Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione
L’idea è quella di rafforzare ulteriormente reti, muri, fili spinati con sistemi di
controllo sempre più sensibili (telecamere ad infrarossi, sensori di movimento,
strumenti per la visione notturna ecc.) e di aumentare sensibilmente i componenti
delle “
border patrols
”. Come si vede, una politica in parziale continuità con la
crescita dei respingimenti registrata in questi anni. D’altra parte, anche Presidenti
repubblicani, come Reagan, avevano promosso sanatorie per diversi milioni di
ispanici (
Immigration Control Act
del 1986 sotto Reagan di cui usufruirono circa 3
milioni di persone). Ciò non toglie che il provvedimento di Obama ha contribuito a
riavvicinare l’elettorato ispanico al Partito Democratico, dopo un periodo di
disaffezione espressosi chiaramente alle elezioni di
midterm.
Molte sono state le
manifestazioni pubbliche di
latinos
per ringraziare il Presidente. E’ sicuramente
una carta ben giocata in previsione delle prossime presidenziali a cui, peraltro,
Obama non potrà presentarsi. Di qui a dire che si assiste ad un’inversione di
tendenza, come abbiamo cercato di illustrare, ce ne corre, anche perché un vero
cambio di orientamento comporterebbe un ripensamento su tutta la politica estera
(a cominciare dagli accordi economici e militari) sviluppata dagli Stati Uniti nei
confronti dell’area. Per ora, sotto questo aspetto, l’unico vero cambiamento, che è
atteso alla prova dei fatti, riguarda il vecchio nemico storico cioè Cuba.
Non si può cambiare il vento, si può solo fargli perdere tempo
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