Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione
cosmopolitico la natura di sistema di diritti e doveri del cittadino europeo nei
confronti delle Nazioni Unite e del loro rafforzamento istituzionale.
I cittadini europei sono pronti a reclamare i nuovi diritti e a vincolarsi al
rispetto di nuovi obblighi? La riposta positiva non è scontata e va preparata con il
dialogo politico, il rilancio del processo di unificazione europea e del rapporto
cittadino-Stato. Il primo passo potrebbe essere proprio il completamento
dell’unione monetaria e dell’unione bancaria con la fondazione di una federazione
economica della zona euro grazie alla completa realizzazione della
Road Map
definita dal Consiglio europeo del dicembre 2012. Mancano le tappe dell’unione
fiscale e di bilancio e dell’unione politica ma già la ripresa dei progetti avrebbe
conseguenze politiche rilevanti come avvenne dopo il Consiglio europeo di Roma
1975 che aprì la strada al “trentennio virtuoso” (1975-2005): all’elezione diretta
del Parlamento europeo, alla nascita del Sistema monetario europeo, all’iniziativa
costituente di Altiero Spinelli al Parlamento europeo, al completamento del
mercato interno e all’Atto unico europeo. Ma anche all’indebolimento strutturale
del Patto di Varsavia e dell’URSS, al crollo del muro di Berlino e alla riunificazione
tedesca, al Trattato di Maastricht e alla circolazione della moneta unica, alla
Costituzione di Laeken.
Oggi dobbiamo consolidare questi risultati per salvare l’Unione Europea dal
populismo euroscettico e affermare il ruolo del processo europeo per la pace e la
lotta alle disuguaglianze nel mondo. Per creare il governo federale dell’Unione. Per
arrestare l’emigrazione delle risorse povere e sradicate. Per offrire la possibilità
d’incontro tra culture e nuove fertilizzazioni.
Per recuperare i cittadini alla grande politica.
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