Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione - page 40

Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione
interviene a tutti i livelli della personalità. La cultura orienterà le nostre scelte di
vita e la natura dei rapporti che stabiliamo con gli altri e ci permetterà di sentirci
identici a noi stessi. La cultura si modifica man mano che si modificano gli
individui. Queste conoscenze, queste regole, questi riferimenti molto spesso sono
impliciti, rimangono silenti ma agiscono, orientando le azioni delle persone e del
gruppo. Svelare i propri impliciti culturali attraverso i simboli che possono
rappresentarli, attraverso la comparazione con il racconto di altre persone
appartenenti allo stesso mondo culturale, offre la possibilità di dar voce a ciò che si
è, di ricostruire appartenenze, di delineare diversità storiche, di riconoscere il
tempo passato e presente, e di guardare verso un futuro. Permette di guardare ciò
che è, ma anche ciò che è possibile.
3.
La mediazione interculturale: breve quadro normativo e operativo
In Italia, la mediazione interculturale è già riconosciuta ufficialmente dalla
legge ed è diventata una parte strutturale dei servizi alla cittadinanza.
È stato il
Testo unico sull’immigrazione
del 1998
1
a introdurre e a
riconoscere, per la prima volta a livello nazionale, la figura del mediatore culturale,
al fine di agevolare i rapporti tra le singole amministrazioni e gli stranieri
appartenenti ai diversi gruppi etnici, nazionali, linguistici e religiosi
” (art. 42, c. 1,
lett. d). L’ausilio di mediatori culturali qualificati è poi evocato, specificatamente,
rispetto alla comunicazione della scuola con le famiglie degli alunni stranieri (art.
38, c. 7, lett. b).
Nel documento
Politiche per la mediazione culturale. formazione ed impiego
dei mediatori culturali
2
(3 aprile 2000), il CNEL considera la mediazione culturale
una funzione utile e necessaria per agevolare il processo di integrazione degli
immigrati e di mutamento interculturale della società di accoglienza.
La mediazione interculturale va considerata, conseguentemente, come
“ponte” fra due parti, favorendo così la conoscenza reciproca di culture, di valori, di
tradizioni, del diritto, di sistemi sociali, in una prospettiva di interscambio e di
arricchimento reciproco.
La mediazione interculturale contribuisce a determinare le condizioni per il
raggiungimento dell’integrazione sociale attraverso un processo “di non
discriminazione e di inclusione delle differenze” e la collaborazione su obiettivi
comuni di sviluppo.
Essa va, pertanto, considerata come dimensione costante delle politiche di
integrazione sociale indicate dal
Testo Unico
e dai provvedimenti programmatici
del Governo, sia per l’accesso degli stranieri all'esercizio dei diritti fondamentali
1
Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, Titolo V -
Disposizioni in materia sanitaria, nonché
distruzione, alloggio, partecipazione alla vita pubblica e integrazione sociale
.
2
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