Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione - page 97

Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione
oppure ancora riguardanti le minoranze storiche): a dimostrazione che i fenomeni
storici debbono essere analizzati nel loro intreccio e non nella loro autonomia.
3.
Attraverso l’analisi delle fonti digitalizzate, gli eventi migratori (come anche
i fenomeni connessi) sono ricondotti alla dimensione personale e umana dei loro
protagonisti: in questo senso, il loro reperimento consente di ricostruire esistenze
individuali e di mettere in luce motivazioni e condizionamenti alla base delle scelte
compiute.
Una considerazione a parte merita, infine, il confronto con l’attualità.
Comparare movimenti migratori di decenni diversi, oppure prassi di accoglienza e
di asilo di epoche successive, consente, infatti, di riconoscere la presenza storica
dei fenomeni migratori e delle diverse risposte date in termini di accoglienza,
integrazione o discriminazione. Gli esempi a questo proposito non mancano e sono
scritti nelle carte archivistiche: grazie alla loro digitalizzazione, è possibile
assumerli anche per una riflessione politica, fondata su documentazioni di fatti.
3. Per una memoria europea delle migrazioni
Il tema della
memoria
è troppo ampio e profondo per essere affrontato
adeguatamente in poche righe. La sua importanza e le selezioni che spesso opera
meriterebbero ben altro approfondimento.
Rispetto alle migrazioni, osserviamo soltanto che non è possibile elaborare
una
memoria europea
condivisa senza il riconoscimento della loro presenza
storica. Gran parte della storia delle popolazioni europee è segnata da massicci
spostamenti di popolazioni, come anche da flussi di rifugiati interni in cerca di
salvezza. Le migrazioni, volontarie o forzate, sono a pieno titolo un elemento
costitutivo della storia europea, e nessuna onesta politica della memoria potrà mai
arrivare a negarlo. La scommessa, semmai, è dare ad esse il giusto valore e
favorirne una corretta conoscenza.
In questo senso, elaborare
memorie
significa mettere in moto processi di
conoscenza fondati sul recupero e la trasmissione di fonti originarie, in modo che,
a partire da esse – e non da interpretazioni precostituite - si comprendano
fenomeni sociali di ampio spettro. Le nuove tecnologie, se opportunamente
utilizzate, possono cooperare a questo scopo e aprirci strade di conoscenza
facilmente verificabili. Nel web, i documenti ci appaiono immediatamente, a
provare o confutare teorie e modelli spesso disegnati a priori.
Le tracce, i dati anagrafici, i volti nelle fotografie in alcuni documenti
restituiscono inoltre una prossimità umana che permette di leggere le vicende
storiche con un impatto emotivo straordinario.
Tale prossimità permette ad esempio di elaborare percorsi didattici
particolarmente attraenti per gli studenti di ogni ordine e grado, introducendo una
modalità interattiva nello studio della storia in ambito scolastico.
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La piattaforma digitale
Tracce di memoria
è stata ideata e realizzata dall’associazione Zonafranca –
Spazi interculturali Onlus. Attiva dal 2012, è liberamente consultabile all’indirizzo:
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