Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione - page 58

Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione
monitoraggio, la definizione degli indicatori e lo scambio di buone pratiche,
avvalendosi degli strumenti finanziari europei per incentivarne il processo
1
.
6. Evoluzione delle politiche dell’Unione e prospettive: ripartire dai
diritti?
Malgrado i limiti delle competenze dell’Unione europea in materia di
immigrazione, nei documenti comunitari si riscontra una crescente attenzione al
fenomeno nell’interezza della sua complessità e implicazioni. Le politiche
migratorie dell’Unione riconoscono infatti la necessità della garanzia dei diritti
umani e stabiliscono interconnessioni con altri settori di politica comunitaria, quali
l’occupazione, la salute, l’istruzione, il commercio, le relazioni esterne e lo sviluppo.
Questo è l’approccio del Programma di Stoccolma
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, che regola per l’attuale
periodo 2010-1014 lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia. È significativo il titolo
stesso del capitolo dedicato all’immigrazione e all’asilo: “Un’Europa all’insegna
della responsabilità, della solidarietà e del partenariato”. Responsabilità, tutela dei
diritti, solidarietà, integrazione e partenariato con i paesi terzi sono, insieme
ovviamente a quello della sicurezza, i principi chiave del documento, peraltro in
linea con la serie dei documenti che lo hanno preceduto. I valori affermati indicano
la direzione verso cui devono tendere le future politiche sia quelle dell’Unione, sia
quelle degli stati membri.
Vediamo in primo luogo la questione dei diritti umani. Anzitutto è importante
tenere presente che il Programma di Stoccolma è il primo documento ufficiale
comunitario successivo all’adozione nel dicembre 2009 del Trattato di Lisbona, che
ha conferito alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (Carta di
Nizza)
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lo stesso effetto giuridico vincolante dei trattati.
La Carta riunisce in un unico documento i diritti affermati nei vari strumenti
legislativi comunitari, nelle carte fondamentali dei singoli paesi membri, oltre che
in quelle internazionali del Consiglio d’Europa, delle Nazioni Unite e
dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Si applica alle istituzioni europee,
nell’ambito delle competenze ad esse attribuite, e si applica anche ai paesi dell’Ue,
nella misura della loro attuazione della normativa europea.
Relativamente ai diritti, da un punto di vista generale, il Programma di
Stoccolma richiama inoltre la necessità che l’Unione aderisca al più presto alla
Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU): “Ciò renderà più stringente per
l’Unione l’obbligo di garantire la promozione attiva dei diritti e delle libertà
1
Ibid
.
2
Programma di Stoccolma - Un’Europa aperta e sicura al servizio e a tutela dei cittadini, GUUE C 115,
4/05/2010
,
3
La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea è stata elaborata da una convenzione composta
da un rappresentante di ogni paese dell’Ue e da un rappresentante della Commissione europea, nonché
da membri del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali. Proclamata ufficialmente a Nizza nel
dicembre 2000 dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione, è stata modificata e
proclamata una seconda volta nel dicembre 2007 in vista dell’entrata in vigore del trattato di Lisbona.
Link alla Carta
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