Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione - page 61

Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione
obiettivo la lotta contro l’immigrazione irregolare, ma mira altresì a favorire lo
sviluppo dei paesi interessati. L’Unione assiste così i paesi terzi nella gestione
dei flussi migratori e sostiene allo stesso tempo l’apporto di risorse agli
immigrati e ai relativi paesi di origine. Il legame tra la cooperazione allo
sviluppo e le questioni migratorie consente all’Unione di integrare queste
ultime nell’ambito di un’azione globale sul piano internazionale.
Solidarietà e responsabilità sono infine i pilastri su cui è fondato il
programma sull’immigrazione dell’Italia per il periodo di presidenza del
Consiglio dell’Unione europea del secondo semestre 2014. Lo sviluppo di una
politica migratoria dell’Unione figura infatti tra gli obiettivi centrali della
politica europea del governo italiano, che vede questo sviluppo nella direzione
di “una politica lungimirante e articolata”, fondata sulla solidarietà e sulla
responsabilità, nonché che sul potenziamento della politica esterna in materia
di migrazione
1
.
7. Conclusioni
Si è visto come nell’Unione europea sussista una tensione non risolta tra
due estremi: da un lato i limiti delle competenze attribuitele dagli stati
membri, i quali non intendono rinunciare alla propria sovranità, seppur
svuotata dalla natura globalizzata del fenomeno migratorio; dall’altro lato le
priorità stabilite dall’Unione stessa, che sono piuttosto rivolte all’affermazione
dei valori stabiliti a fondamento dell’istituzione comunitaria e alla tutela dei
diritti umani. Tra i due corni del problema, sicurezza e integrazione, continua
però a prevalere il primo e pare ancora lontano il raggiungimento
dell’equilibrio auspicato. A questo si aggiungano le difficoltà nell’applicazi one
dei principi stabiliti dalla Carta di Nizza e la mancata adesione alla
Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Ci si chiede se la soluzione sia da ricercare in strategie alternative o non
piuttosto in un’idea alternativa di Europa.
Dall’inizio della crisi economica, l’incompiutezza del processo di
integrazione ha portato piuttosto critiche, sia da parte di chi sostiene
l’urgenza di realizzare l’Unione politica ed economica su modello federale, sia
dai cosiddetti euroscettici, che si distinguono a loro volta in coloro che
criticano semplicemente lo status quo, e in coloro che ritengono inadeguato
anche il modello compiuto di stato federale
2
.
La strategia comunitaria per i prossimi anni sarà condizionata dalle
scelte che gli stati membri prenderanno sul futuro dell’Unione. Da molte parti
1
Cfr. Ministero degli Affari esteri,
La Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea
,
2
Sul futuro dell’Unione si segnala l’acceso dibattito lanciato in Germania dalla polemica tra Wolfgang
Streek e Jürgen Habermas. La traduzione del saggio di Habermas è pubblicata da “Reset”,
Habermas: vi
spiego perché la sinistra anti-Europa sbaglia
,
Cfr. anche la risposta di Sergio Pistone in “L’Unità Europea”, n. 5,
settembre-ottobre 2013, pp. 5-7.
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