Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione - page 63

Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione
Vicesegretario Federazione regionale piemontese AICCRE
1.
L’Europa davanti alle migrazioni forzate dai paesi terzi
Per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale, gli Stati che
compongono l’Unione Europea si trovano a essere preminenti contesti di approdo
e di accoglienza per un numero ingente e, soprattutto, crescente di profughi dai
paesi terzi.
1
Di profughi, e non genericamente di migranti, in quanto la morfologia
migratoria verso l’Europa è apparsa, da almeno un decennio, in significativa
mutazione, con una consistente variazione del rapporto tra
migrazioni economiche
(stabile o in leggera flessione) e
migrazioni forzate
(in aumento)
2
. I paesi dell’UE,
soprattutto in forza della recessione economica dell’ultimo decennio, sembrano
infatti avere diminuito la loro capacità attrattiva per fattori di positiva mobilità
sociale, conservando, per contro, quella che poggia sulle condizioni di pace e
sicurezza che garantirebbero ai loro residenti. In altre parole, all’Europa guardano
sempre di più persone e gruppi in fuga da persecuzioni e conflitti (ricordiamo, tra i
tanti, quelli che stanno insanguinando regioni anche prossime del Medio Oriente,
del Maghreb e dell’Africa subsahariana) come a una meta di salvezza e di tutela dei
diritti: una meta in cui trovare ciò che, propriamente, si chiama
asilo
.
Tuttavia, è proprio nelle risposte tardive e insufficienti alle migrazioni forzate
e nella gestione non sempre coerente del diritto di asilo che l’UE sta rivelando
alcune fra le sue contraddizioni più gravi
3
, a cominciare da quella che vede opporsi,
nei fatti, l’orientamento securitario delle sue politiche migratorie al quadro di
diritti della persona espresso nella
Carta dei diritti fondamentali dell’UE
e reso
vincolante per i singoli Stati con il Trattato di Lisbona (2009). Un’opposizione
spesso rimossa o non adeguatamente problematizzata nei dibattiti pubblici, che
rimanda direttamente al sostanziale contrasto che sussiste tra l’attuale assetto
intergovernativo dell’UE e la prospettiva di un’organizzazione autenticamente
federale, con un effettivo trasferimento di potere alle istituzioni europee.
1
Per quadro di conferma a quanto asserito, si vedano: Giovanni FERRARI,
La Convenzione sullo status dei
rifugiati. Aspetti storici
, 2004
0b80eeaac70003e3/10giovanni_ferrari__convenzione_rifugiat_1951_.pdf); ID.,
L’asilo nella storia
, 2005
(
/
8giovanni_ferrari__lasilo_nella_storia__2005.pdf); Sandra SARTI,
L’Italia dei Rifugiati
, ANCI, 2010, pp.
13-16.
2
Per una verifica di queste tendenze, si veda il recente: Eurostat Newsrealease, 53/2015, 20 march 2015
(
)
. Per un’analisi più articolata, si veda anche: Eurostat Statistcs Explained,
Asylum
Statistics
,
18
march
2015
(
)
.
3
Per un utile inquadramento delle politiche securitarie dell’UE in materia di migrazioni e asilo, si rinvia a:
Luca RASTELLO,
La frontiera addosso. Così si deportano i diritti umani
, Laterza, Bari, 2010, pp. 62 - 88.
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