Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione - page 33

Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione
trasformando in una società multietnica a seguito del fenomeno già in atto
dell’innesto di nuova popolazione. La società europea deve adeguarsi alla mobilità
interna delle risorse umane favorita dalla creazione di un grande mercato interno,
dalla libertà di circolazione dei cittadini europei, dalla convenzione di Schengen
sull’abolizione dei controlli alle frontiere interne, dalle opportunità di compiere
studi o accedere alle professioni in uno Stato differente da quello in cui si è nati ed
è stato compiuto il processo formativo. Sono opportunità di crescita civile e
culturale che arricchiscono la società europea e contribuiscono alla sua formazione
transnazionale e cosmopolitica. La cittadinanza europea si può configurare quindi
come anticipazione della cittadinanza mondiale. Deve essere fondata sull’adesione
a valori che ripudiano la discriminazione fondata sull’ereditarietà.
10. La cittadinanza e la formazione del cittadino europeo: il servizio
civile obbligatorio
La cittadinanza europea, però, non può essere dissociata dall’introduzione di
una Costituzione europea che, oltre ad accogliere i valori universali e cosmopolitici,
preveda l’impegno attivo diretto a promuovere il processo di unificazione di tutti i
popoli del mondo da parte della popolazione e delle istituzioni di governo europeo
nella politica internazionale
1.
Ciò comporta un necessario intervento di formazione
del cittadino europeo attraverso la partecipazione a forme di servizio civile
obbligatorio, nei paesi di residenza o in altri paesi UE e anche in missioni
umanitarie o di cooperazione allo sviluppo nel mondo. Il servizio dovrebbe essere
assolto sia dai giovani europei al compimento della maggiore età, sia dai cittadini
dei paesi terzi che chiedono di accedere alla cittadinanza nonché dai loro figli nati
in Europa. In tal senso va incoraggiata anche la partecipazione volontaria al
servizio civile dopo la fase obbligatoria con forme di riconoscimento civili e sociali
per l’adesione offerta agli istituti di democrazia partecipativa e militante. In
alternativa può essere ammessa la partecipazione volontaria al servizio militare
nelle future forze armate europee, in aderenza alle missioni Petersberg
2
o a
obiettivi di difesa territoriale.
L’impegno esterno e la stessa partecipazione alle forze armate sarebbero
coerenti col fatto che in un mondo sempre più interdipendente l’Unione debba
farsi carico istituzionalmente anche dei problemi della pace e dello sviluppo
sostenibile, sul piano ambientale e sociale, delle regioni extraeuropee. Pertanto la
Costituzione dell’Unione dovrebbe accogliere una norma rivolta a garantire gli
interessi europei di medio e lungo periodo, quali la tutela della pace e della
sicurezza, il superamento delle disuguaglianze e delle discriminazioni in favore
dell’integrazione del mondo. In conclusione, l’UE dovrà attribuire al diritto
1
Cfr.
Cittadinanza europea e identità postnazionale
(Editoriale), in “Il Federalista”, anno XXXV, 1993,
numero 1.
2
Le missioni Petersberg comprendono le missioni umanitarie e di soccorso, le attività di mantenimento
della pace e le missioni di gestione delle crisi, incluse le missioni tese al ristabilimento della pace (
peace-
keeping, peace-building, peace-enforcement
). Definite nel 1992 dall’UEO, sono state introdotte dal
del 20 ottobr
ra le questioni relative alla sicurezza e alla difesa dell’UE.
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