Europa, migranti, frontiere. Diritti fondamentali e accoglienza dei profughi nell’Unione europea
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vecchio continente. Infatti il fenomeno migratorio è in continua crescita in tutto il mondo: da
175 milioni calcolati nel 2000, i migranti internazionali sono diventati 244 milioni nel 2015. La
cifra comprende anche i profughi, che sono circa 20 milioni. Oggi, dunque, il 3,3 percento della
popolazione mondiale vive lontano dal proprio paese di origine. Il progressivo aumento della
migrazione nel mondo, la rende parte integrante delle nostre economie e società. Per questo è
indispensabile governarla attraverso politiche strutturali e non di tipo emergenziale.
La seconda questione è: da dove provengono i migranti del mondo? Rispetto al totale di 244
milioni, gli europei sono al secondo posto per mobilità in uscita: 62 milioni di migranti
internazionali sono nati in Europa, vale a dire il 25% del totale. Questo significa che un quarto
dei migranti internazionali è originario di un paese europeo. L’Europa costituisce pertanto la
seconda area di provenienza dopo l’Asia, dove è nata quasi la metà dei migranti (104 milioni,
ossia il 43% del totale). Seguono a una certa distanza l’America Latina e Caraibi (37 milioni,
15%) e l’Africa (34 milioni, 14%). L’Europa, dunque, non è soltanto una terra di immigrazione,
ma anche di emigrazione.
Il caso dell’Italia è significativo, in quanto il gioco è a somma zero. Infatti, tanti sono gli
stranieri residenti in Italia, 5 milioni, altrettanti sono gli italiani residenti all’estero, 5 milioni.
Da osservare che, per quanto riguarda la fascia della popolazione più istruita, il trend è in
continuo aumento. Infatti i nuovi protagonisti dell’emigrazione italiana sono giovani adulti, in
prevalenza ricercatori.
L’altra questione su cui interrogarsi è: dove si trasferiscono i migranti? Contrariamente alla
percezione che ne hanno gli europei, soltanto un terzo di essi vive in Europa, mentre un altro
terzo vive in Asia. Gli Stati Uniti, con i loro 325 milioni di abitanti, di gran lunga inferiori ai 500
milioni dell’Unione europea, sono il paese con più immigrati in assoluto, 47 milioni, ossia un
quinto del totale. Due terzi dei migranti internazionali sono poi concentrati in solo venti paesi:
il secondo e terzo paese dopo gli Stati Uniti sono la Germania e la Russia, con rispettivamente
12 milioni, seguiti dall’Arabia Saudita con 10 milioni, il Regno Unito con 9 milioni, gli Emirati
Arabi, il Canada e la Francia con rispettivamente 8 milioni, e 7 milioni in Australia. Dei venti
principali paesi di destinazione, soltanto cinque sono europei: nell’ordine, la Germania, il Regno
Unito, la Francia, la Spagna e l’Italia.
Il fatto è che la maggior parte dei migranti sceglie come paese di destinazione un paese
vicino, per cui il paese di destinazione si trova per la maggior parte dei casi nella stessa area
territoriale di provenienza. Questo è tanto più vero per le migrazioni forzate: i paesi che
ospitano il maggior numero di profughi sono infatti la Turchia, seguita dal Pakistan, dal Libano e
dall’Iran. Bisogna anche tener conto dell’impatto dei profughi rispetto alla popolazione totale.
Il caso del Libano è esemplare, in quanto, con una popolazione di quattro milioni e mezzo di
abitanti, ospita un milione e mezzo di profughi.
Per quanto riguarda l’Italia, secondo il Dossier statistico immigrazione 2016 curato da IDOS,
nell’anno 2015 sono stati più numerosi gli italiani emigrati all’estero (200.000) che gli stranieri
stabilitisi in Italia (12.000). In realtà si tratta di un’immobilità apparente, dovuta al fatto che