Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione - page 43

Per una politica europea di asilo, accoglienza e immigrazione
della personalità nell'ambito dei rapporti familiari e sociali, nonché al
soddisfacimento delle esigenze fondamentali della vita.
Con il termine “servizi socio-sanitari” si indica un’area nella quale convivono
servizi medico-sanitari con altri a carattere sociale, in quanto destinati a
supportare persone con problemi di emarginazione o disabilità che condizionano
lo stato di salute. Attraverso il Servizio Sanitario Nazionale viene data attuazione
all'art. 32 della Costituzione italiana che sancisce il "diritto alla salute" di tutti gli
individui e si pone, dunque, come un sistema pubblico di carattere
"universalistico", tipico di uno stato sociale, che garantisce l'assistenza sanitaria a
tutti i cittadini. Lo stesso articolo sancisce la tutela della salute come un
fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, accogliendo i
principi dell’OMS nella legge n° 833 del 1978 la quale, in fatto di promozione della
salute, definita chiaramente fisica e psichica, sottolinea l’importanza della
prevenzione come supporto al benessere generale dell’individuo e sostiene,
inoltre, la necessità di formare una “moderna coscienza” di cura della salute sulla
base di una adeguata educazione del cittadino e della comunità. L’Organizzazione
Mondiale della Salute (OMS), infatti, dal 1946 dichiara che: “
La salute è uno stato di
completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di
malattia e di infermità
” e chiede ai governi di adoperarsi responsabilmente,
attraverso un programma di educazione alla salute, per la promozione di uno stile
di vita consono allo sviluppo di condizioni pratiche in grado di garantire ai cittadini
un alto livello di benessere.
Nello svolgere i loro compiti di cura, assistenza e protezione, i servizi sono
chiamati anche a emettere diagnosi e referti e a produrre valutazioni in seguito a
osservazioni professionali, a richiesta delle autorità di giustizia o di altre istanze
delle autorità pubbliche, o che coinvolgono in seguito queste autorità. Come
l’accertamento dell’idoneità genitoriale o della capacità di intendere e volere.
Quindi, si configura nell'operato dei servizi un ulteriore esercizio del potere che si
aggiunge a quello che si instaura nel rapporto classico tra paziente/utente e
medico/operatore. Nel caso degli immigrati questo esercizio di potere si intensifica
fino alla capacità di determinare il diritto di “esistere” o non “esistere”, in
particolare nel caso dei richiedenti asilo e delle vittime di sfruttamento.
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La sfida dei servizi e dei professionisti che ci operano, è quella di ottenere
efficacia durante lo svolgimento delle proprie attività e di mirare al
raggiungimento degli obiettivi che derivano dai compiti istituzionali a loro
confidati e contribuire alla realizzazione di quel “alto livello di benessere” al quale
si riferiscono la legge italiana e l’OMS.
5.
La violenza strutturale
Riflettendo sui binomi “benessere/disagio” e “salute/malattia” e sulle
condizioni storiche, economiche, culturali e di potere che determinano strategie
individuali, di gruppo o collettive per definirli e gestirli, gli studiosi hanno
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Si veda il testo dell’art. 18 della L. 40/1998 (Turco-Napolitano).
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