Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione - page 108

Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione
Nel dicembre 2005, il Consiglio europeo
1
indicò poi nel
Global Approach
uno strumento
fondamentale per la gestione dei flussi migratori e dei rientri volontari degli stranieri nei
paesi terzi. Tale approccio fu ribadito dal Consiglio con maggior forza nel
Patto europeo
sull’immigrazione e l’asilo
del settembre 2008.
L’attuale fase del fenomeno migratorio (2010 - 2014)
è regolata dal Programma di
Stoccolma, approvato dal Consiglio europeo per delineare le priorità dell’UE al fine di creare
uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia per il periodo 2010-2014. Il Programma di
Stoccolma riveste particolare importanza in quanto costituisce il primo documento ufficiale
europeo in materia di migrazioni successivo all’adozione del Trattato di Lisbona del 2009 che
rende vincolante, per tutti gli Stati dell’Unione, la Carta di Nizza. Rispetto ai documenti
precedenti, vi è una più marcata sottolineatura degli aspetti inerenti ai diritti delle persone e ai
meccanismi di solidarietà nelle politiche migratorie. In particolare, si legge nel testo: “
Sulla
base del patto europeo sull’immigrazione e l’asilo, l'Unione europea deve sviluppare una politica
di migrazione globale e flessibile. Tale politica dovrebbe essere incentrata sulla solidarietà e la
responsabilità, e affrontare sia le necessità degli Stati membri che dei migranti.
[…].
Una politica
di integrazione più incisiva dovrebbe mirare a garantire i diritti dei migranti. Inoltre, una politica
comune in materia di migrazione dovrebbe prevedere una politica di rimpatrio efficace e
sostenibile
2
.
In materia di asilo, il Programma ribadisce l’ineludibilità di un programma
comune
ed efficace tra gli Stati membri nell’applicazione delle Direttive.
Il
tema dell’asilo, poi,
ha trovato recente espressione nella
Terza relazione annuale
sull’immigrazione e l’asilo
(COM (2012) 250) del 30.05.2012, nella cui parte conclusiva si
sottolineano le necessità di:
incentivare il ruolo operativo delle agenzie UE
Frontex
,
Europol
e
UESA
;
mobilitare risorse economiche adeguate per la realizzazione di azioni di
prevenzione e accoglienza, mediante l’istituzione del Fondo Asilo e Migrazione;
favorire lo strumento dei Rimpatri Volontari Assistiti;
dare concreta realizzazione a un sistema europeo comune di asilo che garantisca
eguali modalità di protezione ai profughi in tutti gli Stati e politiche comuni di
accoglienza.
Il
tema dell’integrazione dei migranti
, per parte sua, ha trovato espressione nell’
Agenda
europea per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi
3
in cui si sottolinea l’urgenza di una
maggiore partecipazione attiva dei migranti residenti
ai diversi aspetti della vita
sociale (lavoro, istruzione, associazionismo), mediante la
promozione di più azioni a
livello locale attraverso una migliore gestione di finanziamenti europei
. Inoltre,
è
ribadita l’esigenza di superare qualsiasi disparità di trattamento sulla base della
nazionalità e di dare corso a sempre maggiori azioni di coinvolgimento dei paesi di
origine
. Quest’ultimo aspetto riveste particolare importanza in quanto, esplicitamente,
sono auspicati coinvolgimenti attivi delle diaspore con i paesi d’origine in
progetti di
cooperazione
che tengano conto del carattere circolare dei flussi migratori.
1
2
Cfr.:
Programma di Stoccolma - Un'Europa aperta e sicura al servizio e a tutela dei cittadini
(2010/C
115/01), p. 5 (
)
3
Cfr.: COM (2011) 455 def., Bruxelles, 20.07.2011
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