Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione
Il Direttivo della Federazione regionale piemontese dell’AICCRE, riunito a Torino il 23
aprile 2015
PREOCCUPATO E ALLARMATO
di fronte all’ennesima, immane tragedia di profughi avvenuta nel Mediterraneo il 19 aprile
2015, e, più in generale, di fronte alla grave crisi umanitaria che vede masse di persone in
fuga da guerre e persecuzioni costrette a traversate disperate verso l’Europa, gestite da
trafficanti criminali,
PRESO ATTO CHE
per affrontare l’emergenza delle migrazioni forzate, è stato convocato un Consiglio
europeo straordinario sull’immigrazione in data odierna,
RICORDA CHE
-
l’inviolabilità della dignità umana, il diritto alla vita, il diritto all’integrità fisica e il
diritto alla libertà e alla sicurezza delle persone sono capisaldi della Carta dei diritti
fondamentali dell’UE, resa vincolante per tutti gli Stati membri dal Trattato di Lisbona
nel 2009;
-
il diritto d’asilo è espressamente garantito dall’Art. 18 della medesima Carta, nel
rispetto delle norme stabilite dalla Convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951 e dal
Protocollo del 31 gennaio 1967, relativi allo status dei rifugiati, e a norma del Trattato
che istituisce la Comunità europea;
-
ogni azione legislativa e operativa di protezione, accoglienza, contrasto ai traffici di
esseri umani deve avvenire tutelando al massimo le vittime, in un quadro di diritto
della persona e nel rispetto degli Artt. 13 e 14 della Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani (1948).
OSSERVA CHE
-
l’attuale sistema di controllo delle frontiere esterne dell’UE, coordinato dall’agenzia
Frontex
, e il Sistema Comune Europeo d’Asilo (CEAS), approvato il 12 giugno 2014 dal
Parlamento Europeo, si sono rivelati strumenti
insufficienti
a rispondere
adeguatamente all’incremento dei flussi di profughi e a prevenire le tragedie cui stiamo
assistendo;
-
la loro insufficienza deriva, in particolare:
1.
dall’obbedire a equilibri intergovernativi che ne limitano finanziamenti e
potenziamento;
2.
dal fatto che operano esclusivamente nell’ambito interno delle politiche
europee delle migrazioni, e non in quello della politica estera e della
cooperazione internazionale;
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