la sua dinamica senza operare manipolazioni o interpretazioni, ma solo eventuali annotazioni esplicative del redattore.
"Non c'è pratica corretta senza teoria."L'ambiente integrato di normazione a supporto del "legislatore"ha un punto nevralgico nell'analisi della dinamica delle modifiche normative, la cui sequenza è dominabile se è espressa in modo esplicito o con rinvio formale alla fonte, mentre pone dei problemi interpretativi quando è espressa con rinvio materiale e ancor più quando le modifiche sono implicite o non testuali e quindi non "afferrabili"e facilmente traducibili in un testo vigente (o che si possa dire con certezza effettivamente vigente).
Infatti, nel rapporto tra norma dettata, applicata e conosciuta non basta "conoscere la vigenza formale e la leggibilità delle trasformazioni delle leggi, occorre anche conoscere l'effettività delle leggi", né basta "produrre le leggi, occorre anche qualificare la loro produzione e applicazione".
Di qui l'esigenza di tenere distinto il piano formale da quello interpretativo (4) e l'informazione di base (fruibile in modo facilitato da molti utilizzatori) rispetto all'ambiente di normazione, accessibile solo agli operatori legistici che devono invece poter analizzare le implicazioni sulla produzione normativa, in particolare, sulle tecniche redazionali e sulle metodologie di analisi dell'impatto normativo e, più in generale, sul mantenimento della qualità del sistema normativo.
"Il sistema giuridico è un oggetto troppo complesso per essere pienamente dominato. Il sistema normativo è (anche) un gigantesco e infinito magazzino, in cui si aggira l'operatore giuridico per trovare gli attrezzi più adatti per risolvere il caso che deve e vuole risolvere, questi attrezzi per lo più sono già dati e fissi, disposti…negli scaffali, ma vanno costruiti volta per volta usando i dispositivi che siUn ambiente integrato di normazione è generato per supportare la decisione normativa attraverso specifici programmi informatici, metodi di analisi dell'impatto regolativo e strumenti di lavoro inseriti nel sistema per aiutare: a) la redazione (e diagnosi) del testo; b) la simulazione dell'impatto normativo (e analisi del contesto) attraverso i riferimenti normativi; c) l'analisi della spesa attraverso le disposizioni normative e la valutazione degli effetti economici e finanziari; d) l'analisi procedurale e amministrativa attraverso l'utilizzo di strumenti per la descrizione dei flussi procedurali, degli adempimenti e degli atti attuativi, degli attori e dei destinatari della normativa; e) l'acquisizione di elementi documentali e informativi per una migliore conoscenza sui temi e sui problemi oggetto d'esame o di valutazione.
Un tale ambiente di normazione per la sua complessità è concretamente realizzabile se si adotta l'approccio della "scala a pioli"(o del "passo dopo passo"), di fatto seguito per integrare nella banca dati (e nel sistema informativo consiliare) programmi legimatici, metodologie e strumenti di lavoro che incidono sui modi di svolgere l'attività normativa.
Il sistema contiene, infatti, programmi di redazione(5) e di trattamento e marcatura dei testi per assicurare omogeneità nell'applicazione delle regole legistiche, ma anche programmi di simulazione dell'impatto (6) della nuova proposta normativa sul corpus vigente con la semplice navigazione ipertestuale dei riferimenti normativi e, infine, il motore di ricerca e di redazione dell'ipertesto della legislazione e di generazione interattiva del dossier virtuale dell'atto.
Il mio nome "Arianna"è dato da una congiunzione simbolica
tra il triangolo (la legge e la sua sacralità), il labirinto (normativo)
e la prima lettera dell'alfabeto A (.)
In quel nome evoco il filo di "Arianna"dato a Teseo per uscire dal labirinto costruito da Minosse, il legislatore: un filo che si snoda in un continuo percorso progettuale e creativo di strumenti e metodi di analisi per superare (o almeno ridurre) l'inflazione e il disordine normativo.
Nel filo di "Arianna"è condensato un progetto in continuo sviluppo sempre più sollecitato dell'evoluzione tecnologica e dal paradigma ipertestuale e virtuale. Quel filo presentato alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative nel dicembre 1995, con slide simboliche e con metafore sul labirinto legislativo e sugli strumenti per aiutare il legislatore a uscire da quel labirinto,(7) è tuttora rappresentativo dell'attuale banca dati anche se aggiornabile in coerenza con la mia riprogettazione.
Come banca dati documentale fin dalla mia genesi ho cercato di incorporare tutte le informazioni necessarie e di incrementarne i domini. Come sistema di informatica giuridica ho cercato di fare interagire funzioni giuridiche, informatiche, organizzative, gestionali e valori di "senso"per una nuova architettura normativa. Come ambiente di normazione ho cercato di supportare il processo legislativo con regole, metodologie e programmi di aiuto al legislatore e al tecnico legistico per migliorare la qualità della normazione.
In quella A () sono disegnata non come semplice contenitore, bensì come sistema
aperto a forme analitiche di apprendimento, alla ricerca di nuovi strumenti di
lavoro e metodi di analisi e di accesso a fonti informative.
Come banca dati devo servire a molti: al legislatore per decidere, al cittadino per sapere ciò che deve fare o esigere, al tecnico per attuare, all'operatore del diritto per rilevare incongruenze, ambiguità, effetti indesiderati e per interpretare. Più in generale, devo servire all'utente anche non esperto per leggere e comprendere ciò che sta in "alto", la legge, e per districarsi nel "labirinto"delle norme, in modo da seguirne la trasformazione nel tempo.
Fonte: CD Rom "Il sistema informativo del Consiglio Regionale del Piemonte" 2001
Il patrimonio informativo di "Arianna", oltre ai dati di iter dei progetti di legge con tutte le componenti, ai riferimenti normativi, ai testi dei progetti e delle leggi (nelle versioni storica e coordinata) e ai testi dei regolamenti, è costituito anche dai dati di iter relativi alle deliberazioni consiliari ed agli atti del sindacato ispettivo (interrogazioni, interpellanze, mozioni ed ordini del giorno) la cui base testuale sarà integrata nel sistema secondo il paradigma ipertestuale e virtuale già presente nel dossier della legge, in coincidenza con la mia riprogettazione.
Il risultato attuale è un ambiente integrato di normazione che racchiude al proprio interno:I nuovi percorsi del "filo di Arianna"svilupperanno, in particolare, le funzioni redazionali (con l'applicazione di nuovi standard e programmi automatici), le funzioni metodologiche (con lo sviluppo legimatico) e le funzioni di documentazione (con l'estensione del dossier virtuale in tutta la filiera normativa e in tutti i documenti che necessitano di essere arricchiti e integrati nel sistema) per rispondere alle esigenze di analisi e supporto ai processi decisionali e conoscitivi e di divulgazione normativa, con un ulteriore miglioramento della navigazione ipertestuale.
La tecnica legislativa offre metodi che si possono informatizzare realizzando strumenti molteplici sia per la strutturazione formale e gerarchica e la redazione del testo (drafting), sia per la strutturazione funzionale e la preparazione di documenti legislativi strutturati e arricchiti di informazioni evidenziate, sia ancora per l'impatto normativo e la gestione dei sistemi normativi.
L'unità documentale originaria (8) della banca dati è l'articolo in quanto partizione di base del testo normativo. Nella banca dati la legge è quindi descritta come insieme di articoli con un trattamento informatico specifico per i testi e per i riferimenti normativi.
La mia riprogettazione consente un'unità documentale inferiore all'articolo ed allo stesso comma, come indica il progetto "Norme in rete".
Il riferimento normativo è una proposizione che richiama una parte dell'atto o una disposizione di altro atto, è quindi un collegamento che può essere riferito alla legge nella sua interezza, a partizioni intermedie superiori all'articolo (capo e sue sezioni, titolo, parte, libro), all'articolo e a partizioni inferiori all'articolo (comma e suoi periodi, lettera e suoi numeri). Quando un richiamo integra la disciplina richiamante mediante la disciplina richiamata e quindi ha carattere e fine normativo è definito rinvio normativo.
I riferimenti normativi giocano un ruolo fondamentale nella rappresentazione di un sistema giuridico in un sistema informatico. Nel sistema "Arianna"i riferimenti normativi rispecchiano lo standard Italgiure (9) della Corte Suprema di Cassazione e la loro classificazione di base (riferimenti privilegiati testuali e non testuali e riferimenti non privilegiati).
Per standard normativo si intende un modulo uniforme e costante di scrittura per esprimere e individuare le norme oggetto di un riferimento normativo e quindi per ricercare le leggi regionali memorizzate. Costituito da un insieme di segmenti uniti da un trattino basso, in "Arianna"lo standard normativo (10) è espresso con uno specifico formalismo solo nelle procedure di sistema che contengono anche i riferimenti esterni (ad atti statali o comunitari), mentre nell'ipertesto della legislazione regionale è espresso in linguaggio naturale ed è un link per la navigazione nel reticolo dei riferimenti (vedi icona dei riferimenti attivi e passivi e note nei testi coordinati), prima limitata a quelli interni alla normativa regionale in quanto strutturati nel sistema, e ora estendibile, come prevede anche il progetto "Norme in rete", a quelli esterni con il linguaggio XML e con il meccanismo utilizzato in internet per identificare le risorse informative di rete (URN) e per creare automaticamente gli iperlink necessari per la navigazione tra i richiami presenti nei testi normativi.
La classificazione dei riferimenti normativi mutuata dal sistema Italgiure è stata dettagliata integrando, in particolare, i codici delle categorie giuridiche (11) e i qualificatori delle relazioni tra norme ai fini della redazione dei testi coordinati.
Rispetto alle categorie giuridiche ed alle versioni dei testi previsti dal sistema, i riferimenti sono così classificati:
In "Arianna"il trattamento informatico dei riferimenti normativi (13) varia a seconda che questi incidano sull'articolo o su una partizione, inferiore o superiore all'unità documentale.
Il sistema tratta con le stesse convenzioni sia l'allegato(14) propriamente detto sia quello improprio, per consentire un'identificazione univoca senza contravvenire alle regole legistiche e assicura coerenza tra il numero degli allegati codificato nei dati di vigenza (o fase E), dei contatori nella griglia e degli allegati denominati nel testo.
Con lo sviluppo delle tecnologie troverà una soluzione compiuta anche
il problema degli allegati non memorizzabili (vedi ad es. cartografie, bilanci)
al momento non presenti nella base testuale e segnalati nelle leggi con "omissis".
Le regole per la strutturazione formale dei testi normativi archiviati nella banca dati sono il risultato di analisi, sperimentazioni e variazioni effettuate nel corso del progetto: alcune nate da esigenze pratiche, altre dai canoni dei principali sistemi di informatica giuridica italiani, altre dalle regole legistiche che hanno costituito la rotta principale per definire gli standard della banca dati (15) secondo le caratteristiche proprie della struttura formale e gerarchica del testo normativo.
Le regole e gli standard redazionali sono basilari per normalizzare la scrittura e la struttura dei testi normativi in tutto il processo e flusso gestionale del testo, dalla formazione alla pubblicazione ufficiale e infine alla divulgazione anche via internet.
Gli standard per la struttura formale e gerarchica dei testi normativi sono quindi costituiti da un insieme di regole legistiche di base, di impostazione grafica, specifica e generale, e di marcatura del testo nelle sue partizioni, compresi i segni particolari ai fini del trattamento informatico.
Tali standard hanno compiuto anche un'importante funzione formativa attraverso la diffusione e l'applicazione uniforme delle regole redazionali e legistiche del sistema e dopo il riscontro con il linguaggio HTML, necessario per la diffusione dell'ipertesto della legislazione regionale in internet, sono ora ampiamente innovati con il passaggio al linguaggio XML, in modo da rispecchiare ancora più estesamente le regole legistiche ed arricchire il testo non solo con i marcatori (16) strutturali gerarchici, ma anche con quelli funzionali relativi alla metainformazione.
Lo standard XML, (17) infatti, si sta imponendo come soluzione primaria per la rappresentazione delle informazioni perché consente di definire linguaggi di marcatura che permettono di associare un significato all'informazione.
L'archivio dei testi storici (le leggi regionali emanante) contribuisce
inoltre ad alimentare la banca dati di legislazione regionale condivisa presso
la Camera dei deputati. L'operazione originariamente comportava la trasmissione
assai macchinosa di un tracciato dei testi da parte di specialisti informatici,
ora è semplice e realizzabile in tempo reale direttamente dal referente
legistico incaricato, con la trasmissione via posta elettronica dei testi delle
leggi appena pubblicate nel Bollettino Ufficiale, secondo gli standard strutturali
definiti, a seguito dell'intesa sottoscritta dalla Camera stessa, dalla
Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali e dagli altri soggetti
istituzionali nazionali aderenti al Coordinamento dei sistemi informativi di
legislazione statale e regionale.
Il modello ha lo scopo di fornire informazioni sull'iter delle proposte di legge, sullo stato e sugli indicatori giuridico-finanziari della legge. La gestione decentrata dei dati di iter - che risponde all'esigenza di disporre di informazioni complete, tempestive e affidabili - interagisce con il sistema che immette automaticamente alcuni dati per integrare le informazioni e svolgere alcune funzioni di controllo. (18)
Il modello originario dei dati l'iter è suddiviso in fasi logiche (fase A presentazione, fase B assegnazione alla Commissione, fase C esame in Commissione, fase D esame del Governo, fase E vigenza) e le categorie dei dati si distinguono nelle seguenti: primari (di interesse nazionale e europeo), secondari (di interesse regionale), di fase, di multifase (coinvolgenti più fasi o dinamici), oggettivi (di iter formale), soggettivi (deducibili dall'analisi), di appoggio (per disporre di informazioni specifiche).
Nella nuova "Arianna"le fasi logiche saranno modificate in modo da accorpare la fase di presentazione e di assegnazione ed eliminare la fase D esame del Governo ormai superata dalla legge costituzionale 3/2001.
Tra i dati di iter contenuti nel modello sono da evidenziare, per la valenza informativa e informatico-giuridica, lo stato e la situazione della proposta di legge e della legge, gli indicatori finanziari e giuridici e la classificazione.
La nuova proposta prevede di inserire solo le voci che riguardano i dati di iter della proposta di legge inserendo la notifica UE e riconducendo tutti i valori relativi alla vigenza arricchiti con nuove voci in una specifica tabella relativa ai soli dati di vigenza.Lo stato descrive l'avanzamento raggiunto dalla proposta di legge nelle fasi dell'iter e una volta divenuta legge lo stato di vigenza o di abrogazione. Il campo stato, (19) alimentato anche in automatico dal sistema, ha variato nel tempo i valori che necessitano di essere aggiornati con la mia riprogettazione e rispetto alle nuove regole costituzionali.
La situazione descrive invece la condizione di efficacia della legge. (20) Nel
modello originario dei dati questo campo e quello dello stato richiedevano una
lettura contestuale per conoscere la vigenza formale della legge.
Gli indicatori sono informazioni di utilità per allargare lo spettro informativo della legge attraverso la codifica di categorie giuridiche, finanziarie e di vigenza.
Gli indicatori giuridici iniziali sono stati progressivamente aggiornati e integrati con nuovi campi per rispondere alle esigenze documentali di base e ora sono divulgati anche attraverso l'ipertesto della legislazione.
Gli indicatori finanziari, che per una certa fase hanno alimentato anche la base dati del progetto per l'analisi finanziaria delle leggi regionali di spesa, (21) sono al momento aggiornati solo nei campi relativi alla previsione di spesa e di entrata e al tipo di spesa e di entrata, mentre viene periodicamente aggiornato il nomenclatore delle leggi di spesa vigenti o con effetti contabili e finanziari nell'ambito delle unità di previsione e dei capitoli di bilancio. Con la nuova legge di contabilità regionale che prevede anche la scheda tecnica finanziaria l'impianto degli indicatori finanziari andrà necessariamente rivisitato.
Gli indicatori giuridici a loro volta dovranno essere aggiornati e implementati in relazione alle nuove tecniche di analisi dell'impatto regolativo (AIR), alla previsione di clausole valutative e di tipologie caratterizzanti la legislazione regionale nel quadro della riforma costituzionale, al fine di supportare l'attività di analisi giuridico-documentale e di migliorare la conoscenza e la qualità della legislazione regionale anche attraverso l'Osservatorio della legislazione regionale.
Gli indicatori giuridici e di vigenza (22) anteriori alla mia riprogettazione riguardano: deleghe, enti/organismi anche di nomina regionale, sanzioni amministrative, efficacia temporanea totale o parziale, procedure, scadenze, informazioni/pareri, piani, regolamento di applicazione/esecuzione, legge quadro, normativa Unione europea, allarme costituzionale (contenzioso), entrata in vigore.
Con l'ipertesto della legislazione regionale, mediante un programma di conversione dei dati di iter memorizzati, si è realizzata la redazione automatica in linguaggio naturale della storia della legge e della proposta di legge, per facilitare la consultazione dei dati di iter (di fatto quelli selezionati nella scheda di sintesi derivabile dalla vecchia procedura di stampa) e degli indicatori giuridici. In questo modo l'utente può consultare i dati attraverso l'icona ipertestuale incorporata nel testo oppure attraverso il motore di accesso alla banca dati.La classificazione ha una grande importanza nella documentaristica e anche in "Arianna"è uno dei canali privilegiati di accesso alla banca dati e all'ipertesto della legislazione attraverso aree tematiche.
Si tratta di un archivio organizzato in modo tradizionale con chiavi di ricerca classiche (classificazioni per voci e sottovoci). Diversamente dal Thesaurus (23) in cui tutti i vocaboli hanno lo stesso rango, il sistema di classificazione della banca dati è per ora gerarchico ed è articolato in quattro settori organici, a loro volta suddivisi in materie (macrovoci o aree tematiche per la ricerca in internet) e sub-materie (o microvoci per la classificazione di articoli specifici o di sottovoci relative alla macrovoce della legge o ad altre macrovoci collegate alla legge).
I settori organici e le materie attualmente presenti nella classificazione di "Arianna"(24) sono stati individuati sulla base dell'ex-articolo 117 della Costituzione collegato al D.P.R 616/1977 e del sistema di classificazione degli atti amministrativi e del Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, apportando le integrazioni e gli aggiornamenti necessari al sistema.
L'attuale classificazione ha inoltre la peculiarità di essere utilizzata per tutti gli atti consiliari (normativi, ispettivi e amministrativi).
Il modello di classificazione è passato attraverso varie verifiche per precisare le regole di classificazione, studiare l'eventuale interazione con il metodo di classificazione della Gazzetta Ufficiale (distribuita all'articolo) e del Senato (basata su Thesauri), definire i legami tra i classificatori di "Arianna"e le voci del Codice delle leggi, individuare un sistema uniforme di classificazione degli atti regionali, degli strumenti documentali e dei settori di materie, in modo da facilitare la ricerca.
Il modello necessita non solo di un adeguamento alle nuove funzioni amministrative
conferite alle Regioni ed al nuovo assetto costituzionale, ma soprattutto di
una riprogettazione strutturale che consenta una classificazione multilivello
con modalità automatiche attraverso Thesauri e strumenti di analisi
linguistica e con funzioni ipertestuali (ad es. legami di ogni atto alle varie
materie e agli indicatori giuridici, compreso il legame alle strutture organizzative
preposte all'attuazione della normativa), per superare le attuali rigidità.
Il nuovo modello dovrà anche correlarsi agli standard previsti da "Norme
in rete"e potrà essere arricchito con ulteriori motori di ricerca.
"Arianna"si è data un sistema full-text per la memorizzazione e la ricerca di tutte le parole del testo indicizzato da un apposito programma. A questo fine è stato sviluppato SIR, un software di information retrieval ormai abbandonato e sostituito con il motore di ricerca ipertestuale che ne mantiene il metodo. Tuttavia lo si descrive per memoria storica.
SIR era in grado di riconoscere documenti strutturati a uno o due livelli e in cui l'unità documento era gestita in modo dinamico per poter allargare e restringere il contesto di ricerca e quindi poter effettuare ricerche di termini compresenti nell'articolo (l'unità documentale della banca dati) o nell'intera legge.
SIR (25) oltre a suddividere i documenti al loro interno in variabili di ricerca con struttura a carattere, testuale o tabellare era in grado di riconoscere e gestire anche variabili esterne, in particolare i dati memorizzati in archivi Oracle, per far colloquiare ambienti tradizionalmente isolati nell'ambito di una stessa organizzazione. SIR eseguiva infatti una ricerca sui propri file indice per parola abbinando i risultati della ricerca in Oracle per rispondere all'utente.
Le componenti fondamentali di SIR erano quattro:
1. Archiviazione: la funzione per analizzare e formattare i documenti, scandire i termini, memorizzarli in indici. Questa funzione, assai complessa, creava strutture di alberi in memoria (con allocazione dinamica), gestiva acquisizione e scarico dei termini in modo ricorsivo e lanciava processi paralleli per ottimizzare l'uso delle risorse.
- Vocabolario positivo: tre liste dove a ogni parola archiviata veniva attribuito
un numero progressivo. L'indirizzamento in una delle tre liste era in
funzione della lunghezza del termine.
- Lessici: liste (una per canale o variabile) dove per ogni parola venivano
memorizzate occorrenze e frequenze
- Liste invertite: liste che ad ogni termine associano l'elenco dei documenti
che lo contengono. Le liste sono gestite in modo dinamico in funzione delle
frequenze dei termini
- Elenchi documenti: liste (una per documento) che associano i due livelli
previsti di documento
- Vocabolario negativo: elenco di stopword.
I testi accettati in input erano file ASCII comunque prodotti, nei quali erano stati evidenziati secondo regole basilari di mark up i dati di interesse.
Dal vocabolario positivo di "Arianna"è stato altresì derivato e arricchito il vocabolario dei termini giuridici che di fatto costituisce una sorta di Thesauro.
Un sistema di informatica giuridica può giocare un ruolo decisivo rispetto al coordinamento e al consolidamento delle leggi modificate nel tempo per rispondere all'esigenza istituzionale di limitare lo stock normativo e di migliorare la comprensibilità delle leggi.
Tuttavia l'informatica giuridica può assicurare un aggiornamento permanente dei testi nei limiti in cui è assicurata anche un'adeguata tecnica legislativa in grado di far fronte all'esigenza di dominare la complessità del sistema legislativo dovuta alla evoluzione del sistema sociale.
Il testo coordinato è uno strumento che può contribuire a tale scopo anche se privo di valore e di effetti giuridici, ma dotato di valenza conoscitiva e operativa ed in grado di fornire un servizio informativo sempre più avvertito come necessario da una molteplicità di soggetti.
Nel mio sistema è stato un importante obiettivo costitutivo per dare valore aggiunto alla banca dati e per aiutare il legislatore, il cittadino, il tecnico, l'operatore nelle proprie attività ed esigenze conoscitive e informative.
Per la sua realizzazione hanno assunto rilevanza i metodi, le regole legistiche e legimatiche, gli strumenti, le procedure per il coordinamento dei testi legislativi, ricomprendenti tutte le attività volte a ricostruire la legislazione vigente (almeno formale).
Nella definizione della metodologia del testo coordinato hanno avuto un peso non solo l'analisi giuridica e l'ipotesi di percorso per la ricostruzione della legislazione vigente, ma anche la tecnologia allora disponibile. Infatti la scelta di memorizzare solo l'ultimo testo coordinato vigente è stata fortemente condizionata dalla limitata capacità di memoria del minielaboratore.
Nella mia riprogettazione disponendo di nuove tecnologie potrò invece memorizzare tutti i testi coordinati nella sequenza cronologica senza limitarmi all'ultima versione vigente.
In sostanza, il sistema attuale, mantenendo la traccia della dinamica normativa nella codifica dello stato dei riferimenti normativi (ad es. vigenti, superati o parzialmente vigenti), consente di ricostruire la legislazione vigente ad una determinata data: in via virtuale attraverso la griglia dei riferimenti normativi e in via fattuale attraverso una nuova compilazione del testo coordinato qualora non si tenga copia dei testi coordinati pregressi negli archivi di lavoro o nelle raccolte cartacee. Questo se è poco problematico per la normativa regionale che ha subito modifiche testuali dirette sulla legge radice (c.d. catena primaria), è invece oneroso per la normativa regionale che ha subito modifiche stratificate nel tempo, specie se in forma non testuale o espressa su leggi intermedie (c.d. catena secondaria). (26)
Esempio di simulazione delle modifiche alla radice della catena e ad anelli intermedi della catena
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Stai abrogando un articolo già abrogato
Per la ricostruzione della normativa vigente si è comunque seguito un percorso sia diacronico che sincronico, dovendo anzitutto memorizzare nella banca dati i testi storici e codificare i riferimenti normativi privilegiati (modifiche integrative, abrogative, sostitutive, interpretative, ecc.) nella sequenza cronologica delle leggi e quindi definire la metodologia per la redazione del testo coordinato analizzando la dinamica delle relazioni attive e passive in modo da "scremare"tutte le relazioni superate da successiva abrogazione (di intera legge o di articolo) o modifica di intero articolo.
Per redigere i testi coordinati occorre navigare all'interno del corpus normativo e, in particolare, nella rete delle relazioni tra leggi e relative disposizioni e seguirne dinamicamente le modifiche intervenute nel tempo attraverso la codifica dei riferimenti normativi e del loro stato di vigenza senza "pretendere che il redattore ricostruisca tutte le catene normative possibili, anche perché non esistono catene sature, né catene chiuse, nel senso che la legge è solo un tassello di un mosaico più ampio.".
Il testo coordinato (o aggiornato) è quindi il testo risultante dall'unificazione delle modifiche esplicite (aggiuntive, abrogative e sostitutive) nel testo della legge base (o radice) intervenute nel tempo annotato con la segnalazione delle modifiche implicite e delle note esplicative del redattore.
L'attività di coordinamento può avvenire in vari momenti:
Nel mio sistema il testo coordinato è redatto sistematicamente, mentre secondo l'articolo 11 del testo unico 1092/1985 (27) tale testo è redatto quando una legge ovvero un decreto o altro atto avente contenuto normativo abbia subito diverse e complesse modifiche per cui viene predisposta una versione esplicativa da pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale in carattere corsivo per evidenziare le modifiche intercorse.
Nella metodologia per la redazione del testo coordinato (28) per la codifica delle modifiche testuali esplicite (espresse con formula) si sono assunti i termini definiti dalle regole legistiche (abrogazione, integrazione e sostituzione) data la varietà di formulazioni usate dal legislatore per gestire le trasformazioni delle disposizioni a livello di unità documentale (intero articolo o allegato) e di sue porzioni (comma, periodo, parole/a e segni di interpunzione qualificandone la modifica (+ - =). Inoltre si è assunta la teoria del reticolo delle modifiche per individuare il tipo di relazione tra due o più norme, le operazioni manuali o automatiche da compiere nella redazione e la collocazione nell'archivio storico o in quello vigente.
Ne sono scaturiti i codici di trasformazione della norma per codificare le modifiche e qualificare i riferimenti normativi:
Termini |
Intero Articolo |
Porzione articolo - comma- parte - parola - segno di interpunzione |
- Abrogazione Soppressione |
AB |
MD -
|
- Sostituzione - Abrogazione e sostituzione - Soppressione e sostituzione |
MD
|
MD = |
- Integrazione Aggiunta |
MD
|
MD +
|
Codice MT : per modificazione intero titolo legge o partizione intermedia
Codice MT (+ - =): per modificazione porzione titolo legge o partizione intermedia.
Le fasi per la ricostruzione del testo coordinato sono così riepilogate:
1. memorizzazione e strutturazione dei testi storici in connessione all'iter;Quando abbiamo verificato la praticabilità della metodologia per la ricostruzione della normativa vigente e la possibilità di gestire persino le modifiche dei segni di interpunzione o di spostamento di comma ci siamo sentiti quasi "onnipotenti", ma ben presto ci siamo resi conto che quel metodo era anche uno strumento di diagnosi della qualità normativa e quindi della non adeguata applicazione delle regole legistiche. Inoltre abbiamo appreso che in un sistema di informatica giuridica ha un'importanza basilare la regola legistica che suggerisce di modificare l'intero articolo o almeno le sue partizioni inferiori, per migliorare la manutenzione del sistema normativo e la leggibilità dei testi.
Nello sviluppo dell'ambiente di normazione e nella prospettiva della
diffusione del paradigma ipertestuale e virtuale nel sistema informativo consiliare,
il testo coordinato da obiettivo innovativo e cardine del sistema (o snodo
cruciale per uscire dal labirinto legislativo) è ormai diventato uno
degli strumenti metodologici e dei modi di produrre testi leggibili e conoscibili,
pur se una sua redazione guidata e semplificata richiederà ancora lavoro
sul piano sia giuridico che legimatico. A quell'obiettivo così impegnativo
e così complesso e comunque da arricchire se ne sono ormai aggiunti
altri: alcuni ancora allo stadio ideativo, altri già realizzati con
successo o accantonati in vista di nuove implementazioni. Eccone alcuni.
Il Consiglio regionale, dopo oltre vent'anni di attività legislativa e in presenza di numerose leggi modificative e integrative, ha ritenuto nello scorcio finale della V legislatura (settembre 1994-marzo1995) di dare vita ad una Commissione speciale assegnandole il compito di predisporre testi unici della legislazione regionale di settore, per unificare e coordinare la normativa frammentata e stratificata senza alterarne il contenuto precettivo, definendo metodologie di lavoro anche correlate alle regole di tecnica legislativa, al fine di sottoporre i testi elaborati all'approvazione del Consiglio in sede redigente.
La Commissione speciale "Testi unici"non avendo raggiunto l'obiettivo redazionale, per svariate ragioni tra cui la continua dinamica del sistema normativo regionale e statale, in circa sei mesi di attività ha operato sul piano propositivo e metodologico per qualificare la funzione legislativa e per migliorare la qualità tecnica del prodotto normativo.
Nella relazione finale la scelta di avviare un processo di riordino legislativo attraverso i testi unici seppure a diritto costante viene considerata come il segnale di "un'esigenza di inventario della legislazione vigente, in modo da acquisire consapevolezza dello stato dell'arte per poter passare ad un consolidamento e svecchiamento della legislazione"e come un'opportunità per riflettere sulla complessità del processo legislativo e sulla "crisi della legge".
Nella relazione si dà uno spaccato della legislazione piemontese(32) e alcune questioni poste in quella relazione sono tuttora aperte:
"In una società complessa, la concezione e la funzione stessa
della legge si modifica e gran parte della legislazione assume sempre più una
natura amministrativa, in particolare nell'ordinamento regionale, anzi la legge
diventa uno degli svariati aspetti della produzione normativa. In questo contesto,
in cui l'applicazione delle leggi diventa centrale anche se dipendente dall'interpretazione,
occorre dunque ‘ricercare e ritrovare un ordine, un sistema per non tradire
le leggi'.
[…] l'applicazione delle regole di tecnica legislativa sono dominanti
nella redazione del testo unico, ma lo sarebbero ancora di più se compiutamente
applicate ex-ante nella formazione delle leggi perché contribuirebbero
ad evitare o a ridurre il bisogno di adozione di testi unici.
Tra le finalità del testo unico, la più suggestiva è sicuramente
quella che prospetta una nuova architettura normativa in cui il testo unico
di leggi regionali è sia strumento di consolidamento della normativa
preesistente, sia strumento di produzione di nuovo diritto. Un tale testo che
ha anche i caratteri di nuova legge organica consentirebbe di costruire un
impianto normativo sistematico seguendo la dinamica normativa e sociale."
La Commissione speciale "Testi unici"è tuttavia giunta ad un approdo formulando proposte sul piano istituzionale, procedimentale, organizzativo e metodologico, alcune delle quali derivate da esperienze e studi maturati nel mio percorso, per tracciare un progetto per il rinnovamento della funzione normativa che "Arianna"ha fatto proprie assumendole nei suoi sviluppi. Qui di seguito si riporta uno stralcio:
"La proposta istituzionale più urgente e priva di costi riguarda
l'adozione del manuale di tecnica legislativa, quale atto simbolico che racchiude
la volontà di un centro di produzione normativa di qualificare la funzione
e l'attività legislativa. Ma rilevante è anche la proposta di
innestare un nuovo impianto legislativo.
La ricerca nell'ambito del procedimento legislativo in sede redigente di adeguate
soluzioni procedurali per i testi unici di leggi regionali vuole superare gli
scogli incontrati dalla Commissione speciale, per consentire al legislatore
di esercitare i propri poteri normativi, ed al tempo stesso incoraggiare la
redazione di testi unici.
Sul piano organizzativo si vuole affermare la valenza strategica delle tecniche
legislative per l'efficienza, la produttività e la trasparenza dell'azione
legislativa e amministrativa e l'esigenza di trasformare le attività tradizionali
(di segreteria e di verbalizzazione) dei centri di produzione normativa in
attività specialistiche legate ad un ambiente di normazione giuridico-informatico.
Questo anche in direzione della formazione di nuove professionalità e
di nuovi metodi di lavoro.
Sul piano metodologico si prospetta il proseguimento dell'attività ricognitiva
fin qui svolta dalla Commissione, intregrandola con altri interventi rivolti
alla semplificazione normativa.
Le proposte sul piano istituzionale
* adottare il manuale "Regole e suggerimenti per la redazione dei testi
normativi" con deliberazione consiliare o con deliberazioni distinte dell'Ufficio
di Presidenza e della Giunta regionale
* approdare a poche leggi regionali organiche (o generali) attorno alle quali
far operare le leggi provvedimento (o speciali) per ridare sistematicità all'ordinamento
* sviluppare una politica di programmazione, valutazione e divulgazione legislativa
(v. programmi legislativi annuali da pubblicare sul Bollettino Ufficiale o
su altre testate istituzionali, libri verdi su proposte chiave, valutazione
periodica dell'attuazione delle leggi, piano annuale delle pubblicazioni legislative
e relativa utenza)
Le proposte sul piano procedimentale
* integrare il regolamento consiliare con una procedura peculiare per l'esame
e l'approvazione dei testi unici legislativi che unifichino, coordinino ed
eventualmente innovino la normativa pregressa su una determinata materia. […]
* integrare il regolamento consiliare con raccomandazioni sulla redazione delle
norme che suggeriscano sia un consolidamento delle leggi pregresse, già in
sede di formazione della legge, sia l'abrogazione e modificazione esplicita
delle norme e l'uso della tecnica della novellazione, per dare visibilità alle
modificazioni anche nei testi unici.
Le proposte sul piano organizzativo
* potenziare il Servizio legislativo del Consiglio regionale e prevedere l'istituzione
di una struttura per il coordinamento e la razionalizzazione dell'attività normativa
della Giunta regionale
* organizzare seminari sulle tecniche legislative (drafting, analisi delle
procedure, analisi di fattibilità e implementazione) e amministrative
(v. Manuale di stile) e sull'informatica-giuridica, rivolti ai consiglieri
regionali e ai funzionari
* definire standard comuni per la struttura dei testi nel Bollettino Ufficiale,
nel Codice della Regione e nella banca dati "Arianna", integrando
il flusso gestionale dei testi, per assicurare uniformità ed economie
gestionali, nonchè standard delle fonti notiziali da porre a corredo
delle leggi regionali pubblicate, per assicurare maggiore trasparenza all'azione
legislativa.
Le proposte sul piano metodologico
* proseguire la ricognizione della legislazione settoriale nell'ambito di un
rapporto collaborativo fra le strutture del Consiglio e della Giunta regionali,
per assicurare il monitoraggio costante dei riferimenti normativi e dello stato
dell'ordinamento (ad es. leggi non operanti o non più applicate o desuete)
e per individuare le aree su cui intervenire con testi unici e con delegificazione
* redigere sistematicamente i testi coordinati ogni volta che vengano approvate
leggi modificative, attraverso le metodologie della banca dati "Arianna"(v.
anche il testo coordinato ex-ante e le catene normative, utili per la simulazione
dell'impatto normativo e per il consolidamento delle norme), quale strumento
propedeutico per la redazione dei testi unici
* pubblicare raccolte organiche e complete della normativa corredate da indici
cronologici e analitici e per settore di materia, anche per attribuire ad ogni
legge lo stato nell'ambito dell'ordinamento (ad es. vigente, non operante,
abrogata, integrata)
* predisporre strumenti informativi sui percorsi procedurali della legge e
sperimentare anche "condizioni di utenza", cioè l'insieme
delle operazioni che un utente deve fare per il completo espletamento della
pratica anche al fine di rilevare da quali disposizioni derivino disfunzioni
o quali disposizioni non siano applicabili, per adottare le modifiche opportune.
Alcuni obiettivi indicati dalla Commissione speciale "Testi unici"per migliorare la qualità della legislazione sono stati realizzati, coerentemente con lo sviluppo dell'ambiente di normazione: l'adozione formale del Manuale di regole legistiche da parte del Consiglio regionale (1995), la redazione del codice elettronico e ipertestuale, la definizione di standard redazionali, la collaborazione fra strutture del Consiglio e della Giunta regionali e la redazione di proposte di testi unici predisposte da un gruppo di lavoro tecnico del Consiglio.
Dal 1996 in poi si sono infatti ideati e attuati importanti progetti e strumenti legimatici qui descritti in sintesi.La storia del codice affonda le sue radici nel maggio 1979 con l'avvio della redazione del codice a schede delle leggi vigenti da parte del Consiglio regionale, editore della pubblicazione. Nella prefazione alla prima edizione del codice a schede delle leggi regionali nel testo vigente è detto:
" …Poiché diverse norme della legislazione regionale finora
prodotta sono state abrogate o comunque non sono più operanti, nel nuovo
Codice sono state raccolte solamente le leggi in vigore; di queste si è cercato,
per quanto possibile, di coordinare i testi laddove sono intervenute modifiche
o integrazioni.
……un primo tentativo di rendere la raccolta delle leggi regionali,
oltre che attuale, più organica e di più facile consultazione.
Il nuovo sistema a schede intercambiabili consentirà inoltre di mantenere
la raccolta sempre aggiornata: le nuove schede da aggiungere o sostituire verranno
pubblicate con cadenza periodica."
La banca dati ha trasformato il tradizionale processo di lavoro di taglia e incolla manuale di produzione del codice cartaceo derivandolo dal nuovo processo informatico, con l'ausilio della base dati di "Arianna"e della composizione elettronica mediante macro e programmi di generazione in automatico delle note decodificate dai marcatori presenti nei testi coordinati e vigenti.
Nella prefazione alla prima edizione elettronica-cartacea dell'aprile 1996, alla cui realizzazione hanno collaborato funzionari del Consiglio e della Giunta regionale ed il CSI-Piemonte, quale ente strumentale della Regione per l'informatica, è scritto:
"Quest'edizione del Codice delle leggi regionali segna uno spartiacque
con le passate edizioni ed al tempo stesso una continuità.
Ora è il codice elettronico - sintesi della banca dati "Arianna"delle
leggi regionali - a costruire il Codice cartaceo.
L'innovazione nel processo redazionale tuttavia conserva l'impianto del Codice
originario (in pratica, il formato a schede, l'impaginazione, le voci di classificazione
e l'indice cronologico, analitico e per voce).
Una scelta necessaria per un insieme di ragioni:
* evitare altri ritardi nella pubblicazione dell'aggiornamento (l'ultima edizione
del Codice cartaceo risale all'aprile 1990)
* contenere il costo redazionale (si utilizzano infatti anche parti del Codice
già pubblicate in precedenti edizioni);
* testare il nuovo metodo di redazione del testo coordinato e di gestione elettronica
delle note su un numero rilevante di leggi;
* dare visibilità ad un nuovo servizio realizzato dalle strutture del
Consiglio regionale con gli strumenti metodologici, informatici ed editoriali
sin qui sviluppati.
La trasformazione del Codice è quindi in atto e prevede nuovi obiettivi
di lavoro, tra cui:
1) l'utilizzo degli standard per la redazione e la pubblicazione dei testi
normativi secondo le regole di tecnica legislativa;
2) l'affinamento della gestione elettronica delle note per l'attuazione del
Codice ipertestuale;
3) la verifica dell'attuale struttura del Codice (anche per adottare il sistema
di classificazione della banca dati "Arianna") e dei circuiti e
strumenti di divulgazione;
4) la produzione di codici per materie organiche in cui segnalare anche le
norme applicative delle leggi e l'evoluzione della normativa regionale, statale
e comunitaria.
In sostanza si sta lavorando per produrre un Codice dinamico che sia strumento
di consultazione e di razionalizzazione normativa.
Un primo passo lo si è già compiuto in quest'edizione del Codice
da cui è scaturito l'inventario delle leggi regionali … e del
loro stato di vigenza, per conoscere se esse sono vigenti, oppure sono abrogate
o non operanti per cessata efficacia.
Altri passi potranno venire dallo sviluppo del Codice elettronico anche ipertestuale
e su CD-ROM, destinato a sostituire operativamente il Codice cartaceo.
Il percorso di lavoro è ancora impegnativo e richiede il concorso di
tutti ed, in particolare, degli utenti del Codice da cui si attendono rilievi,
suggerimenti e segnalazioni di eventuali errori."
L'avvertenza (33) e la prefazione contenute in quella
raccolta a schede sono già divenute un documento storico, non avendo
più proseguito l'edizione cartacea integrale. Il codice a schede
prodotto manualmente ha impiegato circa 15 anni prima di trasformarsi, quello
prodotto in automatico si è trasformato nell'arco di due anni
nella versione ipertestuale consultabile e divulgabile più facilmente
in ambiente web, in tempi più veloci e a costi via via più bassi
rispetto al codice cartaceo, che comunque permane come pubblicazione da rivolgere
a un'utenza selezionata (e non più generale) e per usi mirati
tenuto conto degli elevati costi redazionali.
Tutto il lavoro di pulizia dei testi svolto per consolidare la base dati di "Arianna"a ben vedere è legato al problema della correttezza dei testi copiati, problema sorto in tempi passati dalla scrittura.
La massima "Non tralasciare una parola, non aggiungerne una, non metterne una al posto di un'altra" è stata una regola seguita nella redazione del codice elettronico, infatti laddove il redattore ha voluto intervenire con una correzione al testo o con un chiarimento lo ha segnalato in nota.Un'altra regola seguita è stata quella di compiere il minor numero di errori, come nella produzione dei "testi esemplari"(intorno alla metà del dodicesimo secolo) lasciati sciolti in fascicoli per permettere una trascrizione simultanea, al pari del codice a schede di cui si modificavano solo le schede aggiornate.
Il codice elettronico e l'aggiornamento del codice cartaceo hanno evidenziato un'altra trasformazione che incide nel modo di conservare e trasmettere le informazioni e nel modo stesso di pensare, perché in caso di errore le schede cartacee non possono essere sostituite fino all'aggiornamento successivo, mentre il codice elettronico può essere aggiornato interamente in tempo reale.
Anche la divulgazione del codice ha segnato una "rivoluzione", perché per il codice cartaceo a schede si è chiesto ai soggetti istituzionali, agli enti pubblici ed ai soggetti privati inseriti nell'indirizzario di ritirare la pubblicazione in distribuzione presso il Consiglio regionale o presso gli uffici decentrati dei Comitati regionali di controllo per i Comuni periferici, anche per abbattere i costi di quella voluminosa divulgazione (due tomi di oltre 5 chili). Il codice elettronico è invece consultabile e fascicolabile (come un dossier) direttamente dall'utente secondo le sue necessità, in un processo che da interno alla banca dati (accessibile alle sole strutture consiliare e ai limitati utenti esterni collegati) è diventato esterno con la divulgazione dell'ipertesto in internet e con lista di distribuzione definita dallo stesso utente del codice.
Con l'informatica nel mondo della comunicazione è cambiato anche il modo di leggere ed è cambiata la forma dei testi, passando non solo dal testo fisico a stampa al testo virtuale del codice elettronico, ma soprattutto dal testo all'ipertesto che consente al lettore differenti cammini ed una lettura non più lineare, ma "nomade".
Il codice elettronico della Regione è dunque uno strumento molteplice di raccolta organica e sistematica delle leggi, di ricognizione del diritto vigente formale, di consultazione e di razionalizzazione normativa.
Uno strumento primario per la conoscenza della legislazione regionale coordinata e vigente, contenuto nel codice, è il testo coordinato che tuttavia è solo un primo passo verso il diritto vigente, sapendo che molte norme vigenti formali rinviano a norme abrogate o superate oppure sono implicitamente modificate con conseguenti esigenze interpretative, ovvero alcune leggi abrogate o non più operanti sono richiamate in vigore anche per "porzioni"di norma o restano in vigore per una temporalità o per eventi e condizioni definiti, mentre altre sono formalmente vigenti solo rispetto alle norme di principio: situazione che rende decisamente necessario riconoscere la vigenza effettiva delle leggi. (34)
Con l'ausilio di un sistema di informatica giuridica si possono avere contributi rilevanti in tale direzione, specie se il sistema è in grado di fornire una base documentale (dati sull'iter legislativo, testi storici e coordinati, catene normative), percorsi di navigazione tra le norme per governare la dinamica e fornire i necessari strumenti informativi e metodologici per l'analisi del diritto vigente nel complesso sistema di relazioni tra norme e per il supporto alla redazione, all'analisi e all'attuazione normativa e, quindi, alla divulgazione della informazione legislativa.
Questo è quanto si è affermato al Salone del Libro 1996 evidenziando nella presentazione dell'inventario della legislazione (35) che:
"…..un sistema informatico-giuridico così concepito non è comunque
esaustivo in quanto necessita di essere integrato anche con l'analisi interpretativa
che interviene nell'ambito attuativo, laddove si governa la dinamica applicativa
delle norme in relazione alle continue metamorfosi nei contesti normativi, statale
e regionale"
"….un passo ulteriore verso il diritto vigente lo si è compiuto
con il codice elettronico delle leggi regionali, sintesi della banca dati "Arianna"e
sistema informatico-giuridico dinamico con cui sviluppare processi di conoscenza
per avere uno spaccato sullo stato effettivo della legislazione, dando valenza
a tutti quegli elementi informativi e interpretativi che avvicinano al diritto
vigente."
Infatti, dal sistema conoscitivo e informativo di "Arianna"si derivano anche servizi e prodotti, tra cui il codice della legislazione regionale, redatto all'interno delle strutture consiliari con gli strumenti redazionali, interpretativi, editoriali e informatici progressivamente sviluppati e con l'apporto dei funzionari degli Assessorati regionali (referenti essenziali per riconoscere il diritto vigente in quanto portatori dell'applicazione legislativa) e da divulgare attraverso i nuovi strumenti offerti dalla tecnologia informatica.
E oltre al codice ipertestuale (36) (ormai realizzato
e da implementare con nuove funzionalità come sviluppo del Codice elettronico)
si profila come ulteriore evoluzione la realizzazione di codici tematici e
per materie organiche (comprese le norme applicative), per poter seguire la
dinamica della normativa regionale, statale e comunitaria anche in funzione
della semplificazione normativa attraverso la codificazione.
L'evoluzione dal codice elettronico all'ipertesto della normativa regionale in internet è stato un passaggio naturale che ha consentito un ulteriore sviluppo delle funzioni divulgative della banca dati.
Per la definizione dell'ipertesto della legislazione regionale e delle sue modalità di navigazione si è sviluppato un percorso metodologico che ha portato alla definizione della forma dell'ipertesto (37) da realizzare.
Si è da subito costruito un prototipo basato sulla marcatura di tutti i riferimenti presenti nel testo di legge che ha permesso di simulare l'ipertesto e di rilevare problematicità legate non solo agli elevati carichi di lavoro manuale per la marcatura dei testi non sostenibili dalle risorse organizzative interne, ma anche ai tempi lunghi di realizzazione senza, peraltro, poter compiere un'analisi diagnostica dei riferimenti normativi e consentire una navigazione su tutto il corpus normativo.
Ciò ha indotto ad orientarsi su altre due ipotesi aderenti agli obiettivi progettuali:
In relazione ai tempi utili per fornire uno strumento di facile ed immediata
consultazione si è optato per la seconda ipotesi, rinviando la realizzazione
dell'ipertesto dinamico integrato con l'ambiente di consultazione
specialistica della banca dati ad un tempo successivo.
Nello specifico, l'ipertesto attuale contiene le leggi nel testo vigente e coordinato e nel testo storico, i regolamenti nel testo storico poi implementati anche con il testo coordinato e le proposte di legge.
Per le leggi due sono i canali di accesso: la materia di classificazione (selezionandola viene evidenziato l'indice cronologico di tutte le leggi classificate in quella materia ordinate per anno e numero legge), l'indice cronologico della legislazione vigente e storica (visualizzando a fianco di ciascuna legge anche lo stato: vigente, non operante, abrogata), l'indice tematico della legislazione vigente e coordinata (visualizzando a fianco dei testi coordinati tale tipologia), mentre per le proposte di legge si accede tramite l'indice cronologico della legislatura di riferimento oppure tramite il motore di accesso alla banca dati. Per i regolamenti, per ora, si accede dall'indice cronologico, in seguito anche (40) da quello per aree tematiche.
Nel testo coordinato sono presenti, quale elemento sostanziale, la catena navigabile delle leggi regionali che hanno apportato modifiche alla legge radice, le note relative alle modifiche subite dalla legge radice finalizzate alla navigazione e consultazione di tali leggi, le eventuali note del redattore e gli articoli interessati da modifiche o da note di coordinamento (per ora solo visualizzabili nel c.d. testo coordinato passivo), contrassegnati con qualificatori numerici che permettono il rinvio dinamico alle rispettive note.(41)
L'ipertesto nella forma definita ha altresì consentito di realizzare il primo nucleo di dossier virtuale strutturato, costituito dal testo della legge e della proposta di legge e da icone (o pulsanti) selezionabili per la consultazione dei riferimenti passivi e attivi e delle note sulla dinamica delle modifiche alla legge radice, dei dati di iter (la storia della legge e del progetto di legge) e della relazione.
In sostanza l'ipertesto ha strutturalmente modificato il paradigma di
interazione con la banca dati che è passato da un concetto di interrogazione
puntuale del singolo atto ad una navigazione ipertestuale integrata su tutta
la legislazione, portando anche al superamento dei sistemi tradizionali di
editoria elettronica.
Nelle sedi nazionali e istituzionali viene presentato un nucleo di elaborazioni, a livello di studi e approfondimenti metodologici, per migliorare la qualità della legislazione agendo, da un lato, sulla struttura funzionale del testo normativo e, dall'altro lato, su strumenti e metodi per la semplificazione normativa, già presumendo una "rivisitazione"della banca dati.
Nel documento "Elaborazioni per un ambiente di normazione integrato: la struttura funzionale della legge"(1996) è evidenziato, in particolare, quanto segue:
"In un contesto in cui l'evoluzione delle norme diventa sempre
più rapida e dinamica (anche a causa di ripetute modifiche), la capacità di
gestire in modo efficace ed efficiente l'enorme volume di documenti normativi
esistenti assume un ruolo sempre più cruciale.
Peraltro, le informazioni necessarie sono contenute in molteplici fonti (interne
ed esterne) e distribuite in molteplici documenti e spesso risulta difficile
stabilire i legami fra testi (o parti del testo) di interesse e quindi accedere
ai testi desiderati, se non con un laborioso lavoro di ricerca.
Le banche dati attualmente disponibili, pur possedendo enormi quantità di
dati di grande importanza, non sempre permettono di sfruttare adeguatamente
le informazioni contenute, perché non sono facilmente accessibili agli
utenti.Uno dei versanti di sviluppo della banca dati "Arianna"è stata
infatti la progettazione di interfacce amichevoli per facilitare l'accesso
agli utenti."
Nello stesso documento si è prospettata l'opportunità, per agevolare il reperimento delle informazioni, di sviluppare tecniche avanzate di ricerca documentale integrando le funzioni di ricerca tipiche dell'information retreival con quelle tipiche degli ipertesti, come pure di definire altri strumenti per consentire una consultazione "intelligente"e selettiva delle informazioni sul contenuto normativo. In tal senso, si è delineata la struttura funzionale come modello della legge (una nozione poco recepita nella prassi tecnico-legislativa), indicando un nuovo sistema di "preparazione"dei testi rispetto ai contenuti ed alle disposizioni a carattere funzionale, per arricchirli con le informazioni marcate:
"Con la "rivisitazione strategica"della banca dati "Arianna"si intende agire su molteplici versanti, sia per ridurre l'attività manuale e i relativi errori, sia per introdurre tecniche evolute per il trattamento e l'analisi dei testi normativi…
La componente strutturale del testo è infatti utilizzata nell'ambito di funzionalità di navigazione che permettono sia l'accesso diretto ai testi attraverso l'articolazione gerarchica (quale indice generale), sia l'accesso ipertestuale attraverso la rete dei riferimenti normativi interni ed esterni.
La componente funzionale del testo è invece utilizzata per funzionalità di
ricerca avanzata (integrata con la ricerca full-text tradizionale) associando
i termini nell'ambito di schemi funzionali ricorrenti (ad es. definizioni,
obblighi, permessi) ai rispettivi ruoli funzionali…
La struttura funzionale (42) è prevista nella terza
parte del manuale di legistica, insieme alla struttura formale e gerarchica.
Il manuale la affronta sotto due profili connessi: 1) l'individuazione
delle diverse funzioni che possono essere svolte dalle disposizioni contenute
nei documenti normativi; 2) l'organizzazione dei testi di legge in parti
che riuniscono gli enunciati dotati di una medesima caratterizzazione funzionale
(specie per i provvedimenti intesi a stabilire la disciplina organica in una
determinata materia)."
Riprendendo le ipotesi avanzate da studiosi viene prospettata la possibilità di perfezionare l'organizzazione del testo normativo (di regola articolato nelle partizioni gerarchiche e strutturato in modo non rigoroso secondo una struttura sia funzionale che tematica) con redazioni diversificate e modelli differenziati di strutturazione funzionale, per disporre sia della versione tradizionale e ufficiale della legge, sia di versioni con finalità conoscitive, divulgative o esplicative della legge stessa (da prendere in considerazione soprattutto nelle leggi più complesse): il tutto per agevolare non solo la redazione del testo e la sua interpretazione, ma anche la creazione, gestione ed uso di banche dati giuridiche trasparenti e la realizzazione di basi di conoscenza normativa per sistemi esperti.
Infine, nell'elaborato si è indicata l'opportunità di valutare quali collegamenti si possono generare tra l'attuale sistema documentale degli indicatori giuridici della legge (di cui alcuni hanno la natura di disposizioni, ad es. le sanzioni) e la nuova marcatura automatica già in fase di redazione del testo per strutturarlo in modo "intelligente".
Con il progetto modulare "Pulizia interna all'ordinamento normativo e manutenzione del sistema"(1996), in continuità con gli obiettivi di sviluppo di un ambiente di normazione integrato si è inteso dare operatività alle linee indicate dalla Commissione speciale "Testi unici"(1995), traendo spunti metodologici da applicazioni prodotte nella redazione del Codice elettronico e dall'esperienza realizzata nella Provincia di Trento (43) per la semplificazione normativa.
L'obiettivo centrale della proposta era la pulizia interna all'ordinamento normativo a cui si collega l'obiettivo di manutenzione del sistema normativo: un'opera di pulizia è un'operazione straordinaria e precondizione di ogni intervento di semplificazione normativa per "disporre di un corpus normativo vigente certo e affidabile, e cioè di un corpus normativo ufficiale che è stato liberato da tutte le disposizioni che via via si sono accumulate nel tempo e che per diverse ragioni, pur essendo apparentemente ancora in vigore, in effetti non lo sono più"; un'opera di manutenzione è invece operazione costante per evitare il riproporsi dell' "inquinamento"normativo.
In sostanza, per "disporre di un corpus normativo vigente certo e affidabile", una sorta di "legislazione all'anno 0", si è proposto di elaborare un atto legislativo di ripulitura complessiva del sistema mediante abrogazioni esplicite, se non si volesse attendere di compiere la pulizia con singoli atti di riordino o di modificazione settoriale, indicando come punto di partenza per la realizzazione di tale obiettivo l'inventario della legislazione regionale (44) e la classificazione utilizzata nel Codice delle leggi regionali del Piemonte.
Sul piano metodologico si sono tenute distinte le disposizioni non vigenti e non abrogate esplicitamente. (45) da leggi successive o non più applicate da quelle con un termine finale (o condizione risolutiva) desumibile dallo stesso provvedimento o da dati esterni alla legge. Ciò in quanto per questo secondo tipo di disposizioni si è ritenuto sufficiente un accertamento meramente ricognitivo da rendere pubblico nella relazione al disegno di legge di "ripulitura", mentre per le disposizioni rientranti nel primo gruppo si è indicata l'abrogazione esplicita.
Questa scelta coerente con il sistema legimatico di "Arianna"ed anche con la soluzione adottata dalla Provincia di Trento non è stata invece seguita dalla Regione Puglia che ha abrogato anche le leggi con un termine finale o con condizione risolutiva, per dare massima trasparenza (e certezza) al quadro della legislazione vigente.
Nel progetto si è inoltre assunta la soluzione adottata dalla Provincia di Trento(46) di ricorrere alla seguente formula abrogativa, valida sia per abrogare l'intera legge che singole disposizioni: "Sono o restano abrogate le disposizioni di cui [all'allegato A della presente legge]", ciò al fine di "prevenire il rischio che l'interprete ipotizzi" che l'abrogazione espressa di una disposizione già abrogata significhi volontà che la disposizione abrogata vada considerata vigente per il periodo anteriore.
Il prodotto finale previsto era un progetto o un disegno di legge per la ripulitura del sistema normativo nei diversi settori, costituito da una relazione, un allegato alla relazione per elencare le disposizioni non più vigenti per la scadenza di un termine o per il carattere intrensicamente temporaneo della norma e, infine, l'articolato contenente le finalità, l'abrogazione delle disposizioni regionali indicate nell'allegato alla legge e le disposizioni finali.
Naturalmente, nel progetto era previsto anche un piano procedurale-organizzativo dovendo "scandagliare"l'intero sistema normativo regionale con il coinvolgimento di tutte le strutture regionali, anche al fine di sviluppare una rete di rapporti e di conoscenze comuni fra i funzionari che all'interno dell'Amministrazione regionale si occupano di redazione, divulgazione, applicazione e valutazione legislativa.
Nella parte conclusiva erano altresì contenute proposte per la manutenzione del sistema normativo, in larga parte stralciate dalla relazione della Commissione speciale "Testi unici", con l'obiettivo di individuare regole manutentive.
Il progetto non ha avuto attuazione, nei tempi e nei modi previsti, ma ha sicuramente contribuito a far crescere nella struttura regionale una maggiore attenzione agli aspetti relativi alla "pulizia interna all'ordinamento normativo e alla manutenzione del sistema", specie nella fase di formazione di nuove leggi regionali, sia di riordino che di modificazione.
A distanza di alcuni anni il progetto avrà una nuova chance nell'ambito
del progetto di semplificazione normativa in atto nelle strutture regionali.
Con il modulo "Lex-dot"l'ambiente di normazione si è arricchito di un nuovo programma di supporto alla redazione dei progetti di legge e delle leggi con funzionalità che agevolano la stesura e il trattamento automatico dei testi.
Il programma è progettato con la collaborazione del CSI-Piemonte per essere fruibile dalle strutture sia consiliari (gruppi consiliari compresi ) che assessorili e per assicurare standard redazionali e un flusso integrato dei testi. In sintesi, supporta la strutturazione del testo secondo le regole legistiche per migliorarne la qualità editoriale, automatizzando i meccanismi di marcatura prima gestiti manualmente dai referenti banca dati, in modo da facilitare il lavoro di trattamento dei testi e garantire una maggiore uniformità del prodotto normativo.
È un primo nucleo da sviluppare che contiene alcune funzionalità del software "Lexedit 2"(IDG-CNR), da cui si differenzia in quanto non è un applicativo specifico, bensì è una componente della banca dati per la redazione dei testi normativi, con funzionalità che agevolano la stesura e il trattamento dei testi in ambiente "word"e con help sulle regole per la strutturazione e redazione dei testi e la consultazione dell'ipertesto del manuale di legistica.
Il programma "Lex.dot"arricchendosi di nuove funzioni per la simulazione dei riferimenti normativi viene denominato "Redleggi.dot", in quanto attraverso l'interazione con la banca dati consente non solo di validare il testo in fase di stesura della proposta di legge, secondo le regole e gli standard definiti, ma anche di verificare la vigenza di un articolo in relazione alle modificazioni subite e di codificare automaticamente le formule di modifica e di citazioni presenti nel manuale. Il programma è quindi uno strumento di lavoro per i referenti legistici per la redazione dei testi normativi e per la valutazione dell'impatto normativo attraverso la navigazione nel reticolo dei riferimenti.
Circa i metodi e gli strumenti di analisi d'impatto della normativa è stato realizzato un prototipo, sempre nell'ambito dell'ambiente di normazione, che consente di analizzare il contesto normativo e di simularne l'impatto, sulla base dei riferimenti normativi presenti in banca dati e degli allarmi che la stessa è in grado di segnalare, anche attraverso il raffronto fra il testo in redazione e i testi pregressi, storici, vigenti e coordinati e degli indicatori giuridici e finanziari codificati. Questo strumento può infatti segnalare se si sta cercando di abrogare una legge già abrogata, o citando la legge in forma corretta, oppure abrogando una legge che ne abroga un'altra, inoltre può suggerire citazioni e riferimenti e avvisare il legislatore su eventuali ambiguità derivanti dall'introduzione della nuova norma nel corpus legislativo.
[es. di funzioni del prototipo]
Nella rivisitazione dell'architettura della banca dati sarà vitale il passaggio ad un unico ambiente integrato di tutti gli strumenti funzionali di supporto legistico e redazionale e di quelli informativi con finalità simulative o conoscitive, ineludibile presupposto per gli sviluppi ulteriori.
L'idea di dossier virtuale è mutuata dal progetto "Protocollo, archiviazione e gestione del flusso dei documenti", previsto nel piano AIPA 1995-1997 allo scopo di porre le basi per garantire uniformità nell'adozione di un linguaggio e di una base di confronto comune sull'automazione dei flussi di lavoro (o workflow), tematica di largo impatto sui sistemi informativi.
Di grande importanza nel processo di gestione dei documenti è il concetto di fascicolo (47) comunemente utilizzato per descrivere un contenitore fisico di gruppi di documenti o più in generale un aggregato di documenti, che non sono altro che un insieme di atti significativi.
La tecnologia dell'informazione e della comunicazione offre molte possibilità di definizione di contenitori logici o virtuali di documenti e di gestione di più livelli di aggregazione di documenti tra loro indipendenti: nel processo di gestione documentale (48) è cioè possibile offrire più visioni di fascicoli virtuali rispettando le diverse esigenze, essendo possibili criteri di raggruppamento vincolati e criteri personali che permettono una gestione più flessibile.
La costruzione del dossier virtuale in ambiente di normazione nasce quindi da tale matrice e dalla duplice considerazione che la documentazione ed i relativi flussi costituiscono la base per la conoscenza, l'analisi, la decisione e la valutazione e che la generazione del dossier offre un nuovo strumento di gestione del flusso integrato dei documenti nel procedimento normativo dalla fase della progettazione a quella dell'attuazione.
Il processo normativo è infatti alimentato da una molteplicità di documenti, di strumenti e metodi, dalla fase della progettazione della legge a quella della sua pubblicazione, fino all'attuazione e valutazione dei risultati. In altri termini, questo processo comporta non solo la gestione di flussi documentali, ma anche la ricomposizione della conoscenza secondo insiemi tematici attingendo dalle varie basi informative attraverso la generazione di un dossier che contenga tutte le informazioni necessarie in tutta la filiera normativa (dati, testi, schede, check-list, pareri, relazioni, giurisprudenza, dottrina, notizie giornalistiche, bibliografia, immagini, ecc.).
Tale architettura trae il suo fondamento dai motori di accesso e fruizione implementati dalla banca dati che producono in tempo reale le informazioni richieste (testi storici, vigenti, indicatori giuridici e finanziari, formulari, note e osservazioni al testo, simulazioni, verbali, pareri, ecc.) e dalla gestione dell'iter di formazione della legge sotto forma di dossier virtuale contenente non solo l'articolato in tutte le sue versioni, ma l'insieme di dati e documenti collegati alla progettazione e all'istruttoria della legge.
La metafora implementata è quella del faldone cartaceo che contiene tutta la documentazione raccolta su di un dato argomento, con una base informativa costituita da componenti testuali, dati di processo, dati e strumenti di analisi, cioè da informazioni desumibili dal sistema informativo dell'Ente e dalla rete.
Fonte: CD Rom "Il sistema informativo del Consiglio Regionale del Piemonte" 2001
Una tale base informativa permette la generazione interattiva di diverse tipologie di dossier che possono essere predefinite rispetto a tipologie di atto o personalizzate dall'utilizzatore rispetto alle proprie esigenze di analisi, ricerca e decisione.
Anche nel dossier virtuale l'elemento fondamentale è il modello ipertestuale che consente di collegare ogni parte del dossier con concetti ed informazioni anche esterni. Caratteristica del dossier virtuale è quindi quella di esistere solo al momento della consultazione della base informativa in rete, cioè di essere uno strumento dinamico sempre attuale da cui è possibile derivare anche il dossier cartaceo e l'archiviazione delle fasi di vita del dossier. Ovviamente il dossier virtuale può essere generato solo in un sistema informativo che incorpori la gestione delle base dati documentali (cioè il workflow del processo) con tutti i documenti collegati.
Il sistema informativo consiliare incorporando già tutte le caratteristiche basilari della gestione documentale permette una piena applicazione del dossier virtuale. Dai primi studi sul dossier virtuale (49) svolti nel 1998 al modello prototipale sperimentato nel 2000, si è ormai passati all'applicazione diffusa del dossier virtuale nell'iter legislativo consiliare che contiene un aggregato di documenti (ad esempio i testi dell'atto nell'iter, le relazioni, le griglie e le schede informative, il quadro normativo di riferimento, l'analisi dei nodi critici, studi e approfondimenti, i dati, i verbali e le sintesi, lettere varie, i riferimenti normativi).
Il modello può tuttavia essere esteso anche ad altri flussi consiliari con la costruzione di un motore di creazione e gestione dei dossier per la fruizione dell'informazione e l'acquisizione di documenti di interesse prodotti all'interno o all'esterno.
Il modello sviluppato presso il Consiglio regionale del Piemonte potrà quindi essere esteso anche alla Giunta regionale, per la costruzione del dossier dell'atto normativo in tutta la sua filiera .
Del resto la tecnologia delle reti e dei collegamenti e la visione globale
del fenomeno giuridico spingono verso sistemi che integrano sempre più i
vari segmenti e gestiscono per intero aspetti informativi, decisionali e redazionali
del diritto, visti come un unico grande iter informatizzabile (fin dove è possibile).
Il protocollo d'intesa è scaturito da un lungo processo elaborativo iniziato con la redazione della manualistica sulla strutturazione del testo elettronico delle leggi e proseguito nel 1994 con il raffronto dei testi delle leggi regionali in "Arianna"e nel Bollettino Ufficiale e con i primi suggerimenti per evitare difformità tra i testi.
Con la definizione di ipotesi di standard uniformi per la strutturazione dei testi (in "Arianna", nel Bollettino Ufficiale e nel codice elettronico) e l'estensione del flusso dei testi alla Giunta regionale, nel 1995 inizia un percorso di attività comune tra le strutture e i referenti legistici del Consiglio e della Giunta che ha portato, dapprima, alla redazione di regole legistiche-legimatiche e standard per la redazione e la strutturazione dei testi normativi, poi aggiornate nel 1998, e successivamente alla sottoscrizione del primo protocollo d'intesa sul "Flusso integrato degli atti normativi"nel 1999 e al suo aggiornamento nel 2002, da parte della Direzione Segreteria Assemblea regionale e della Direzione Affari istituzionali e processo di delega, d'intesa con le Direzioni Processo legislativo e Organizzazione e Sistemi informativi.
Il primo protocollo intendeva dare attuazione agli indirizzi istituzionali volti alla qualificazione della legislazione, non solo per assicurare la coerenza fra il testo legale e quello elettronico e per integrare il flusso dei testi normativi tra esecutivo e legislativo ottimizzandone la gestione, ma anche per integrare i sistemi informativi del Consiglio e della Giunta regionale, in vista dell'estensione dell'utilizzo di software redazionali e dell'introduzione della firma digitale.
Nel protocollo veniva descritto il flusso procedurale per il trasferimento con posta elettronica dei testi dal Consiglio alla Giunta regionale e in modo analitico venivano definite le funzioni svolte dalle strutture coinvolte nel processo, prevedendo la sperimentazione del flusso integrato presso l'esecutivo prioritariamente nelle strutture della Segreteria della Giunta e del Bollettino Ufficiale e successivamente da implementare gradualmente nelle altre Direzioni della Giunta.
Il protocollo conteneva anche regole procedurali di carattere generale sul drafting legislativo, disponendo la corrispondenza del testo cartaceo a quello elettronico e indicando nel testo cartaceo il testo legale fino all'attivazione della firma digitale. Nell'ambito delle regole sul drafting, per la fase di progettazione e per quelle in ingresso e dell'istruttoria il protocollo rinviava al manuale di legistica e alle prassi interne o al regolamento interno del Consiglio regionale, mentre per il drafting in fase di promulgazione e di pubblicazione prevedeva regole per consentire un controllo del testo normativo funzionale alla promulgazione ed alla pubblicazione, definendo anche le funzioni assicurate dall'errata corrige e dall'avviso di rettifica.
Le regole procedurali sul drafting previste nel protocollo d'intesa sono, di fatto, regole a valenza organizzativa rivolte alle strutture per migliorare il flusso e il prodotto legislativo, in correlazione alle regole legistiche previste dal manuale. L'elemento innovativo di tali regole è che sono assunte dalle strutture tramite un'intesa e quindi sono più flessibili e adeguabili rispetto ai mutamenti nel metodo della legislazione e delle tecniche legislative.
Il secondo protocollo ha inteso apportare aggiornamenti e integrazioni, dopo tre anni di sperimentazione, per dare una risposta alle innovazioni costituzionali, legislative, metodologiche e tecnologiche intervenute.
Ormai consolidato il flusso nelle fasi dell'iter consiliare e della promulgazione e pubblicazione della legge, il protocollo aggiornato si pone obiettivi di estensione concreta del flusso integrato anche alle fasi di progettazione normativa presso le Direzioni della Giunta regionale e, in prospettiva, presso i Gruppi consiliari. Riguardo alla innovazioni intervenute si prefigge, in particolare, di adeguare il flusso alla ridefinita potestà regolamentare (che investe l'esecutivo per effetto della l.c. 1/1999), alle nuove metodologie di analisi tecnico-finanziaria previste dalla legge regionale di contabilità 7/2001 e a quelle di analisi d'impatto della regolazione (AIR), all'arricchimento degli atti normativi con le fonti notiziali nella pubblicazione (da derivare anche automaticamente dalla banca dati), all'implementazione del "dossier virtuale"degli atti normativi per supportare il processo decisionale e la fruizione del sistema informativo dell'Ente, nonché all'aggiornamento della prassi e delle regole procedurali sul drafting nelle diverse fasi del flusso.
Il nuovo flusso attraverso questi obiettivi intende anche impegnare i firmatari della proposta di legge a favorire le azioni per la gestione del flusso integrato in tutte le strutture dell'Ente e a contribuire al potenziamento delle professionalità rivolte all'analisi tecnico-normativa e finanziaria e di impatto regolativo.
Il flusso procedurale degli atti legislativi è pertanto tenuto distinto da quello degli atti regolamentari e nelle regole procedurali sul drafting viene esplicitato che il testo elettronico e il relativo testo cartaceo devono essere conformi in tutte le fasi formali dell'iter e che in caso di difformità tra testo elettronico e testo cartaceo, prevale quest'ultimo fino alla piena operatività della firma digitale.
Ogni fase del drafting è regolata con specifiche previsioni. In particolare, alla Direzione Affari Istituzionali e processo di delega - Settore Legislativo della Giunta è rimesso il controllo ex ante del testo in tutte le sue componenti per l'approvazione da parte della Giunta regionale. Il drafting in ingresso viene esplicitato ed affidato alla Direzione Segreteria della Assemblea regionale – Settore Affari istituzionali e supporto giuridico legale, sia per l'analisi di ricevibilità (completezza documentale e congruità formale) della proposta di legge che per l'assenso al "visto si stampi"previa verifica della congruenza del testo agli standard e alle regole di drafting formale, in analogia alle regole applicate alla Camera dei deputati. Anche le regole relative alle altre fasi sono aggiornate o integrate e, infine, sono aggiunte le regole relative alle notifiche dei provvedimenti relativi ad aiuti di Stato all'Unione Europea (non previste nel primo protocollo).
In questa nuova edizione del protocollo non si sono previste specifiche regole sulle applicazioni legimatiche ritenendo prioritario realizzare compiutamente la gestione del flusso integrato in tutte le Direzioni dell'Amministrazione regionale, in attesa della piena operatività della firma digitale.
Peraltro nel manuale aggiornato di legistica non è ancora previsto un nucleo di principi e di regole per la redazione con sistemi automatizzati dei testi normativi, funzione che almeno in parte per la nostra Regione è svolta dal protocollo d'intesa.
Dopo una prima analisi statistico-quantitativa sulla produzione legislativa piemontese nella V legislatura (1990 – 1995) (50) condotta con l'obiettivo di controllare la base dati di "Arianna"e di mettere a punto la schede di sintesi delle leggi e delle proposte di legge, questo filone di intervento viene ripreso su sollecitazione dell'Ufficio studi della Camera dei deputati ai fini della redazione, nell'ambito dell'Osservatorio sulla legislazione, del III/2000 rapporto sullo stato della legislazione sul tema "La legislazione regionale e i suoi rapporti con la legislazione statale".
Quella collaborazione oltre a riaprire un tavolo di confronto a livello nazionale
ha fornito un metodo di analisi e di produzione documentale comune a tutte
le Assemblee legislative, sollecitando a realizzare anche nell'Assemblea
piemontese l'Osservatorio regionale sulla legislazione e la redazione
del I Rapporto sulla legislazione regionale dalla I alla VII legislatura
(maggio 2001).
L‘implementazione della mia base dati con informazioni utili alla gestione dei dati ed all'analisi della legislazione regionale ha consentito di introdurre una duplice classificazione, secondo il modello "Arianna”e secondo la metodologia proposta dalla Camera dei deputati, specie per quanto attiene al profilo della tipologia della regolazione normativa (51) e dei vincoli normativi, nonché di osservare la ricchezza delle fonti informative sull'attività non legislativa presenti nel sistema informativo consiliare che nel loro insieme offrono una visione sulla legislazione nel processo formativo e attuativo (ad es. dibattiti, pareri, sindacato ispettivo) e sono un'importante risorsa anche per la redazione dei dossier virtuali.
Il I Rapporto è stata una nuova occasione per fornire anche lo stato della legislazione regionale (su 1758 emanate nel periodo considerato dal rapporto il 45% delle leggi era formalmente vigente e il restante 55% non vigente: il 37% era costituito da leggi abrogate e il restante 18% da leggi non operanti ) e per proseguire l'analisi qualitativa avviata con la Camera dei deputati e con le Regioni sulla riduzione e semplificazione dello stock normativo. Nell'ambito del Laboratorio giuridico della Regione molteplici sono stati gli strumenti e i metodi ideati per la qualità e la semplificazione normativa, con l'Osservatorio sulla legislazione si aggiunge un nuovo strumento che ha i seguenti scopi principali: